Giuro, questa scena me la ricorderò per sempre!
ATHENA'S POV
Dopo esserci voltate per la preoccupazione, scoppiammo in una fragorosa risata per la scena che si presentò davanti i nostri occhi: i ragazzi erano bloccati sulla linea della porta, tutti rossi in viso per le cameriere che erano dietro di noi.
<<Oh andiamo, ragazzi! Non vi starete per caso vergognando, vero?>> chiese Nelly sarcasticamente.
<<Cosa?! Eh?! No, ma ti pare?!>> rispose Mark tutto rosso in viso.
Ridacchiai scuotendo la testa rassegnata, andando vicino ad Axel ed aiutandolo a sedersi: dato che si era infortunato durante la partita con la Brain Washing, adesso doveva usare le stampelle, con le quali non riusciva ancora a muoversi alla perfezione. Dopo avergli dato una mano e appoggiato le stampelle vicino al tavolo, andai dov'erano le ragazze, sedendomi insieme alla squadra nei tavolini del maid café, cominciando ad ordinare.
Le cameriere arrivarono in un battibaleno, prendendo immediatamente le nostre ordinazioni: mi colpì molto la loro bellezza semplice, erano delle ragazze molto carine e dai modi garbati, proprio in stile giapponese.
In 10 minuti e le nostre ordinazioni arrivarono, così cominciammo a mangiarle, gustando ogni singolo boccone.
<<E così voi siete la Raimon...>> disse una voce maschile accanto a me, che mi fece voltare, rivelando un ragazzo più o meno della nostra età, vestito in modo bizzarro, come se avesse indosso un costume da pittore, di quelli che si usano a carnevale.
Dopo essermi alzata in piedi, risposi: <<Si esatto, tu saresti?>> chiesi osservandolo attentamente.
Mi squadrò dalla testa ai piedi, mentre un sorriso beffardo comparse sul suo volto: <<Io sono Mark Gambling, vi prego di seguirmi>> affermò con sicurezza, per poi oltrepassare una porta che portava ai sotterranei del negozio.
Mi alzai leggermente titubante, seguita da tutta la squadra, così scendemmo insieme, ritrovandoci nel "paradiso dei nerd", come lo aveva soprannominato Kevin.
Era un luogo pieno di computer, console di gioco, videogames e modellini di personaggi di ogni genere e tipologia di anime esistente sulla faccia della terra.
<<Wow!>> esclamò Willy non appena entrammo nel sotterraneo, mentre cominciò a saltellare euforico tra i ragazzi e gli aggeggi tecnologici presenti, descrivendoli nei minimi dettagli con occhi sognanti.
Nonostante io riuscii a capire poco o nulla di quello che avesse detto, i ragazzi che ci avevano portato lì sembrarono intendere alla perfezione il linguaggio particolare del nostro amico, stupendosi che anche lui conoscesse quegli oggetti, esclamando ogni volta una frase del tipo: "Tu sai di cosa stiamo parlando?!", mentre Willy rispondeva sempre con un sonoro "Certo!", per poi riprendere a descrivere qualcos'altro.
<<Scusa se interrompo questo comizio molto interessante tra voi intellettuali Willy...>> cominciai, appoggiando la mano sulla spalla del ragazzo, per poi riprendere. <<Ma non ci avete ancora detto chi siete.>> affermai, con fare deciso.
<<Oh giusto>> disse quello che mi pareva si chiamasse Mark... Gambling se non sbaglio. <<Noi siamo la Otaku>> disse facendo tornare quel sorrisetto sulle sue labbra, mi ricordava molto quello del comandante Dark.
La sua affermazione scatenò una sorpresa generale: <<VOI SIETE LA OTAKU?!>>
~skip time
Ci trovavamo al'inizio del secondo tempo della partita contro la Otaku, nella quale stavamo perdendo 1-0, con malcontendo generale, soprattutto di Axel che era dovuto rimanere in panchina per il brutto infortunio alla caviglia, rimediato durante la partita contro la Brain Washing.
Più volte aveva tentato di alzarsi, nonostante le ragazze lo facevano puntualmente sedere con urla e rimproveri.
<<Argh, non ci credo!>> esclamò Kevin dopo un altro tiro fuori bersaglio.
Non capivo il motivo ma, nonostante continuassimo a tirare, il pallone finiva sempre fuori; ogni volta che calciavamo, i difensori della squadra avversaria creavano una fitta coltre di sabbia nella quale era impossibile vedere e, quando la situazione tornava normale, notavamo che il pallone era sempre dietro la porta.
La cosa non mi convince per nulla.
<<Ho capito!>> esclamò Willy, mentre si dirigeva verso la nuvola di sabbia creata davanti alla porta della Otaku.
<<Kevin, vai con il Dragon Crash!>> esclamò, mentre entrava nella coltre.
Kevin eseguì il comando di Willy, che nel mentre stava tenendo fermo uno dei difensori, facendo calare la polvere e mostrando l'imbroglio degli avversari: ogni volta che tiravamo, la porta veniva spostata, per poi essere rimessa a posto, in modo che nessuno notasse nulla.
Fortunatamente, Willy aveva notato che quella tecnica assomigliava fin troppo a una di un anime che guardava sempre, grazie al quale era riuscito a scoprire il trucco.
Fece un discorso ispirante ai giocatori della squadra avversaria, da vero leader, che nemmeno io sarei riuscita a fare, nonostante non si capisse molto di quello che avesse detto; per poi far finire in porta un tiro di Kevin che sarebbe sicuramente uscito, rischiando di farsi male.
Dopo quel suo gesto eroico e un sonoro 2-1, la squadra era finalmente rilassata e felice, mentre festeggiava Willy e la stupenda vittoria.
Ora ci mancava solamente la finale contro una squadra che conoscevo bene: la Royal Academy.
Dopo essermi fatta una doccia e essermi cambiata tornai a casa, con un brutto presentimento che mi perseguitava... Che diavolo mi prendeva?
<<Athena! Che sorpresa vederti>> mi disse una voce proveniente dalla direzione in cui stavo andando.
Alzai lo sguardo e mi tolsi le cuffie: <<Jude, ciao!>> dissi sorridendo, andandogli incontro e abbracciandolo teneramente, come facevo spesso quando eravamo piccoli.
<<Complimenti per la partita di oggi, siete stati davvero bravi>> mi disse sorridendo in modo sincero.
<<Ti ringrazio...>> dissi abbozzando un sorriso. <<Solo che... saremo contro alla prossima partita>> dissi leggermente triste, non volendo infrangere i sogni dei miei ez-compagni e nemmeno quelli dei miei amici.
<<Stai tranquilla, ci divertiremo. O almeno... Lo spero>> disse incupendosi sempre di più.
<<Che intendi dire Jude?>> chiesi preoccupata.
Ormai lo conoscevo, quando si comportava in questo modo non era mai un buon segno.<<Nulla, solo... Il comandante in questo periodo ha molte idee folli, che non mi convincono per nulla.
Ti prego Athe, stai attenta mh? Non voglio che ti faccia male>> disse per poi abbozzare un sorriso.<<Jude che->> cominciai, ma lui mi interruppe velocemente, baciandomi la guancia e dileguandosi, ma prima di andarsene mi disse una cosa che mi fece preoccupare ancora di più.
<<Avvisa la tua squadra, fate attenzione. Non tutti sono quello che dicono di essere>>
~spazio autrice
Okay, lo so, faccio davvero schifo.
Vi chiedo perdono per non aver aggiornato per 5. mesi.
Davvero, mi sento male io per voi.
Vi ringrazio comunque per avermi scritto commenti per chiedermi quando avrei aggiornato e/o per dire quanto vi stia piacendo la storia, lo apprezzo molto.
Con questo vi ringrazio anche per le 1K letture, davvero non so come ringraziarvi.
Vi lascio con questo capitolo un po' di passaggio, ci vediamo al prossimo capitolo.
Se volete capire come andrà a finire, non perdete il prossimo capitolo!
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La Fenice Oscura | Inazuma Eleven [in pausa]
FanfictionDove Athena, una ragazza italiana con origini asiatiche, decide di trasferirsi nel luogo d'origine della nonna morta poco tempo prima per seguire le sue passioni, stando a casa di suo cugino Mark Evans. Ma non sarà così facile vivere lì. Riuscirà a...