9. Tra i miei ricordi e polvere, quanti sforzi hai fatto per un giorno in più?

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"Specifico che i fatti e personaggi sono completamente inventati da me e tutto questo non ha niente

a che fare con i veri personaggi famosi a cui si ispira questa storia.

Questa è una storia di fantasia. Nomi, personaggi, istituzioni, luoghi ed episodi sono frutto dell'immaginazione

qualsiasi somiglianza con fatti, scenari, organizzazioni o persone, viventi o defunte, veri o immaginari è del tutto casuale.

Avviso, inoltre, di non continuare a leggere se qualche scena in particolare possa urtare in qualche modo

la vostra sensibilità. Detto ciò, buona lettura a tutti!"




Lungo tutto il tragitto, Filippo non osò dire

una sola parola alla ragazza ma le strinse le mani

per tutto il tempo.

Rolex aveva la testa poggiata sulla spalla del ragazzo che continuava

a guidare con l'intenzione di riportarla a casa di Miriam.

Con gli occhi chiusi, sentendo solo sua mano stretta in quella

del ragazzo, Rol sentiva un buon profumo di casa inebriarla.

Era strano, eppure, sentiva che il suo posto nel mondo

fosse accanto a quel cantante che tanto stimava.

Quel cantante che sembrava quasi irraggiungibile e che l'ha accolta

tra le sue braccia come se fosse stata una bambina da cullare.

Stava sentendo dentro sé stessa una rivoluzione che combatteva

con l'unica intenzione di riuscire a farla sentire meglio.

E qualcosa, stranamente, stava iniziando a funzionare.

Filippo si limitò a rivolgere degli sguardi di tenerezza nei confronti

della giovane che invece aveva deciso di fissare il cruscotto dell'auto

pensierosa.

Non sapeva neanche lui quanto avrebbe dato pur di entrare nella mente

di quella ragazza e scoprire tutti i suoi pensieri.

Non voleva diventare un supereroe, voleva solo sentirsi umano e non

un burattino come invece riuscivano a farlo sentire tutte le altre.

Insomma, quella ragazza, gli dava proprio un gran da fare.

Una volta arrivati dinanzi casa di Miriam, i due scesero dal veicolo

per poi bussare alla porta con decisione.

Erano le tre del pomeriggio e Miriam era appena tornata a casa per la pausa

pranzo.

Quando la mora aprì la porta di casa e vide Rolex zoppicante, con una guancia

a dir poco gonfia e il labbro inferiore spaccato, sussultò.

-Rolex...per un attimo ho creduto che fossi morta.- Le disse Miriam, abbracciandola subito,

più preoccupata che mai.

Rolex // IramaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora