Euphoria {Neymar}

Capitolo 20 - We've got a deal.

«Ti offro la colazione in centro», esordisce Chanel entrando nella mia stanza proprio mentre io sono uscita dalla doccia, con indosso solo l'accappatoio allacciato male in vita e un turbante in testa. Avevo proprio bisogno di una rinfrescata, in una giornata calda come questa. Mi sono solo alzata dal letto, ma questa notte ho sudato più di quanto faccia con Edinson. Ed ecco, non sudo poco con lui.

Faccio un salto, spaventata dall'arrivo improvviso della mia amica, e mi porto una mano al petto. «Bussare è passato di moda? Ma okay, fammi preparare», acconsento con un piccolo cenno del capo.

La mia amica si stampa un sorriso a trentadue denti sulle labbra e mi indica un top. È quello che ho lasciato sulla sedia dopo aver provato un abbinamento per uscire una delle scorse sere e che non ho più sistemato nell'armadio. «Quello».

Alzo il mento per indicarle il corridoio – un implicito invito a levarsi dalle scatole – , ma finisco per ridere quando lei mi fa una simpatica linguaccia.

È lunedì, il bar di Sebastian è chiuso e io non devo andare al lavoro. Mi sento in un limbo, come se fossi in ferie, ma so che non dovrò più tornare all'azienda. Il rammarico per essere stata licenziata che avevo nel weekend è stato presto sostituito dalla tranquillità di non aver più la necessità e l'obbligo di andare in un palazzo popolato di uomini che non sopporto. Anche se il lavoro in sé mi piaceva, ho capito che non era il luogo adatto a me. L'unico dispiacere è Alexandre, che non potrò più vedere così spesso. Gli ho comunicato il licenziamento per messaggio, e lui ha subito risposto che vuole comunque continuare a frequentarmi perché non sono solo una sua collega ma anche una sua amica, e ha proposto una di queste sere in centro.

La giornata di ieri l'ho passata davanti a Netflix, ho finito la prima stagione de La casa di carta in poche ore, mentre Chanel passeggiava per Parigi con Kevin prima di andare al lavoro. Quando è tornata a casa, ho avuto una replica del discorso con Julian anche con lei, e si è concluso allo stesso modo: due sorrisoni e un abbraccio stritolatore. Posso davvero contare sui miei amici, e questo dà una svolta alla mia intera vita. Con il licenziamento poi, mi sembra davvero di aver resettato la mia esistenza. Come se fossi la protagonista di un videogioco; anziché il "game over", alla fine della prova mi è stata offerta una vita extra.

Ho deciso di seguire il consiglio di Julian, ovvero aspettare dopo la vacanza negli States per cercare un nuovo lavoro. Ho lasciato da parte abbastanza soldi per passare con tranquillità un paio di settimane senza stipendio, e ho paura che non avrei la testa per buttarmi a capofitto in un altro ufficio. Mi sono chiesta se davvero voglio continuare a stare seduta su una sedia tra quattro monotone mura, ma non so darmi una risposta. Posticiperò tutti questi dubbi ad agosto, come se anziché in disoccupazione stessi in vacanza.

Il top che mi ha indicato Chanel si abbina perfettamente a una gonna leggera che ho comprato un paio di mesi fa, perciò completo l'outfit in poco tempo con il mio paio di Converse basse bianche e mi trucco in modo semplice, con un leggero strato di ombretto rosa pesca e del mascara.

Tocca a me guidare, perché la mia coinquilina si sente pigra e ha usato la scusa dei sandaletti con il tacco per evitare il traffico del weekend. Parcheggio vicino al Louvre, dato che siamo intenzionate ad andare nei pressi del museo, in un piccolo bar in mezzo al parco antistante.

L'unico tavolo libero è in un angolo del parchetto, ma non mi dispiace. È appartato, si ha una buona visuale di tutto il paesaggio e le voci degli altri avventori del bar giungono pacate, perciò riusciamo a parlare senza urlarci a vicenda. Intorno a noi ci sono quasi solo turisti, si riconoscono facilmente dagli sguardi affascinati, dagli zaini enormi e dalle reazioni al caldo. Non so perché nessuno si aspetta che qui si arrivi anche ai 35°C, insomma non siamo in Scozia. Quest'estate poi, mi sembra ancora più calda del solito.