Capitolo 16

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Inizio a piangere
-hey tesoro no-
"Non c'è la faccio più"
Mi prende il viso tra le sue mani e mi asciuga le lacrime.
"Uno ha tentato di toccarmi e mi è tornato in mente tutto, io stavo provando a dimenticare Anto"
Piango più forte.
"shh è tutto finito"
"no non è vero"
Non riesco a smettere di piangere, ho trattenuto troppo.
"Emma dovresti andare a New York"
"Cosa?"
Mi stacco da lui
"Si Emma basta stare qui, con tutti questi ricordi, tutta questa monotonia, tutta questa tristezza hai bisogno di cambiare aria, di divertirti perché te lo meriti."
"Non voglio perdere anche te"
"ti prometto che io verrò ogni volta che tu vorrai"
All'improvviso entra mio fratello
"Emma!"
"cosa vuoi"
"domani vai a New York, ti ho fatto il biglietto"
"No"
"Checco deve essere una sua scelta, non puoi obbligarla"
"E tu cosa c'entri? Non ti è bastato quello che hai fatto?!"
"Checco basta, gliel'ho chiesto io"
"Mi fai schifo"
Dice mio fratello verso Antonino
"Checco ora basta, sono passati 3 anni lui non c'entra nulla smettila di trattarlo così."
"Emma per favore già hai fatto abbastanza"
"Io? Davvero Checco? Tu invece non hai fatto nulla, sai una cosa? Sono stanca di te che vuoi decidere tutto della mia vita!"
"Si Emma è così perché dopo aver perso mamma e papà, non voglio perdere anche te!"
"Mi stai perdendo, con il tuo comportamento di merda!"
"Ormai ho deciso Emma qui è pericoloso, è per il tuo bene"
"No, ho 23 anni sono in grado di decidere la mia vita"
"No Emma mi dispiace"
"Non puoi farmi questo"
"Si lo faccio per te"
Esce dalla mia camera, inizia a salirmi il panico, non voglio andare in una città nuova da sola.
Dico salendo in camera mia iniziando a piangere, non c'è la faccio davvero più.
Mi siedo sul davanzale della finestra della mia camera a fumare una, due, tre, quattro sigarette ormai ho perso il conto, non mi sento nemmeno bene mi gira la testa e non riesco a calmarmi mi tremano le mani. All'improvviso entra Antonino mi guarda
"Ehi, guardati, sei così bella e sei la mia vita, perché soffri?"
Abbasso lo sguardo
"Ti sei fumata un pacco intero di sigarette, sei bianca"
Si siede accanto a me
"che stai combinando, non sei tu"
"non è vero"
"si Emma"
"perché fai così"
"così come"
"così fai le cose tanto per farle non pensi alla tua vita ti lasci andare"
"sono stanca Anto, sono stanca"
Dico alzandomi controllando le notifiche sul mio cellulare
"quando devo partire"
"domani"
Sospiro
"hey lo sai che io ci sono sempre vero"
Annuisco
"aiutami a preparare la valigia"
"si"
.
"non si chiude mettiti sopra"
"si così si spacca"
"zitta che sei una piuma"

Andiamo a dormire o meglio lui dorme io non riesco a chiudere occhio.
Il giorno dopo mi alzo verso le 8:00, mi prendo una tazza di caffè e esco fuori il balcone quando all'improvviso bussano alla porta.
Scendo giù apro mi trovo davanti al detective Wilden
"Emma ciao stavi dormendo?"
Dice vedendomi in pigiama
"no"
"ho parlato con tuo fratello mi ha detto che allora vai a New York"
"non ho avuto scelta"
-"è la cosa migliore per te questo è l'indirizzo dove devi andare"
Dice dandomi un bigliettino giallo
Annuisco
"allora io vado"
"arrivederci"
"ciao"
"chi era?"
"il detective Wilden mi ha dato un l'indirizzo"
"dai cos'è questa voce da morta andare a New York è sempre stato il tuo sogno"
"si Checco ma il mio sogno era andarci con Spencer"
"vado a farmi una doccia che è tardi"
Annuisce e salgo su
"Anto svegliati e preparati che è tardi"
"si.."
In un'ora sono pronta forse è meglio così allontanarmi da qui per un po' mi farà bene, qui troppe cose anzi tutto mi ricorda Spencer e questo non mi da la forza di andare avanti.
"sei bellissima"
Sorrido
"smettila Anto"
Mi prende la mano
"andiamo"
Succede così in fretta che nemmeno me ne accorgo sono già in aereo porto

Il paradiso non esiste ma stavolta non sarà l'inferno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora