Mi ritrovai ancora una volta nei miei incubi, o meglio gli scorci della mia vita passata, chissà perché l'avevo dimenticato la mia vita passato, forse era meglio che l'avessi fatto o avrei vissuto ogni giorno con rimpianto o con la paura; ero chiuso in una cella sempre con indosso il casco di metallo, il corpo era pieno di lividi e i vestiti pieni di strappi o tagli; doveva essere un completo carino composto da una maglia gialla che ora di giallo non aveva più niente era a brandelli e il colore era svanito; i jeans invece erano distrutti, gli mancava una gamba e l'altra era legata da delle bende; stava lì immobile come fosse stato massacrato da una raffica di colpi, ma una di quelli pesanti come se fossero stati in dieci a colpirlo; rimase lì fermo diversi minuti fin quando non sentì la porta di metallo aprirsi pesantemente, mi voltai e vidi entrare due guardie in armatura pesante che si avvicinarono al piccolo me, una di queste si abbassò e tirando fuori dalla tasca una chiave gli tolse il casco, l'altro lo prese e disse: - dai andiamo, Re Grecis lo vuole nel laboratorio-, quello che portava la chiave con tono triste: - ma perché tengono un bambino in una cella, non ha senso-, l'altro: - e che te ne importa basta che ci pagano-, l'altro: - si essere pagati è un conto, ma questo bambino sembra trascurato, mi spieghi chi è? -, l'altro con fare serio: - lui? È uno dei figli di Re Grecis, il sesto per la precisione, è dentro perché per il re lui non vale niente-, l'altro: - ma, come si può essere così duri con un bambino, cioè lo puoi mettere in punizione, ma questa è una punizione troppo pesante anche per un bambino-, l'altro con fare arrabbiato: - mi importerà della tua opinione solo quando mi passerà il pensiero di chiedertela per la testa- e tirando il bambino per il braccio destro disse: - andiamo-, l'altro lo prese al sinistro e disse: - si però non fargli male, è sempre un bambino-, l'altro scocciato allentò la presa sbuffando: - va bene, basta che finiamo questo compito del cavolo- e se ne andarono portandolo via; lì segui, almeno potevo studiare la composizione del palazzo; salirono delle enormi scale di marmo nero chiuse da delle pareti di mattoni di pietra liscia; camminarono per un bel pezzo, fino ad arrivare ad un ascensore alla fine di un lungo corridoio che credo fosse vicino ad un salone da festa o ad una sala riunioni, perché sentivo strilli o risate o entrambe; la guardia che mi teneva la destra mi lasciò al suo collega e avvicinandosi alla porta trovò un tastierino numerico e iniziò a toccarlo, ma dopo che ebbe premuto dei pulsanti si senti una voce meccanica dire "mi dispiace, codice errato", quello al tastierino: - che diavolo? Ho inserito il codice-, l'altro: - forse prova a rimetterlo, sarà che hai sbagliato a digitare un numero-, lui scocciato: - va bene, quale era il codice? -, la guardia gentile: - se ricordo bene, era Cinque Sei Uno Quattro Due Tre, me lo ricordo perché ho sentito chiamare i figli del Re così, che nomi buffi, ma normali non potevano sceglierli? -, l'altro inserendo il codice: - zitto, che se ti sentisse il re ti potrebbe far torturare fin quando non muori- e vedendo che le porte dell'ascensore si erano aperte disse: - dai entra- e sentito ciò l'altro lo segui, stessa cosa feci io.
