capitolo quarto - Zariel

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Ormai le piante e gli animali delle otto terre di Ehiria stavano cambiando le abitudini, nonché il loro aspetto, come in attesa di una catastrofe imminente.
Zariel, un esperto di botanica, agraria, veterinaria e zoologia, che viveva in una casa ad Angae - la capitale della Terra della Notte - , durante una delle sue ricognizioni nel Bosco Fitto (collocato nel nordovest di quella Terra, tra la Barriera Inscindibile, nel territorio dell'Impero degli Elfi, e tra le pendici dei Monti Ombrosi) , si accorse che le peonie blu avevano sviluppato spine sul gambo, e una peluria sulle foglie.
Nonostante i suoi innumerevoli studi del mondo vegetale, non riuscì ad identificare la causa di quella metamorfosi.
Quindi decise di consultare alcune pergamene, sottratte anni or sono, dalla biblioteca di Sprajtiem, una delle più complete della Terra della Notte, e di Ehiria. 
Ne concluse, seppur con amarezza, che non c'era alcuna spiegazione per il fenomeno.
Nel mentre, si accorse che nella copertina di un antico tomo, era stato inserito un foglio. "Probabilmente lo aveva scritto uno dei precedenti lettori", ipotetizzò Zariel.
Infatti quel libro risaleva alla Guerra Dei Cent'anni, che venne combattuta quattro secoli prima da tutti gli stati: Terra del Vento, del Mare, dell'Acqua, del Giorno, della Notte, dell'Abbondanza, del Fuoco, e dall'Impero degli Elfi; contro delle creature venute dal Grande Oceano, che gli ehiriesi chiamarono in seguito: i Sommersi.
Suscritto c'era un riferimento al capitolo novantasette, il quale trattava della storia dell'anatomia delle piante, in particolare quelle ibride.
Un certo Vegta Gillius, affermava che prima dell'inizio della guerra (qualche anno circa), le piante incominciarono a mutare. Diceva che questo cambiamento poteva risalire a 140 milioni di anni prima, e che si sarebbe sempre verificato nel tempo.
Solo non sapeva ogni quanti millenni avrebbe avuto luogo.
Zariel si soffermò su una parte più sbiadita della pergamena, che diceva:

Una mia teoria, è che questo (riferendosi a ciò che era successo alle piante), sia il preludio di un ciclo che si ripeterà all'infinito, e che determinerà un capitolo importante della nostra storia...come una catastrofica guerra o un estinzione di massa...

Oltre a questo Zariel non riusciva a leggere di più, ma fu improvvisamente fulminato da una consapevolezza: ciò che aveva appreso riguardava il destino del mondo! Doveva avvisare tutti del pericolo imminente!
Ma poi il suo pensiero vagò altrove "E se scoprendo la verità la gente finisse per provocare un caos generale?" Ipotetizzò scioccato.
"No, non poteva agire così. Sarebbe andato dal suo vecchio maestro e gli avrebbe spiegato tutto. Lui avrebbe saputo cosa fare, e sarebbe stato in grado di sistemare gli eventi. Avrebbe chiamato a raccolta il Consiglio Dei Maghi, di cui era stato membro, per spiegare tutto, o magari avrebbe fatto qualcos'altro. Come d'altronde faceva sempre quando lui era ancora un suo allievo. Sì sì, farò proprio in questo modo!"
Raccolse in fretta le pergamene che potevano servirgli, e prese l'uscio di casa, diretto nella Terra dell'Acqua ad Aeli, nelle Paludi Estese. Lì, il suo maestro alloggiava presso una ninfa che gli dava ospitalità.
Così uscì di casa in tutta fretta.
E con un semplice cenno della mano fece capire ad un carro che passava per lì, di fermarsi. Ma il conducente, pur vedendolo, non si fermò.
"Oh, maledetti Mercenari!" pensò.

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