2. Sono un casino lo ammetto, siamo un casino stupendo

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"Specifico che i fatti e personaggi sono completamente inventati da me e tutto questo non ha niente

a che fare con i veri personaggi famosi a cui si ispira questa storia.

Questa è una storia di fantasia. Nomi, personaggi, istituzioni, luoghi ed episodi sono frutto dell'immaginazione

qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è del tutto casuale.

Avviso, inoltre, di non continuare a leggere se qualche scena in particolare possa urtare in qualche modo

la vostra sensibilità. Detto ciò, buona lettura a tutti!"


-Tu sei tutta matta, Rol!-

Rolex si sedette su di un marciapiede tra la strada, sentendo

i rimproveri prevedibili della sua amica.

Stava cercando di recuperare il fiato perso nella corsa che aveva fatto

per scappare via da quel palco.

-Mi spieghi come ti è venuta la brillante idea di scappare via in quel modo?

Neanche se Irama avesse mangiato un panino con cipolle!- Esclamò Miriam, posizionando poi

le mani sui suoi stessi fianchi con rabbia.

Rolex non rispose, stava solo cercando di regolarizzare il battito cardiaco

del cuore che sembrava protestare di volerle fuoriuscire dal petto.

-Ehi, Rol, sto parlando con te!- Continuò l'amica, senza arrendersi, osservando

la bionda stirare le gambe sul marciapiede per poi rivolgerle uno sguardo triste.

-Lo so che stai parlando con me...-

-E questo è tutto quello che mi sai dire?-

-Cos'altro vuoi che ti dica? Che sono stata una deficente? Che combino solo guai

come al solito?- Ribatté la bionda, rialzandosi poi dal marciapiede, fronteggiando

la sua più cara amica.

-Io proprio non ti capisco...eri ad un passo da lui, non era ciò che avevi sempre desiderato?-

-Ormai ho bruciato la mia occasione e non posso dare la colpa a nessun altro che a me stessa.-

-Ma si può sapere cosa ti è accaduto?-

-Io...non lo so. So solo che quando mi ha guardata con quegli occhi non sono riuscita a sostenerli.-

-Lo sappiamo che hai sempre dovuto lottare con questa tua timidezza, già dai tempi della scuola in cui

ti piaceva Riccardo Santana e non riuscivi neanche a chiedergli come stesse...ma pensavo che fossi

migliorata! Hai i tuoi bei vent'anni, adesso.-

-Beh, questo non centra nulla, sai come sono fatta...c'è stato un attimo in cui ho avuto un blocco

e mi sono lasciata divorare dalle emozioni. Non riuscivo neanche a muovermi...va sempre a finire così

e peggioro le cose di mio.- Sussurrò poi la ragazza, prendendo un pacco di Lucky Strike dalla borsa

Rolex // IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora