Hisoka

854 89 7
                                    

Nella mia prima settimana alla Yancy scoprii parecchie informazioni interessanti sulla scuola: in tutto l'istituto c'erano centoquattro studenti, una decina di insegnanti, un medico e parecchi inservienti per la sicurezza. Nessun bidello, nessuna cuoca: il compito di cucinare e pulire veniva lasciato ai ragazzi (quindi non c'era da stupirsi se il cibo  facesse così schifo). Io stesso ci avrei infilato di tutto in quei piatti, a partire dalla muffa che cresceva nei bagni del terzo piano: sarebbe stata una soddisfazione senza pari vedere le facce schifate. Specialmente quella del mio compagno di stanza, sempre così freddo e distaccato, sarebbe stato esaltante vederlo perdere il controllo.
 La mattina eravamo costretti a seguire delle noiossisime e normalissime lezioni, mentre, il pomeriggio, dovevamo partecipare a dei corsi a scelta, altrettanto noiosi, di giardinaggio, yoga, disegno o simili. I miei primi giorni passarono piuttosto lenti e, visto il poco tempo libero a disposizione, non riuscii a conoscere nessuno, dopo tutto sono una persona mooooolto timida. (Ironia obv)
L'evento più interessante della settimana avvenne sabato, durante educazione fisica, più precisamente, quattro giorni dopo il mio arrivo alla scuola. Tutti gli studenti erano parecchio eccitati perché mancava poco a domenica (di domenica non si faceva lezione) e, soprattutto, perchè  l'insegnante di ginnastica era una certa Machi. Entrambe le professoresse di educazione fisica dell' istituto erano femmine ed erano anche le uniche donne nella scuola quindi non c'era quindi da stupirsi se la maggior parte dei ragazzi aspettasse con così tanto ardore quelle bellissime ore di ginnastica. Insomma, chi non vorrebbe passare la sua mattinata sotto il sole cocente, correndo intorno all'edificio grigio più brutto nella storia degli edifici grigi più brutti, con una ventottenne dai capelli di un colore discutibile e la stessa simpatia di un asse di legno che ti urla di andare più veloce?
Io di certo no. E non lo sto dicendo solamente perchè  Machi ha rifiutato il mio invito di uscire a cena assieme.
Inoltre gli spogliatoi della scuola erano piccoli e bui, mancavano di armadietti e puzzavano vagamente di urina: non erano i peggiori che avessi visto, ma sicuramente non i migliori.
Mi cambiai velocemente e passai qualche secondo a guardare Illumi togliersi la maglietta con un unico movimento veloce, freddo e sgraziato.
Fissai avido i muscoli modellati e livemente gonfi delle spalle e delle braccia, poi scesi più in basso. I suoi addominali erano scolpiti e mi chiesi come sarebbe stato passarci sopra le mani, sentire il calore della sua pelle contro la mia. Senza rendermene
conto, umettai le labbra con la lingua, lievemente eccitato. Rialzai lo sguardo e lo vidi allo specchio mentre si faceva la coda. Incontrai i suoi occhi vuoti e mi resi conto che certe volte non sembrava nemmeno umano anzi, poteva benissimo essere un robot.
Quando ebbe finito di legarsi i capelli in una coda di cavallo, che avrei volentieri disfatto, solamente  per dispetto, mi guardò intensamente per poi uscire dagli spogliatoi senza fare rumore. Okay, era decisamente un robot. Comunque (miracolo!) la lezione procedette normalmente per quasi una buona mezz'oretta con Machi che faceva la stronza, urlando di fare più in fretta e Illumi che mi ignorava. In quel momento mi chiesi cosa mi avesse spinto a proporre  un'appuntamento all'insegnate vista la sua evidente isteria e come camminava. Sembrava avere una scopa piazzata nel culo. Dovevo decisamente rivalutare i miei gusti in fatto di donne.
 Ad un certo punto vidi un gruppetto di ragazzi  disposti a cerchio incominciare ad urlare e a battere le mani.
Mi avvicinai curioso e vidi che c'erano due studenti che si squadravano in cagnesco. Uno era il biondino emo che avevo incontrato sull'autobus e l'altro era un gigante irsuto,  dall'improbabile taglio di capelli (Dio, c'era qualcuno in quell'istituto con una pettinatura  normale? Ne dubitavo fortemente) ed un'esagerata massa muscolare.
Si stavano solo stuzzicando, uno lanciava qualche battutina e l'altro rispondeva a tono, nonostante ciò l'aria tra i due era tesa. Si vedeva chiaramente che entrambi erano determinati e avevano fiducia nelle proprie capacità. Tra i due avrei puntato sulla vittoria del più grosso nonostante ciò, non si può mai sapere, anche l'angioletto biondo sembrava sapere il fatto suo. Però prima che potessero cominciare a picchiarsi seriamente, gli insegnanti si catapultarono sul posto dividendo i due e disperdendo la piccola folla che si era riunita. Sentii gli studenti sbuffare quà e là, delusi dalla mancanza dello scontro e sussurrare tra loro. Origlai qualche conversazione e scoprii che quasi tutti erano certi che Uvogin, la montagna di muscoli, avrebbe vinto contro il biondino, non per la sua enorme stazza ma in  quanto membro di una compagnia chiamata "la brigata fantasma". Anche se la sua esistenza era poco più di una voce di corridoio, si diceva che ne facessero parte un ristretto gruppo di alunni e anche qualche insegnante e che si occupassero di ogni sorta di attività illecita all' interno della scuola. Tutti i membri della banda erano estremamente pericolosi ed era meglio non averci a che fare.
Mi sembrava la sfida perfetta per me.
 Decisi che avrei seguito la montagna di muscoli per fare amicizia, quando, una mano mi trattenne per la maglietta. Era Illumi.
《Che cosa vuoi fare?》 Mi chiese con il suo tono piatto, gli occhi neri puntati sul mio viso.
《Assolutamente nulla》risposi, ma, ahimè, la mia espressione doveva aver tradito le mie intenzioni perchè Illumi non mi lasciò andare.
《Non mentire. Hai la faccia di uno che sta tramando qualcosa》
《Magari sto solo pensando al tuo...》non finii la frase che sentì uno schiaffo colpirmi in pieno viso. L'avevo decisamente visto arrivare e, forse, me l'ero anche meritato, ma era sempre divertente vederlo reagire in quel modo. 
《Stavo solo scherzando》replicai offeso massaggiandomi la guancia. 
《Oh! L'hai fatto di proposito?》
《Certo che no》
Ok, ok l'avevo fatto apposta ma era decisamente più carino quand'era irritato.
In quanto alla brigata fantasma, in un modo o nell'altro, ci sarei comunque arrivato. Più difficile si faceva il gioco, meglio era per me.
 

Asso di piccheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora