Liam Dunbar

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"Io lo uccido, poi lo faccio risorgere solo per poterlo uccidere di nuovo" i tuoi pensieri i volti al professore di storia vengono interrotti dall'apertura improvvisa della porta della classe. Gli occhi di tutti i presenti nella stanza si puntano sul ragazzo che è appena entrato. Meglio specificare, il TUO ragazzo che è appena entrato.
Come succede ogni volta che lo vedi, iniziano a sudarti le mani, ti sembra di avere un tamburo al posto del cuore e la tua capacità di compiere frasi di senso compiuto va a farsi fottere.
-Buongiorno signor Dunbar, anche oggi in ritardo eh?- sbuffa annoiato il professore.
-Si, mi scusi ma... ho avuto dei problemi con la macchina...-tenta di giustificarsi Liam.
Ridacchi, consapevole del fatto che lui non abbia una macchina. Sfortunatamente lo sa anche il professore, che a quelle parole allarga la bocca in un ghigno che ha ben poco di un normale sorriso.
-Ah si? Non sapevo che avessi una macchina, pensavo che venissi a scuola sempre in bici- continua ad insistere il prof.
Una settimana prima Liam aveva usato come scusa del ritardo un guasto alla bicicletta, e il professore aveva fatto finta di niente, ma (purtroppo) non è mica scemo e ha capito tutto.
-Veramente era la macchina di mio padre e...
-Pensavo che tuo padre fosse fuori Beacon Hills.-lo interrompe.
A quelle parole Liam capisce di essere nei guai e resta zitto.
-Dunbar vai a posto. E se mi racconti di nuovo una frottola del genere prenderò provvedimenti seri- lo avvisa il professore.
Il ragazzo va a sedersi tenendo lo sguardo basso, ma per un millisecondo i suoi occhi si incastrano nei tuoi e ti sorride. Scuoti la testa sorridendo a tua volta, aspettando con impazienza la fine dell'ora per potergli parare.

[...]

DRIIN DRIIN
Grazie a Dio la campanella ha suonato prima che il professore scegliesse chi interrogare. Ti catapulti fuori dall'aula dirigendosi subito verso il tuo armadietto. Certo, muori dalla voglia di vedere il tuo ragazzo, ma ultimamente stai cercando di evitarlo per una cosa che ti è successa e che non sai spiegargli. Sai solo di essere stata morsa da un animale selvaggio nel bosco di notte. Cosa ci facevi lí a quell'ora? Beh, semplice, stavi cercando un posto silenzioso dove poter pensare a tutto quello che stava succedendo alla tua famiglia. La tua vita privata era in equilibrio precario su un filo di una ragnatela, e a seconda del lato dove cadeva, ci sarebbe stato il divorzio istantaneo oppure separazione per un po' di tempo e poi divorzio.
Non eri messa bene: la situazione dei voti scolastici stava calando e la tua bravura a lacrosse era superata dalla. bravura a farsi gli affari tuoi. Non ti presentavi agli allenamenti. Evitavi tutti i tuoi amici. Eri distrutta.
-Hey T/n, tutto ok?-la voce di Liam ti riscuote dai tuoi tristi pensieri.
-Sisi, tranquillo, sto bene, ora è meglio se vado in classe... ho una verifica... ci vediamo in giro- sai bene che non è giusto trattarlo con questa freddezza, perché oltre che a essere il tuo migliore amico, è anche il tuo ragazzo e non merita il tuo comportamento.
Annuisce posandosi nervosamente una mano tra i capelli biondi.
-Senti, se vuoi chiuderla qui va bene, ma almeno dimmi perché...- non puoi credere a quello che senti.
-Tu credi che io ti voglia lasciare?- chiedi stupefatta.
-È da due settimane che mi eviti in continuazione, se provo a rivolgerti la parola te ne vai e se ti chiamo al cellulare non rispondi. Quindi sí, credo che tu mi voglia lasciare, ma non capisco perché. Insomma, d'accordo, ogni tanto mi arrabbio un po' e sparisco per giorni , ma almeno io rispondo quando mi chiami al cellulare e provo a mettere apposto le cose tra noi. Tu invece non fai nulla di tutto questo.
-Liam, non voglio giustificarmi, ma sono in un periodo difficile. E poi mi è successa una cosa...- provi a dirgli tutto, ma sei sempre stata molto riservata e non ti viene naturale aprirti con gli altri.
-Non mi importa, ok? Tra noi è finita.- e se ne va, lasciandoti sola come non lo sei mai stata in vita tua.
Appoggi la schiena agli armadietti e ti fai scivolare fino ad arrivare seguita per terra. Lasci sgorgare le lacrime e maledici in tutti le lingue e i modi possibili la tua stupidità.
-T/n, cosa è successo?- Mason ti si avvicina e scosta con molta delicatezza i capelli dalla tua faccia rigata dal pianto.
-Liam mi ha lasciata, i miei genitori stanno per separarsi e io sono stata morsa da una specie di orso nel bosco- finalmente ti lasci andare e confessi tutto.
-Aspetta... una specie di orso?- chiede Mason sedendosi accanto a te. Gli sono sempre piaciuti i racconti fanta-horror e quello che hai vissuto gli si avvicina molto.
-Si, cioè, era buio... forse era più lupo che orso...- nonostante la innumerevoli volte che hai provato a raccontare la storia a qualcuno e alle interminabili prove di come che avevi fatto per cercare di non sembrare pazza, non hai ancora fatto chiarezza su quella parte della storia. Che animale era? E perché l'aveva fatto?
Mason si alza, tutto elettrizzato dalla notizia.
-Conosco delle persone che possono aiutarti-ti porge la mano e tu l'accetti.. Ti alzi e il ragazzo ti porta negli spogliatoi dei ragazzi (lo so, scusate , sono un po' fissata con gli spogliatoi) dove trovate due ragazzi del terzo anno che discutono.
-Loro sono Scott e Stiles- Ti presenta Mason.
-Ah, e come potrebbero aiutarmi con il mio...problema?- chiedi scettica. Scott è sempre stato un ottimo capitano, ma ha saltato molti allenamenti che hanno impedito alla squadra di giocare per il campionato invernale. Quindi non ti sta molto simpatico.
Stiles invece è molto più carino, ma è un tipo logorroico e spesso irritante.
Mason spiega il problema ai ragazzi.
-Quando è successo?- ti chiede Stiles per la prima volta da quando lo conosci è serio.
-Lunedì notte- risponde Scott al tuo posto. Lo guardi stupefatta in attesa di una spiegazione.
-Abbiamo molte cose di cui parlare- sospira Stiles.

[...]

Sono passati alcuni mesi dalla chiacchierata negli spogliatoi e ormai sei in grado di controllarti quasi perfettamente, l'unica nota n fatica è che non hai più parlato con Liam.
C'era stato un bacio la tua prima notte di luna piena, grazie al quale sei riuscita a controllarti, ma non sai se siete tornati insieme oppure no.
Per queste ragioni decidi di andare a parlargli dopo gli allenamenti di lacrosse.
Aspetto che esca dal campo e lo prendi per un braccio, per poi trascinarlo sotto gli spalti del campo.
-Io... vorrei chiarire un po' di cose...-inizi incerta vedendo la sua faccia sorpresa.
-A proposito di cosa?-chiede innocentemente.
-Di noi. Tu mi hai... baciata dopo avermi lasciata e io non capisco. È meglio se chiariamo perché sennò mi faccio le paranoie sul fatto di non piacerti, sul fatto che l'hai fatto solo per farmi riprendere il controllo perché sai di essere la mi ancora, sul fatto di...- Liam ti spinge delicatamente contro un pilastro di metallo che sorregge le tribune, per poi premere le sue labbra sulle tue per un tempo a tuo avviso interminabile. Infili le mani nei suoi capelli morbidi e tiri qualche ciocca quando inizia ad approfondire il bacio.
Si stacca poco dopo, con il fiatone e a giudicare dal ghigno sul suo volto, sta per farti una buona notizia.
-Io ti amo t/n, è ovvio che stiamo ancora insieme e se non te l'ho dimostrato ultimamente mi scuso, ma devi saperlo- dopo queste sue parole da diabete riprendete a baciarvi, perdendovi l'uno nell'altra, uniti come non mai.

Sorry sorry sorry,
I am very sorry.

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