Capitolo 4

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ATHENA'S POV

<<L-L' I-Inazuma?!>> chiesi. E moh come faccio?! Non posso giocare contro Mark, ma se mi mostro preoccupata i miei nuovi compagni dubiteranno di me, più di quanto stiano già facendo.

<<Sì, non dirmi che la nuova e formidabile giocatrice ha paura di una squadretta? Ahahah>> disse quello che mi pareva si chiamasse... ehm... ah, sì, John Bloom. È uno dei centrocampisti della Royal.

Il protettivo Jude non tardò ad arrivare, piazzandosi di fronte a me: <<Non ti azzardare a parlarle in quel modo. Hai capito, John?!>>

<<Che c'è, Jude, appena toccano la tua amichetta cominci a ringhiare?>> disse John con fare di sfida, mentre il resto della squadra rideva per le azioni di Jude, a parte i miei amici. 

Jude, stringendo i pugni per evitare di saltargli addosso, stava per ribattere, ma lì intervenni io: <<Calma Jude, non dare peso a quello che dice questo idiota, è solo invidoso...>>

Feci per spostarmi, ma il discorso mi sembrava incompleto, così aggiunsi: <<Ah John, ricordati che quando il diamante brilla, l'invidia strilla>> e mi incamminai verso il centro del campo; ma, alle parole di John, mi fermai.

<<Se ti credi così brava, dimostracelo: io, te a centrocampo, Joe in porta, il primo che segna vince>> disse con una smorfia compiaciuta.

Mi voltai sorridendo beffardamente, sapevo già che avrei vinto: la sera prima mi ero studiata delle partite della Royal per capire il loro gioco, quindi sapevo perfettamente i suoi punti forti e quelli deboli.

<<E sia. Ma, chi perderà, dovrà scusarsi "teatralmente" con l'altro, in bikini>> 

<<Perfetto, allora cominciamo>>

Jude e David si avvicinarono dicendo che avrebbero fatto il tifo per me. Joe, ovviamente, non potè dirmi nulla, dato che era il portiere della sfida, quindi sarebbe sembrato favoritismo. Io li ringraziai e andai a mettermi a bordo campo, sull'incrocio tra la linea laterale e la linea del centrocampo. Daniel Hatch fischiò l'inizio della sfida. Entrambi ci misimo a correre, ma fui io a raggiungere per prima il pallone. Glielo lasciai, tanto sapevo già cosa avrebbe fatto. 

Lui lo prese al volo e mi guardò compiaciuto: <<Dimentichi che la sfida non è ancora finita>>

<<Oh credimi, lo so benissimo>>

Mi misi a correre verso l'angolo destro del campo e mi posizionai lì ad aspettare. Lui sorrise maliziosamente, convinto di aver già vinto, e si mise in posizione per tirare. Poco dopo eseguì una tecnica speciale che conoscevo fin troppo bene: il tiro del ghiaccio. Tecnica frequentemente usata da Raffaele Generani, mio ex-compagno di squadra, e appresa in seguito da quasi tutti i giocatori della Royal Academy. Il giocatore guarda verso la porta e il campo diventa di ghiaccio, poi tira la palla con forza. Il tiro è molto veloce tanto che il portiere non riesce a bloccarlo. L'unico problema di John è che non è preciso quando calcia, infatti il suo tiro sta finendo dritto verso di me; cosa che, ovviamente, avevo previsto. Con un balzo presi la palla e corsi fino a quando non fui abbastanza lontana per poter tirare. Eseguii la mia "lancia divina", centrando l'unico punto che Joe non riesce mai a parare: l'angolo in alto a sinistra.

Dopo aver segnato, mi diressi verso il mio avversario, che aveva una smorfia di delusione e stupore sul volto: <<Cavolo, allora sei davvero così brava. Adesso mi tocca la penitenza...>> disse sorridendo dolcemente. Fui intenerita, così gli risposi sorridendo: <<Non serve, mi hai già chiesto scusa. Mi basta questo>>

Mi diressi verso i miei migliori amici che si congratularono, per poi sentire la voce di Dark che convocava me e Jude nel suo ufficio. Ci guardammo straniti, per poi dirigerci dove ci era stato indicato.

La Fenice Oscura | Inazuma Eleven [in pausa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora