Under Pressure

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Izzy Stradlin era una persona molto pacata, un ragazzo a cui non piaceva stare al centro dell'attenzione come molti dei suoi amici, era molto riservato. Non era bravo a esprimere ciò che aveva dentro, un uragano di emozioni e pensieri, ma era perfetto come ascoltatore, tutti andavano da lui quando avevano un problema perché rimaneva in silenzio tutto il tempo ad ascoltare quel che l'interlocutore aveva da dire e poi, alla fine, senza giudicare dava un consiglio prezioso.
Quel giorno era toccato a Slash, che si sedette sul letto di Izzy e gli lanciò una bustina con dentro della Marijuana. Doveva pur ricambiare per il tempo che aveva preso all'amico parlando dei suoi "problemi". Izzy gli fece un cenno con la mano per invogliarlo a parlare mentre prendeva il necessario per fumare quello che l'altro aveva portato.

-In realtà non so perché sono qui, non sapevo da chi altro andare.- Si stese sul letto.

-Duff mi ha detto quello che è successo, è arrabbiato ma se andassi da lui ne sarebbe felice lo sai.- Fece un tiro di canna.

-Credi che io abbia sbagliato Izzy?

-Non sono nessuno per giudicarti ma non dovresti sfogare la tua frustrazione su qualcun altro. Come te, anche lei è diversa da come vuol far vedere, è fragile.

-Lo so benissimo, ma da quando è qui tutto è più complicato. Mi chiedo come sarei ora se non l'avessi mai conosciuta.- Si passò le mani sul volto e la porta si spalancò.

-Izzy, scusami tanto se ti disturbo, ti andrebbe di fare due pa...- Si bloccò vedendo il ragazzo coricato sul letto che vedendola scattò in piedi.

-Chris...- Provò a parlare ma lei lo interruppe.

-Non fa niente, sarà per la prossima volta.- Sorrise al moro e chiuse la porta velocemente.

-Non so come saresti se non fosse mai venuta ad abitare con noi, so solo che averla qui è un bene per te, e anche per lei.

Andarono alle prove dopo aver fumato e bevuto un po troppo, come sempre d'altronde, ma il petto di Slash sentiva ancora un peso indescrivibile. Quando entrò nella stanza avvertì subito la tensione che creò con la sua presenza. Chris era seduta sul divanetto di pelle rosso con vicino Duff che lo guardò quasi come se avesse voluto incenerirlo con lo sguardo. Slash gli sorrise leggermente e poi andò ad accordare la sua chitarra. Dopo averla accordata iniziò pensieroso a mettere insieme alcune note, per scaldarsi, e a ripeterle come un riff imparato da tempo ma che in realtà stava inventando sul momento. Lui non se ne accorse subito, ma tutti avevano iniziato a guardarlo, anche la ragazza che teneva il capo leggermente inclinato ascoltando quel fantastico suono. Quando Slash si fermò si guardò intorno e notò le facce stupite dei suoi compagni.

-Che c'è?

-È quello  cosa diamine era?- Steven spuntò da dietro la batteria. -Fallo di nuovo man.

Il chitarrista alzò un sopracciglio e riprese a suonare seguito dal biondo che intanto teneva il tempo col suo strumento incitando gli altri ad aggiungersi a quella piccola improvvisazione. Axl intanto si avvicinò al ricco e gli mise davanti il testo di una canzone, scritto su un foglio di carta stropicciato. Slash  spalancò gli occhi e iniziò a fare 'no' con la testa facendo sorridere malignamente l'altro.

-Continuate così ragazzi!- Urlò il cantante prima di iniziare a cantare leggendo il testo scritto qualche giorno prima da se stesso e dal suo amico.

Era una canzone molto dolce e sebbene fosse improvvisata e ancora incerta Chris pensò che sarebbe diventata fantastica. Le parole accompagnavano alla perfezione il motivetto che il chitarrista aveva inventato su due piedi. Quando finirono di suonare lei si alzò e applaudì allegra, come il primo giorno che li aveva sentiti suonare.

-Siete dei fottuti geni! E Axl questo è il testo più bello che tu abbia mai scritto!- Si congratulò con l'amico.

-Grazie piccola, ma non ho fatto tutto da solo, la bestia mi ha aiutato e ha fatto veramente un buon lavoro.- Ammise il rosso stupendo sia se stesso che Slash, che avrebbe preferito non far sapere la verità agli altri. Solitamente Axl era fiero di prendersi il merito di ciò che accadeva nella band.

-Questa non me l'aspettavo proprio.- Alzò un sopracciglio lei.

-E perché mai?- Chiese Slash fingendosi offeso.

-Beh questa è una canzone d'amore, amore vero, a chi pensavi mentre scrivevi, a Bernadette?- Non riuscì a trattenersi.

-Se sapessi a chi pensava in realtà rimarresti veramente stupita.- S'intromise il cantante prima di essere trascinato fuori dell'amico, evidentemente accigliato.

-Mi spieghi cosa cazzo ti passa per quella fottuta testa?

-Dovresti solo ringraziarmi amico, ho fatto un sbaglio e sto cercando di rimediare.- Gli fece l'occhiolino.

-Non so di cosa tu stia parlando ma smettila di dire certe stronzate davanti a Chris d'accordo?- Disse ansioso, non voleva che quell'idiota si fosse permesso di dire qualcosa di troppo alla ragazza.

-Vedi? Avevo ragione io, hai una paura fottuta dell'amore.

-Smettila Axl, non parlarmi d'amore, sai benissimo che non mi importa di quella roba. E poi lei è fidanzata, punto e basta.- Si voltò per andarsene ma l'amico lo fermò e per la prima volta nel suo viso comparve un'espressione di risentimento.

-Saul, l'errore di cui ti parlavo è averti detto una cosa non vera... Non so perché l'ho fatto.- Si sfregò le mani e l'altro capí.

-Non puoi nemmeno immaginare la voglia che ho di tirarti un pugno in piena faccia, ma sei solo una testa di cazzo e Chris mi odierebbe se lo facessi. O comunque mi odierebbe ancora di più.- Si voltò e andò via da li. Salì in macchina e in men che non si dica si ritrovò davanti a una grande casa, in cui era stato pochissime volte, magari per qualche festa in cui aveva scopato con la fidanzata del padrone dell'abitazione. Sebastian aprì la porta dopo qualche minuto.

-Hey Slash è sempre un piacere vederti qui. A cosa devo l'onore di questa visita?

-Ho bisogno di sapere una cosa.- Si mise le mani in tasca. -C'è qualcosa tra te e Chris?- Andò dritto al punto facendo sghignazzare l'altro.

-Beh se con "qualcosa" intendi se siamo andati a letto insieme posso solo dirti che non sono più incazzato per quella volta in cui ti sei scopato la mia fottuta ragazza.- Rise forte. -E comunque Chris è proprio una furia, se sapessi tutte le cose che...- Slash non sopportò di sentir dire quelle cose a Sebastian, gli si annebbiò la vista e andò a casa con le nocche sporche di rosso e il bisogno di una dose.

Entrò in camera sua, ignorò la voce che gli chiedeva cosa fosse quel sangue che colava dalla sua mano. Chiuse la porta a chiave e si stese sul letto stringendosi il laccio emostatico nel braccio. Poi ad occhi chiusi si abbandonò completamente al caldo abbraccio dell'eroina sentendo appena la porta che veniva aperta da una forcina e la ragazza che urlava il suo nome.

Apocalyptic Love - Slash (In Pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora