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Oggi è il primo giorno di scuola e io sono felicissima...

Non è vero. Aiuto. Per me sin da piccola non è stato facile andare a scuola senza èssere picchiata,criticata o esclusa in una parola : bullizzata.

Spero anche se so che invana che quest' anno vada meglio degli altri.

Comunque affronto la dura realtà e mi alzo dal letto.

Mi dirigo in bagno dove mi lavo, vesto, insomma mi preparo.

Scendo le scale di corsa con lo zaino e vado dall' unica cosa che mi fa sorridere: il mio cornetto alla nutella.

Finito di mangiare sveglio mia sorella , che se fosse per lei dormirebbe tutto il giorno; la saluto ed esco.

Sono per strada verso la mia nuova scuola chiedendomi se quest' anno mi farò almeno un amica.

Ormai davanti all' ingresso mi diressi verso i tabelloni con su scritte le varie suddivisioni degli alunni nelle classi.

Io a quanto pare ero in 2°G.

Mentre cerco di orientarmi per trovare l' aula corretta vado a sbattere contro tutte le persone davanti a me da quanto fosse affollata quella scuola.

Ogni volta che sbatto chiedo scusa senza neanche guardare in faccia le persone con cui mi sono scusata.

Ad un certo punto dopo l' ennesimo scontro vado addosso a un ragazzo alto con gli occhiali, gli occhi color nutella e il ciuffo tirato verso destra.

Sembra un bravo ragazzo.

Appena lo tocco si gira verso di me:

?: ehi!
Io: scusa.
?: a me scusa non lo dici

(alla faccia del bravo ragazzo).

Io cercai di andarmene ma lui mi prese per un polso e mi girò verso di lui:

?: io non mi faccio mettere i piedi in testa, in che classe sei pidocchio?
Io: E a te che importa...?
Lui per farmi rispondere mi strinse il polso.
Io: ...ahi....2...2°G...

Lui mi lasciò il polso e si avvicinò alla mia faccia:

?: ci vediamo dopo....
E se andò con un ghigno sulle labbra.

Io spaventa più che mai corsi a chiedere indicazioni qua e là per trovare l' aula della 2°G.

Solo il pensiero che mi tormenterà per il resto dell' anno mi mette i brividi.

Posso dire addio al desiderio di non essere bullizzata.

E in più alla 4° ora ci sarà la prof. di italiano.

Quelle ti fanno sempre alzare e venire davanti alla cattedra per parlare di te per *vocina irritante* avere più fiducia in te stessa.

Finalmente arrivo in classe e subito porto gli occhi a terra per non essere notata.

Appena arrivo tra gli ultimi banchi qualcuno mi spinge a terra.

Giro la testa per vedere chi è stato ed intravedo il volto del ragazzo di prima:

?: Te l'ho detto che ci saremmo rivisti
Io: lasciami stare...!

Lui mi prese per il collo e mi sbatté al muro:

?: no... Ascolta bene le mie parole, da oggi la tua vita sarà un inferno così imparerai a rispettarmi.

Per fortuna arrivò il professore di matematica per fare lezione e così quel ragazzo mi diede uno schiaffo sulla guancia che me la fece diventare rossa e se ne andò.

Dopo l' arrivo del professore tutti si misero a posto e lui iniziò a fare l' appello:
P: Maino Elisa?
E: presente
P: Ferrari Iris?
I: presente

...

Passa un po' di tempo e il prof fa un nome che mi suona famigliare:

P: Cellucci Marco?
M: presente

Appena sentì questo nome cercai tra la classe il ragazzo di nome Cellucci e l' unica persona era il bullo.

La persona che neanche metà mattinata e mi ha già preso di mira era il mio migliore amico?

Non ci credo.

E in più lui non si ricorda di me.

Appena mi girai per guardarlo lui mi lanciò un' occhiataccia.

Il prof ricominciò a fare l' appello:

...
P: Delfini Mara?
Io: presente
Mentre io rispondevo al prof. sentivo Marco sussurrare:
M: non ci credo, questa ha pure un nome...

Io non capisco, che gli ho fatto di male...

...

~2° ora~

...

~ 3° ora ~

...

~intervallo~

Sfreccio alle macchinette per sfuggire a "Marco".

Ma dato la mia fortuna (si certo) lui era li:

M: guarda, guarda....chi abbiamo qui? Una ragazza irrispettosa nei confronti del ragazzo più popolare della scuola
Io: come no...
M: dove eravamo rimasti prima...
Mi riprese per il collo e sbatté al muro più forte della presa precedente.
M: non osare mai più rispondermi in questo modo...pidocchi.

Infine mi diede un pugno nel bel mezzo dello stomaco che mi fece cadere a terra e iniziai a piangere senza fermarmi, finché non suonò la campanella.

~4° ora~

Di bene in meglio.

Ora ci sarebbe stata l' ora di italiano e quindi la prof. nonché cordinatrice della classe mi avrebbe fatto conoscere a TUTTI , compreso a "Marco".

Cerco di alzarmi con fatica e di andare in classe con un filo di sangue che mi esce dalla bocca da quanto mi ha fatto male quel pugno.

Appena entrata la proffessoressa mi chiamò:
P: signirorina Delfini, che piacere conoscerla, venga qui vicino alla cattedra e parli di lei alla classe.

Da dove viene, i suoi amici e come si sente in questa scuola.

Io: ...ok.

Mi diressi verso la cattedra e mi girai verso i miei compagni di classe:

Io: ...ciao, io mi chiamo Mara e vengo da Milano e non ho mai avuto amici tranne uno che però si trasferì 2 anni fa in un posto a me ignoto.

Quando dissi quella frase guardai Marco che mi guardava a sua volta con sguardo dubbioso.

La prof. interruppe i miei pensieri:

P: come si chiamava questo suo amico, se posso?

Io a sentire quella domanda mi scese una lacrima, ma risposi comunque:

Io: ....si chiamava...Marco Cellucci.

Iniziai a piangereentre guardavo Marco per tutto il tempo a cui uscì pure a lui una lacrima.

Io senza dire più una parola rimasi li con gli occhi ormai colmi di lacrime.

Ad un certo punto mi esce quel filo di sangue dalla bocca che mi aveva provocato il pugno di Marco.

Tutta la classe fissava me e Marco che ci fissavamo con le lacrime agli occhi.

Io con sangue e lacrime che si mischiavano sulla mia faccia usci dalla classe di tutta fretta.

CONTINUA

_SPAZIO AUTRICE_
Booom!
1056 parole!
Spero che vi piaccia❤.
Mi farebbe molto piacere se principesse_forever leggesse questa storia dato che mi sono ispirata alla sua.
PS= solo io potevo aggiornare alle 20:40😂
Grazie❤
_Mara

Il mio amico diventato bullo❤ ||Marco Cellucci [MOMENTANEAMENTE SOSPESO] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora