Capitolo 3 - I'll bring you home.

699 25 3
                                    

Il fantastico lavoro che ho concluso oggi mi ha preservata – almeno credo – dal licenziamento, perché il capo mi ha salutato con tono pacifico e tutt'altro che infastidito. Forse pensava all'incontro di stasera con l'amante (lo sappiamo tutti in ufficio, manca poco che ce ne parli apertamente), ma mi illudo che il commento della pausa caffè fosse già stato dimenticato.

Sono rincasata alle sette e mezza e mi sono fiondata nella doccia per riuscire a lavarmi i capelli e acconciarli in tempo per la cena con Chanel. Il getto fresco dell'acqua che batte contro la mia pelle compie il miracolo di allontanare la stanchezza e la spossatezza dal mio corpo, e mi fa uscire dal bagno con un sorriso a trentadue denti. Mi sento come una sedicenne emozionata per un'uscita del sabato sera. Poco ci manca, ho solo qualche anno in più di un'adolescente.

Nell'armadio trovo un vestitino che mi piace particolarmente sui toni del rosa pastello. Lungo fino alle ginocchia, mi fascia il busto perfettamente e risalta i fianchi che madre natura – e il Brasile – mi hanno donato.

Mi faccio due trecce semplici che mi ricadono sulle spalle e mi trucco in modo leggero – del correttore per le occhiaie, del mascara e una passata di burrocacao per ammorbidire le labbra. Sono sicura che se mettessi il rossetto non mi durerebbe neanche l'oretta della cena, perciò lo evito direttamente.

Il mio telefono vibra sul letto, illuminandosi.

– Vieni giù?– , chiede Chanel quando apro la chiamata. In realtà non suona molto da domanda, ma le rispondo comunque di darmi cinque minuti.

Recupero la borsa bianca di Prada e infilo in essa il più possibile mentre indosso un paio di sandali rosa antico con il tacco medio e volo quasi letteralmente giù dalle scale del palazzo incontro alla mia coinquilina.

Chanel ha il motore della Alfa Romeo Giulia blu oceano acceso e sta controllando il cellulare. Posso riconoscere anche da fuori che si è cambiata al lavoro, mettendo un crop top azzurro intrecciato sul seno e una gonna nera attillata. Sicuramente ha abbinato le Versace in vernice che adora soprattutto perché le ha pagato solo cento euro.

Crollo sul sedile del passeggero con la poca eleganza che mi contraddistingue quando sono con la mia amica. «Niente ragazzi arrapati al bar oggi?», chiedo chiudendo la portiera con uno colpo sonoro. Ormai è quasi una domanda di routine, gli uomini in cerca di un'avventura sono i protagonisti dei racconti più simpatici di Chanel.

La bionda blocca il cellulare, appoggiandolo dietro il cambio manuale e mettendo in moto. «A parte il solito quarantaseienne, intendi? No, nessuno», replica ridacchiando. Ormai ci ha fatto l'abitudine, al disoccupato innocuo che le fa perennemente complimenti. Ci chiediamo entrambe dove trovi i soldi per stare al bar tutto il pomeriggio, tutti i giorni.

«Peccato. Se spunta uno sui ventiquattro, senza la pancia da birra e di buona presenza, non rifiutarlo del tutto e ricordati che hai una coinquilina single», ribatto indicandomi il petto con l'indice.

Chanel solleva un sopracciglio in un'espressione perplessa. «Single?», chiede per conferma.

Il dito che avevo sulla mia figura ora è puntato per ammonizione sull'autista, mentre anche il mio tono si fa ammonitorio. «Zitta, non fiatare nemmeno. Io e Edinson non stiamo insieme».

La mia amica storce le labbra rosee in una smorfia. «Sicura? Quando vi vedete non sembra che siate solo amici».

Arrossisco leggermente sulle gote, sprofondando nel sedile e incrociando le braccia al petto. «È colpa delle circostanze, la maggior parte delle volte sono brilla e lui ha particolarmente voglia di sesso», mormoro mordendomi il labbro inferiore con i denti.

Chanel alza un angolo della bocca in un sorrisetto malefico. «Ti piace. Se fosse solo attrazione non saresti diventata color pomodoro maturo. Sei fortunata, perché anche a lui piaci tu. Avrebbe una fila infinita di pretendenti ma torna perennemente da te, e non è perché a letto sei una bomba».

Euphoria {Neymar}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora