18. Colpa tua.

1.9K 93 28
                                    

"Specifico che i fatti e personaggi sono completamente inventati da me e tutto questo non ha niente

a che fare con i veri personaggi famosi a cui si ispira questa storia.

Questa è una storia di fantasia. Nomi, personaggi, istituzioni, luoghi ed episodi sono frutto dell'immaginazione

qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è del tutto casuale.

Avviso, inoltre, di non continuare a leggere se qualche scena in particolare possa urtare in qualche modo

la vostra sensibilità. Detto ciò, buona lettura a tutti!"


00:30, Milano.






Tra l'asfalto ed alcune pozze d'acqua per quel po' di pioggia

estiva subita, due gambe barcollavano verso un luogo

non definito.

Il cielo non piangeva più ed il rumore di alcuni veicoli

in lontananza si facevano vivi mentre Milano sembrava essere

completamente vuota di persone.

L'unica persona che barcollava per le strade della cittadine

a tarda notte era un ragazzo dagli occhi verdi ed arrossati

che cercava il suo posto nel mondo nel fondo di una bottiglia.

Quella bottiglia di Rum che aveva tra le mani che continuava a bere,

ripulendosi poi le imbevute con il dorso di una mano.

Aveva ingerito fin troppo alcool, così tanto da avere la gola in fiamme

senza però rendersene conto.

In quel momento, Filippo, non riusciva a sentire nulla se non lo stato

di ebrezza in cui si ritrovava.

Abusava di formicolii continui alle gambe, alle braccia, senza rendersi

conto neanche lui di dove fosse andato a finire.

Sapeva solo che stava vagando per le strade di Milano, ma non si curava di nulla,

neanche se qualcuno fosse riuscito a riconoscerlo.

Tra una bevuta un'altra, lasciava sfogare i suoi pensieri parlando da solo, con gli

occhi assottigliati che guardavano in avanti ma non vedevano niente.

Poi, tutto ciò che riuscì a vedere fu la figura di Rolex dinanzi a sé.

La giovane gli stava sorridendo e lo stava quasi invitando a seguirlo.

Lui sorrise.

Un sorriso così sincero e gioioso, così raro da far quasi paura.

Il ragazzo seguì la figura di Rolex, leggermente sfocata, focalizzandosi

solo sulla sua bellezza quasi disarmante e tutti quei sorrisi dolci

Rolex // IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora