Capitolo 14

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Da qualche giorno mia madre è tornata a casa dal suo viaggio di lavoro e io ho lasciato casa Styles, il lavoro mi ha tenuta parecchio occupata  però finalmente è arrivato il weekend e posso riposarmi un po'. Gemma e Harry hanno deciso di sfruttare questi giorni liberi per andare un po' al mare e ovviamente hanno costretto anche me ad andarci. Dopo il nostro bacio ho accuratamente evitato Harry come la peste e nemmeno lui si è fatto sentire quindi questi due giorni saranno pieni di imbarazzo soprattutto da parte mia.

Mi è sempre piaciuto viaggiare anche se non ho mai avuto la fortuna di farlo, l'idea di prendere un volo e andare in un paese che non conosco mi ha sempre affascinato, ho sempre pensato che da grande avrei girato il mondo con uno zaino in spalla e una macchina fotografica tra le mani, ma non sempre il destino è in linea con i tuoi sogni. Io credo fermamente nel destino, la mia vita è già stata tutta scritta e ogni cosa che accade, succede solo per un volere superiore, potrà sembrare assurdo ma io ci credo. Mi alzo svogliatamente dal letto, dopo pranzo partiremo e io non ho ancora preparato nulla, infatti ho chiesto a Gem di venire a darmi una mano e mi stupisco che non sia ancora qua, Mamma è al lavoro quindi le lascerò un biglietto per salutarla.

Faccio una doccia veloce e subito dopo non può mancare la mia colazione preferita, poco dopo sento suonare alla porta e ancora con la bocca piena di latte vado ad aprire
<<H-harry>> urlo sputando tutto quello che ho in bocca e che ovviamente va a finire sulla sua giacca firmata
<<oddio scusa>> dico cercando di non ridere
<<che schifo Eleanor>>
Entra senza nemmeno chiedermi il permesso e si fionda nel bagno di camera mia per pulirsi
<<cosa sei venuto a fare?>>
<<volevo vedere se eri pronta>>
<<Harry dobbiamo partire dopo pranzo, è ovvio che io non sia ancora pronta>>
<<vorrà dire che ti aiuterò a prepararti>> finisce di pulirsi la giacca e poi va a sedersi sul mio letto
<<alza subito il tuo culo dal mio letto, devo fare la valigia e ho bisogno di spazio>>
<<non mi sposto da qui>>
<<non farmi usare le maniere forti>> minaccio
<<oh oh oh, la piccola Ellie vuole usare la sua grandissima forza contro di me, sto tremando>>
<<sei solo un lurido spocchioso>>
Mi avvicino al letto e lo tiro per un braccio, ovviamente essendo lui molto più forte e pesante di me, con una leggera spinta mi fa finire sopra di lui.
<ops, colpa mia>>sorride di sbieco, sfoggiando la sua faccia da pervertito. Vuoi giocare Harry? E allora giochiamo.
Mi sistemo meglio a cavalcioni su di lui, con le gambe ai lati delle sue, e subito lo sento irrigidirsi
<<ops colpa mia>> sorrido.
<<Eleanor, tu non sai quello che stai facendo>>
<<che cosa sto facendo Harold?>> dico in modo innocente
<<mi stai sfidando, e sai che io non devo essere mai sfidato>>
Senza nemmeno darmi il tempo di rispondere si fionda sulle mie labbra, inizialmente cerco di staccarlo, so che questa cosa non porta a nulla di buono, ma poi mi arrendo e ricambio il bacio. Le sue mani viaggiano dalle mie guance, ai miei fianchi e si piantano sulle mie cosce avvicinandomi per quel che è possibile sempre di più a lui, le mie invece rimangono salde nei suoi capelli, tirando appena i piccoli accenni di ricci che stanno iniziando a ricrescere. Il suo sapore è sempre lo stesso, non è mai cambiato in tutti questi anni, mentre la sua lingua schiude le mie labbra e il bacio si fa più intenso io mi perdo tra i miei pensieri e penso a tutte quelle con cui è successa una cosa simile se non anche altro in tutti questi anni, i giornali ogni tanto li ho letti anche io e più ci penso e più mi arrabbio: mentre io ero qui, a soffrire per aver perso la cosa più cara che la vita possa dare ad una persona soprattutto per colpa sua, lui era a divertirsi con una ragazza diversa ogni sera, senza essersi mai degnato della sottoscritta. Mi stacco subito da lui e mi alzo dal letto.
<<che succede El?>>
<<vattene, te ne devi andare Harry>>
<<cos- ma perchè?>>
<<perchè sei un danno per me, e io non voglio più stare male per te, non hai mai avuto neanche la decenza di rispettarmi, ho rinunciato alla cosa più grande che avrei potuto avere e a te non è fregato un cazzo, ti sei buttato tra le braccia di chissà quante altre ragazze mentre io ero qui a pezzi, pensando solo a come sarebbe stata la nostra famiglia, non voglio più soffrire per te>>
<<Eleanor, ti ho già detto che mi dispiace, ero solo un ragazzino e anche tu eri troppo piccola per una cosa così grande. Come pensi che avremmo potuto crescere un bambino con me ogni giorno in un posto diverso e tu che ogni sabato sera uscivi e ti sballavi>>

Fingo di non ascoltarlo e salgo su una sedia per tirare giu dall'armadio la valigia, nello stesso momento cade a terra la scatola, lancio via la valigia per recuperarla al più presto ma ormai è tardi, Harry l'ha già presa. Tira fuori dalla scatola una tutina bianca minuscola e una piccola ecografia mentre a terra rimangono i tre test di gravidanza che feci quel giorno.
<<dammeli subito>> dico cercando di toglierli dalle sue mani
<<che cosa sono questi El?>>
Non rispondo e rimango a terra con le lacrime agli occhi e uno dei test fra le mani
<<perchè conservi ancora queste cose?>> chiede piano. Rimango zitta qualche minuto e poi sbotto
<<perchè era nostro figlio cazzo e questo è tutto quello che mi rimane di lui>> urlo e nello stesso momento sento qualcosa schiantarsi a terra, sia io che Harry ci giriamo di scatto verso la porta dove vediamo Gemma con la bocca spalancata e un bicchiere a terra, rotto in mille pezzi, proprio come il mio cuore.
<<Gemma>> la richiama il fratello mentre io rimango ferma nella posizione in cui ero prima.

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