Quando si riaprirono le porte ci ritrovammo in un enorme corridoio bianco con il pavimento a piastrelle scure, vidi arrivare dei dottori che dissero: - dateci il ragazzo, da qui in poi ci pensiamo noi- e prendendolo lo misero su una barella portandolo via; lì segui volando o fluttuando come fossi un fantasma e lì seguì, cavolo questo posto era enorme quanto ci avranno messo a costruirlo? Anni secondo me; tutto questo posto era completamente tecnologico; c'erano stanze piene di dottori o scienziati che mischiavano liquidi in boccetta, altri stavano a controllare ai microscopi; alla fine del corridoio entrarono in un enorme sala chiusa da delle porte di metallo; in una sala operativa stava Grecis e Guzman che vedendomi disse con tono freddo: - Grecis? Che gli hai fatto? -, lui con tono freddo: - niente, l'ho lasciato delle settimane chiuso in cella a pane e acqua-, lui vedendo i tagli e i lividi disse infuriato: - si e questi se lì è fatti a pane e acqua? Mi prendi per scemo Grecis? Il soggetto deve essere sano o non c'è la farà-, Grecis sempre freddo gridò: - andate avanti con l'operazione- e i dottori mossero la barella verso la sala; Guzman gridò: - fermi voi! – e voltandosi verso Grecis disse infuriato: - Grecis, sei un idiota, non ti permetterò di fargli rischiare la vita, è una follia anche per te, ho accettato di aiutarti per salvare delle vite non per vedere mio nipote morire come un cane-, Grecis sorridendo malevolmente: - tu credi che non ci sono state delle perdite per questo progetto? -, Guzman: - cosa intendi? -, lui: - il sangue che ricevi per i tuoi esperimenti sul Jormungar da dove credi che vengano? Ho fatto rapinare centri di ricerca spiritica o facendo dei massacri nei centri di controllò-, Guzman scioccato disse: - allora il massacro del torneo mondiale-, Grecis: - ho ordinato ad Alice di togliere di mezzo tutti i partecipanti mentre Draghi e Magni rubavano il sangue destinato ai controlli-, Guzman rimase zitto e si tenne gli occhiali, Grecis continuò: - e credi ancora che non sia stato gettato sangue per questa ricerca? Io te l'ho finanziata per avere un esercito o meglio creare degli esseri perfetti- e vedendo che Guzman non rispondeva si diresse verso un pannello di controllo e disse: - dottori iniziate l'operazione- e sentito ciò i dottori stavano preparandosi per farmi non so cosa, Grecis disse: - ecco la differenza tra te e me Guzman, tu sei troppo legato alle persone, io invece voglio un mondo perfetto dove IO sarò l'unico a regnare e dopo di me i miei figli, tua sorella voleva crearmi un ostacolo impedendo a Sei di diventare come i suoi fratelli ma si è sacrificata invano-, a quel punto Guzman non rimase in silenzio e sferrò un pugno in volto a Grecis a una potenza che fece indietreggiare il Re e velocemente aprì un cassetto della scrivania sulla quale stavano i pannelli di controllo tirò fuori un revolver e disse: - stai zitto mostro! -, Grecis toccandosi il volto disse: - che credi di fare? Un topo di laboratorio che vuole fare l'eroe? Non hai il coraggio di premere il grilletto-, lui caricando la pistola e tenendo il dito sul grilletto disse: - però ho io la pistola dalla parte del manico-, Grecis: - vuoi seriamente lasciare dei bimbi senza il loro padre? -, Guzman infuriandosi: - padre? Tu ti osi definire un padre? Hai reso i tuoi figli delle macchine assassine senza anima, tua moglie, mia sorella si è tolta la vita per farti ragionare, non puoi usare Jormungar per i tuoi scopi è troppo potente; non c'è la farà-, Grecis sorridendo: - tanto, se c'è l'ha fa sarà un miracolo, se muore sarà stato utile, visto che fin ora è stato solo un essere inutile-, Guzman sparò tre colpi contro Grecis e disse: - non ti permetterò di fargli ancora del male-, e vidi Grecis inginocchiarsi, aveva sul petto due fori e al centro della testa un foro e infine cadde a terra dicendo: - Guzman-; Guzman tremò e venendo vicino a me mi prese in braccio e corse via dietro al corpo morto di Grecis; corse mentre si sentì gridare: - RE GRECIS! -, Guzman entrò in una stanza dove stavano collegate a dei fili due pietre, una rossa e una azzurra; entrambe chiuse in due teche circolari, lui staccò solo quella contenente la pietra azzurra, la prese con la destra e con la sinistra teneva a me; corse verso l'ascensore e entrandoci premette il pulsante con su scritto "P -1".
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Number 6
Fantasy- chi sei veramente N.6 o Royal? Un amico o un nemico, un eroe o un mostro? Un uomo o una bestia? - - nessuno di questi, io sono io, non mi importa di sapere altro- Roy è un ragazzo di sedici anni, il suo sogno è di comandare uno spirito e diventar...