1. Prologo - Avanti il prossimo.

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Luci calde, anima in fiamme.

Una folla, grida stridule e tanta allegria.

Era una calda giornata di giugno ed il sole illuminava i volti di tutti

coloro che, a Milano, stavano aspettando al di sotto di un enorme palco

nel bel mezzo della piazza.

Un coro di ragazze urlò in coro un nome che esplose nel cielo per la sua

creavità e per tutta la gioia di coloro che stavano aspettando quell'artista.

Irama, avrebbe fatto il suo ingresso su quel palco presto mentre la folla

di persona non fece altro che agitarsi incredula di ciò che stava per accadere.

Finalmente, avrebbero incontrato quello che sembrava essere il loro idolo.

C'era chi urlava, chi piangeva, chi tremava, chi alzava al cielo dei cartelloni

con delle scritte colme di brillantini e chi non faceva altro che fissare il palco

cantando canzoni a squarciagola.

Solo una ragazza rimase immobile per tutto il tempo con le braccia incrociate

al petto senza dire una sola parola.

Tutto quello che fece era guardarsi intorno mentre le sue guance andavano

a fuoco di continuo.

-Rolex, sprizzi allegria proprio da tutti i pori eh!- La rimproverò un'amica, ridendo.

Rolex, era quello il suo vero nome?

Se non altro la ragazza non rispose, si limitò a fare un mezzo sorriso alla sua amica

dai capelli tenuti in un caschetto nero, la pelle bianca come il latte e gli occhi scuri come la notte.

-Dai, ci divertiremo. Non era ciò che volevi?- Continuò la nera, dando delle pacche sulla spalla

della bionda, sorridendole.

-Certo che lo è...è solo che...- Provò a dire Rolex, senza riuscire a finire la frase.

-Solo che niente, okay? Lasciamoci i problemi alle spalle per un giorno, ti va?- Le domandò poi la nera,

con esuberanza.

-Hai ragione, Miriam.- Rispose Rolex, annuendo alle parole della giovane, con dolcezza.

Il sole illuminò per un'istante i lunghi capelli biondi di Rolex, insidiandosi poi nelle parti più

delicate della sua pelle ambrata e dei suoi occhi quasi a forma di mandorla di un castano chiaro così

chiaro che sembrava quasi surreale.

Alcuni tatuaggi ricoprivano il suo corpicino mentre si aggiustava con cura quel vestito

color oro che aveva deciso di indossare senza troppe pretese.

Per un giorno, avrebbe fatto tutto ciò che più desiderava, senza farsi troppi problemi sul suo aspetto

fisico ed il trucco che non aveva reso eccessivo come al solito.

Con delicatezza, si spostò una ciocca dorata dal viso e continuò a guardarsi intorno con un imbarazzo

che sembrava appartenerle fin troppo.

Non si era mai ritrovata in una situazione del genere, aveva sempre cercato di evitare qualsiasi

cosa che potesse essere una fonte di disagio per lei ed il suo carattere abbastanza introverso

Rolex // IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora