Illumi

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Pranzare senza Hisoka dopo averlo sopportato al mio fianco per una settimana era strano e molto silenzioso, per quanto possa essere silenziosa una mensa.
Tutto in senso positivo ovviamente, non sentire le sue lamentele e/o provocazioni era quasi un sogno che si avverava.
Quasi.
Avrei voluto sentirmi più tranquillo e invece non potevo fare a meno di pensare a cosa stesse facendo, se si fosse messo in qualche guaio o se invece avesse rispettato gli accordi.  Forse sopportare le sue avances per quasi due giorni, senza picchiarlo per lui non era abbastanza. Eppure la scorsa notte avevamo pure dormito insieme!
Ero irritato. Credo.
Il fatto era che quel mercoledì si sarebbe tenuta nel nostro istituto  "l'asta di York Shin"  una palese copia dell' evento originale che invece si svolgeva nell' omonima città. Quella vera era una cosa super lussuosa in cui andavano i ricchi. C'ero stato qualche volta, quando ti più piccolo. Quella che avveniva nella scuola era solo un'attività illecita organizzata dagli studenti dove si poteva trovare qualsiasi oggetto anche se principalmente venivano esposte cose che a noi ragazzi non era permesso  tenere o che non avevamo modo di reperire come armi, telefoni, cibo decente, erba, fumo... e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente era un evento a cui Hisoka non doveva assolutamente prendere parte. Sarebbe stata la fine.
Nonostante ciò in un modo o nell' altro sarebbe venuto a sapere della sua esistenza giusto? Già stamattina aveva formulato delle domande riguardanti l' atmosfera
"Stranamente non scazzata" come l'aveva definita lui che si respirava nella nostra classe, dove erano tutti più che entusiasti all' idea dell' asta.
Se avesse saputo la verità da qualcun altro sarebbe stato peggio. Se avessi  distorto io i fatti avrei potuto, magari, convincerlo che si sarebbe trattato di qualcosa estremamente noioso. Avrei potuto vedere la sua reazione e capire cosa pensasse al riguardo, non che Hisoka celasse le sue emozioni, ma conoscevo quanto fosse scaltro. Se avesse saputo l'asta da qualcun altro ci sarebbe andato di nascosto e, allo stesso tempo, avrebbe approfittato dal nostro accordo. Tanta fatica per nulla!
Non sapere quanto sapesse era decisamente la prospettiva peggiore: avrei dovuto agire e informarlo.
Dovevo, però, aspettare per dirglielo, innanzitutto volevo trovare le parole adeguate, preparami bene il discorso da propinargli e poi dovevo anche cercarlo. Hisoka dopo la prima settimana non era più obbligato a seguire la mia guida e le nostre attività si differenziavano.
Lunedì avevo cucito mentre lui aveva optato per un altro corso, probabilmente conforme al suo stile, ovvero estremamente appariscente e pieno di contatto fisico.
In quanto a me, non mi piaceva cucire ma lo trovavo utile. Mia madre non aveva mai rammendato i vestiti dei miei fratelli, l'aveva sempre lasciato fare alle domestiche o ne aveva comprati di nuovi qualora questi si fossero rotti troppo gravemente ma, ora che la nostra famiglia era stata privata dei suoi beni, avrei dovuto cercare di rendermi utile in altri modi.
Pensare al passato mi fece venire un leggero senso di nausea. Strano, era sempre stato confortante nascondermi nei ricordi, rifugiarmi in essi, lasciando il presente scorrere via lontano... Anche se così facendo nutrivo solo le mie vane delusioni. Che la Yancy non fosse solo una sistemazione momentanea l'avevo ormai capito, eppure una parte di me continuava a sperare che un giorno potessi ritornare dalla mia famiglia.
Con un sospiro presi il mio vassoio e feci per alzarmi quando mi accorsi di un'ombra ferma dinnanzi a me. Non l'avevo sentito arrivare con il frastuono della mensa, ma non pareva essere lì da molto, era Chrollo, il mio ex compagno di stanza.
In realtà eravamo anche nella stessa classe e ci vedevamo ogni giorno, ma non ci rivolgevamo mai parola, se non in casi rari.
Comunque si sedette davanti a me.
《Questo mercoledì fatti trovare nell'atrio del secondo piano davanti all' infermeria alle 23.45.》
Non comprendevo il fine di una tale richiesta e feci per chiedere spiegazioni, ma Chrollo riprese a parlare.
《 Sono intenzionato a rubare la scena all' asta di York Shin, quindi  è molto importante che la festa che terrò Mercoledì sera sia molto più popolare.》
Non ero sicuro se si potesse rubare la scena a qualcosa. Anzi no, sapevo piuttosto bene che la cosa fosse fattibile ma non era ciò che mi aspettavo rientrasse nelle mire di  una banda di ladri, soprattutto non in quella di Chrollo.
In quel momento di silenzio si creò
un' atmosfera strana quasi di tensione invisibile, durante la quale mi fissava con i suoi occhi neri, simili ai miei, ma allo stesso tempo così differenti. Poi si avvicinò ancora di più e mi donò un sorriso vuoto:《Spero che parteciperai...》e con un cenno della testa mi salutò, uscendo dalla mensa.
E così avevo un altro problema da aggiungere alla lista che era decisamente troppo lunga per i miei gusti, ci mancava solo l'ennesima tentazione da cui avrei dovuto tenere Hisoka lontano! Dirigendomi  esternamente alla mensa continuavo a domandarmi se potessi usare il party in qualche modo a mio vantaggio, un Hisoka ad una festa mi sembrava molto più innocuo che un Hisoka intento a comprare armi.
Immerso com'ero nei miei pensieri non mi accorsi che quel ragazzo, la fonte primaria di quasi tutti i miei problemi, stava proprio davanti a me.
Non feci in tempo ad aprire bocca che le sue dita affusolate afferrarono con violenza la cravatta nera della mia divisa e le nostre labbra entrarono in collisione. In un istante mi ritrovai intrappolato tra il muro ed Hisoka. Sentii la mia testa sbattere e, d'improvviso, ero come in un deserto di ghiaccio e di fuoco. Metà del mio corpo rabbrividiva contro il freddo muro della scuola, l'altra metà invece era premuta contro il corpo bollente del mio compagno di stanza. Tra il dolore e la sorpresa, mi scappò un gemito involontario di cui il maledetto approfittò, per approfondire il bacio, facendo scivolare la sua lingua dentro la mia bocca. La goccia che mi fece reagire fu però la mano che sentii percorrermi schiena e scendere sempre più giù e infilarsi sotto la stoffa della mia divisa. Mi scappò un altro verso di sorpresa prima che me lo staccai di dosso.
Gli girai un polso, forse con troppa violenza, ma al momento ero abbastanza collerico da non curarmente. Sentii intorno a noi una serie di fischi, persino qualche applauso e per non dare spettacolo -non ero di certo un pagliaccio depravato d'attenzioni come qualcun' altro- trascinai Hisoka per il colletto fino all'aula vuota più vicina e lì lo lasciai cadere sul pavimento.
《Si può sapere cosa ti prende?! 》 sbottai esasperato tentando di recuperare la compostezza che avevo perduto ormai da quando questa calamità dai capelli rossi, conosciuto anche come Hisoka, aveva varcato la soglia della  Yancy.
Ma lui, come al solito, pareva divertito dalla situazione e come un bambino dispettoso fece spallucce :
《Perchè ti dava fastidio? Non lo posso fare?》Il suo ghigno strafottente mi faceva venir voglia di pestarlo ancora di più ma qualcosa dentro di me mi spinse ad abbassarmi al suo livello, inginocchiandomi sul pavimento. Presi il suo viso tra le mie mani e lo baciai.
Ci unimmo in un groviglio di corpi, bocche e calore, uno sopra l'altro, e restammo così a torturarci lentamente a vicenda finché il suono della campanella non ci disturbò, interrompendo qualsiasi cosa fosse il momento che stavamo vivendo. Alzandomi bruscamente scrollai via il ragazzo che mi si era avvinghiato come un polpo, lui tentò di protestare, ma uscii dall' aula prima che i suoi lamenti riuscissero a raggiungermi. 

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