Jughead Jones

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**Questo sarà un immagina un po'diverso perché sarà dal punto di vista di Jughead. Detto questo spero che vi piacerà**

-Non capisco dove sia il problema.-dice Archie. Certo, per lui è facile dirlo, lui non è stato abbandonato dalla persona della quale è innamorato.
-Il problema è che lei non è qui-gli ringhio contro.
Ora nessuno mi capisce; l'unica persona che mi avesse mai capito se n'è andata e chissà quando la rivedrò.
-Ok, calmati. Io e Veronica andiamo da Pop's, se vuoi poi puoi raggiungerci lì-
Annuisco ed aspetto che se vada, poi prendo una nostra foto che conservo in un doppio fondo del cassetto del comodino.
Lei era così bella, così simpatica, così dolce che a volte mi chiedevo se fosse vera. Era raro vederla sorridere, ma quando lo faceva ne restavo ammaliato. Stava sempre zitta in un angolo della stanza, nascosta tra le ombre, e osservava tutto quello che le succedeva intorno. Quando parlava tutti stavano zitti e l'ascoltavano; non diceva mai calcolate aveva una memoria di ferro: ricordava tutto quello che vedeva e sentiva.
Spesso la notte usciva per andare non so dove; una volta mi ha chiesto di accompagnarla, ma ho rifiutato per paura di finire nei guai. Sapevo che era delusa, che l'avevo ferita, ma era un'ottima attrice e non faceva intravedere a nessuno quello che pensava o provava.
Ormai sono due anni che lei non c'è.
-Jug-mi chiama una voce. La sua voce.
Mi alzo dalla poltrona sulla quale ero seduto e quasi svengo. Davanti a me c'è lei, la ragazza che amo.
Accenna un sorriso e quel piccolo gesto mi manda in tilt il cervello, spero solo di non sbavare.
-Sei cambiato molto dall'ultima volta che ti ho visto-dice studiandomi attentamente e morda così delicatamente il labbro inferiore. È un gesto che faceva sempre, prima di andarsene, e ho sempre pensato che lo facesse per trattenersi dal dire qualcosa di poco gentile, ma ora non ne sono più così sicuro.
-Puoi anche smettere di fissarmi non sono mica morta e poi risorta.-sorride.
Se quel l'accento di sorriso di prima mi ha paralizzato, questo mi fotte completamente il cervello.
-Pensavo che mi avresti fatto un sacco di domande, ma a quanto pare sei troppo occupato ad osservarmi, o meglio, ad ammirarmi-aggiunge venendomi più vicino.
-Da dove sei entrata?- riesco a dire.
-Dalla finestra- lo dice come se fosse una cosa normale, ma a pensarci bene, per lei è normale.
Mi schiarisco la voce e distolgo lo sguardo dal suo.
-Dove sei stata?-le chiedo osservandola, mentre lascia vagare lo sguardo su tutta la stanza.
-A Greendale-spiega serrando la mascella e stringendo i pugni.
-Perché?
-Perché sono vigliacca e non sopportavo il fatto di esserti accanto e di non averti. Quella sera avrei dovuto dirti tutto quello che provavo per te, ma quando hai rifiutato ho pensato di non piacerti, così me ne sono andata.
Sono venuta per dirti quello che avrei voluto dirti due anni fa, prima di perdere definitivamente il coraggio. Io...- fa un respiro profondo e mi guarda negli occhi -io ti amo Jug.
A sentire quelle parole mi paralizzo.
Lei mi ama.
Lei mi ama.
-Ora è meglio cha vada- dice abbassando lo sguardo e torturandosi le labbra. Non l'avevo mai vista così nervosa e agitata.
-Anche io- dico con un filo di voce. Si immobilizza di colpo.
-Anche tu cosa?-chiede con voce tremante. Non è mai stata così tanto vulnerabile in vita sua.
-Anche io ti amo.
Si gira e lentamente viene verso di me,  per poi prendermi il viso tra le mani e baciarmi.

Good, anche questo è fatto. Spero solo che vi sia piaciuto anche se era un po'diverso dal solito.
Bye,
~Luna🌙

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