Sembra che siano passate ore quando qualcuno viene a bussare alla porta facendomi tremare tutta la schiena. Mi sono seduta contro di essa e non mi sono più mossa. Ho tenuto lo sguardo fisso sul mio letto, con le lenzuola sfatte e i vestiti di Edinson disordinatamente appoggiati su di esse. Ho pensato a tutto e a niente. Al Brasile, al mio passato, a Cavani, e allo stesso tempo non sono riuscita a formulare un pensiero decente. Ovvero, non ho risolto nulla e rimango nella stessa situazione soffocante di stamattina. Ma diciamolo, cosa penso di risolvere pensando senza agire?
Mentre mi alzo per aprire, penso a cosa fare se dietro alla porta c'è Chanel. È colpa sua se sono qui in questo momento, anche se non sa il motivo. In fondo io ieri le ho detto che non conosco Neymar. Le sbatto la porta in faccia e non le parlo per almeno un paio di giorni per sbollire il nervoso o le spiego tutto?
Non ho ancora scelto quando la porta si apre dalla parte del corridoio rivelando il petto nudo e scolpito di Edinson e non i capelli biondi di Chanel. Il suo sguardo mi squadra un paio di volte da capo a piedi con attenzione. Poi le sue mani prendono le mie braccia e le stringono mentre i suoi occhi ancorano i miei.
«Tutto bene?», chiede inarcando un sopracciglio scuro.
Stringo le labbra. Avrei dovuto aspettarmi un suo ingresso, ma non l'ho fatto e non so cosa dirgli. Abbasso lo sguardo sul suo collo dove una vena pulsa velocemente per la sua agitazione.
Il mio capo va automaticamente su e giù. «Non mi aspettavo l'arrivo di qualcuno, soprattutto suo. Non lo conosco e mi sono impanicata», sussurro con voce strozzata.
La gola mi brucia a ogni bugia pronunciata ma non posso fare altrimenti, non posso dirglielo. Mi ripeto che sto facendo la cosa giusta e riesco in qualche modo a convincermi.
Edinson invece non sembra completamente convinto ma non ribatte nulla. Cambia argomento, superando la mia figura per recuperare la sua maglia dalle pieghe delle lenzuola. «Ho un appuntamento urgente con la società nel primo pomeriggio, vado a casa a farmi una doccia e prepararmi», spiega infilandosi l'indumento frettolosamente.
Indugio un po' troppo a osservare i muscoli del suo busto che si contraggono. Ho improvvisamente la sensazione che mi stia mentendo e che non abbia nulla da fare. Vorrei dirgli qualcosa, vorrei spiegargli tutto, ma non posso. Sono quattro anni che non ci penso, quattro anni che voglio dimenticare tutto io stessa. Non esce una singola parola dalle mie labbra, mentre Cavani indossa anche le scarpe e supera la sottoscritta uscendo nel corridoio.
Lo seguo fermandomi sulla porta della mia stanza e guardando la sua figura arrivare all'ingresso e voltarsi. Edi incrocia i miei occhi con i suoi profondamente scuri anche da metri di distanza e alza una mano in saluto. Agito la mia distogliendo lo sguardo solo una volta che la porta si è chiusa alle sue spalle.
✦✦✦✦✦✦✦✦
La porta vibra quando due colpi la smuovono facendo saltare sulla sedia la sottoscritta intenta a sistemare la scrivania. Non mi sono portata a casa del lavoro da concludere e l'armadio l'ho sistemato stamattina quando Edinson è uscito. Ho rifatto il letto, mi sono fatta una doccia e ho saltato il pranzo per iniziare a organizzare l'ammasso di oggetti che c'erano sul tavolo, ma niente di ciò ha contribuito a farmi pensare ad altro che non fosse il brasiliano che ha passato qui la notte. Non so se sia ancora in casa o se sia andato via, e quando appoggio una pila di documenti sul legno bianco per andare ad aprire lo stomaco mi si stringe. Scuoto il capo. No, non può essere lui, non lo farebbe mai. È troppo orgoglioso per fare una cosa del genere.
Questa volta apro io l'uscio, scoprendo la figura possente di Kevin Trapp. La maglia da allenamento del Paris Saint Germain gli fascia il busto a risaltare i pettorali e i bicipiti. Una leggera barba incolta gli cresce sulla mascella poco squadrata. Non parla, perciò lo precedo.
![](https://img.wattpad.com/cover/149023490-288-k311124.jpg)
STAI LEGGENDO
Euphoria {Neymar}
FanfictionSan Paolo, 2013. Rayane prende un volo intercontinentale verso la sconosciuta Europa, alle spalle un'adolescenza da accantonare e davanti a sé un nuovo, libero e affascinante mondo. Parigi, 2017. Rayane esce di fretta dalla sede Renault per andare a...