"Allora il fidanzatino questa volta si è arrabbiato! Uuhhh...ho una paura..." Paola rise fragorosamente
"No dai Paola, non scherzare. Dovevamo uscire a cena per festeggiare il mio nuovo incarico..."
"Però lo hai scaricato senza pensarci due volte, non è così?" aveva smesso di ridere e guardava Simona dritta negli occhi
"Sì, è vero. Ma solo perchè io e te è tanto che non ci vediamo e...poi con Stefano avremo tante altre serate dove potremmo festeggiare" stava cercando, con scarso successo, una motivazione che sembrasse almeno un pò credibile, in realtà stava solo cercando una giustificazione da raccontare più a se stessa piuttosto che all'amica, però Paola non aveva bisogno di sentire sua scuse, lei sapeva...
"Comunque mi fa piacere che si sia incazzato. Sai che non mi è mai piaciuto. Lui non è fatto per te, non ti conosce, non sa chi sei e non gli importa nemmeno di saperlo veramente. Sotto quella maschera da bravo ragazzo si nasconde un egoista ed egocentrico. E tu? Per amor suo hai ripudiato tutto, tu sei una meravigliosa creatura, se solo potesse vedere il tuo potenziale.. Ah! come mi piacerebbe fargli assaggiare la mia frusta..."
"Sai che non mi accetterebbe mai in quel modo, non capirebbe"
"Lo so benissimo tesoro, però sappi che a lungo andare ti soffocherà, e lentamente dentro morirai. Vuoi davvero questo?"
Paola fissava intensamente Simona che non potè fare a meno di abbassare lo sguardo, fissava il piatto che aveva davanti. Sapeva perfettamente che aveva ragione. Con Stefano ci stava bene sì, lui la amava e lei amava lui (o almeno era questo che raccontava a se stessa) stava cercando di essere una persona "normale" come tante...anonima...noiosa...
"Paola, non so nemmeno io in realtà cosa voglio. So solo che ora sono tranquilla, sto bene, e questo mi basta"
"La vita è tua, mia cara, e sai bene che non interferirò mai nelle tue decisioni, ma sappi che non accetterò il fatto che qualcuno cerchi di cambiare il tuo essere"
Nel frattempo arrivò il cameriere con due piatti di linguine all'astice, il quale non riusciva a togliere gli occhi di dosso da Paola, la bellissima e sensuale dominatrice, col suo caschetto nero corvino ed i grandi occhi nocciola profondissimi. Lei lo guardava con la coda dell'occhio, il suo era uno sguardo fiero e sicuro di sè. Il giovane, visibilmente eccitato, non riusciva a reggere del tutto il suo sguardo, ma allo stesso tempo ne era inevitabilmente attratto.
"La smetti di mettere in imbarazzo quel ragazzo?" le disse Simona sottovoce sporgendosi sul tavolo
"Che ci vuoi fare, mi diverto, e poi credo che dovrò darmi una calmata, a parte qualche serata particolare, ho deciso che smetterò di collezionare schiavetti"
Simona rimase impietrita nella sorpresa di sentire quelle parole, strabuzzò gli occhi e la guardò incredula
"Non ci credo, tu che ti dai una calmata? Cosa è successo?"
"Semplice, ho trovato finalmente un uomo, o meglio un sottomesso, che credo sia perfetto per me"
"Impossibile, non esiste un uomo così, tu sei troppo esigente"
"Nemmeno io pensavo esistesse, ma credimi, gliene ho fatte passare di ogni, l'ho trattato male, l'ho umiliato in più modi, sono sparita per giorni senza dirgli dove fossi, ma niente, lui era sempre lì ad aspettare. Devo ammettere, la sua devozione mi ha stupita"
"Non è che ti stai ammorbidendo?" ora erano gli occhi di Simona che fissavano quelli di Paola cercando di carpirle qualcosa in più
"Vuoi che prenda la mia frusta e ti dimostri se mi sono ammorbidita oppure no?"
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Il mio Demone
FantasyLui sarà il suo demone, la tenterà in ogni modo, soprattutto illecito di portarla nel suo abisso. Lei è forte, ma riuscirà a resistere al richiamo della sua vera natura?