Sequestrata «38»

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- Co... cosa?

- Non mi hai sentito? - strinse la sottile tela della maglia di Max, con forza, tantissima forza. Questo sentì che presto si sarebbe asfissiato in quello stesso posto. Ingoiò il rospo con difficoltà. - Bianca Walker la conosci? - Max aprì gli occhi. Attonito. Completamente sorpreso. Avrebbe desiderato con tutte le forze della sua anima uscire da lì in quel momento, ma Abramo lo tratteneva dalla maglia evitando che scappasse.

- Sì, mi sa proprio di sì. - sorrise Juan.
- È meglio che stai in questo pub di porcheria proprio adesso, ma ti giuro... ascoltami bene, ti giuro che quando esco da qui... non arriverai a casa tua senza prima averti finito di dolore... - lo minacciò. - mi conosci eh? Vero? - strinse la sua maglia.

- Sì! - gridò Max.

- Allora sai molto bene di ciò che sono capace di fare se ti metti con lei. - gli liberò la maglia. Ma in quel momento, varie persone si erano allontanati da loro, passando ad essere il centro dell'attenzione. - Goditi le tue ultime ore qui, imbecille, che ti aspetterò... lì fuori. - Se ne andò infuriato. Sapeva che aveva mille sguardi su di lui in quel momento. E non gli importava. Quando gli era importato quello che la gente pensava di lui? Mai, nemmeno adesso.

- LONDOÑO! - gridò Max.

Questo si voltò a guardarlo prima di andarsene.

- Mi... mi hanno contrattato quella notte...

Sequestrata #3.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora