capitolo tredicesimo - Neerhi

20 6 2
                                    

La quercia che ospitava la Prova era gigantesca, tanto da permetterle di starci dentro anche distesa; e tutti, dopo un cenno della mano di Meirvem, si zittirono.
Neerhi non sapeva se essere in ansia o meno. Forse le era entrambe.
Ilius per il momento le stava accanto, rassicurandola.
Meirvem con voce tuonante, disse:《La Prova si svolgerà qui, all'interno di questa sala.》e fece in modo che Neerhi capisse di raggiungerlo nello spazio centrale lasciato dalla folla.《Voi tutti,》aggiunse indicando gli astanti.《sarete i testimoni di quanto accadrà oggi. Nonostante il primo verdetto sulla permanenza dell'ospite,》
Lei borbottò qualcosa, come se Meirvem avesse potuto inventare un termine che la descrivesse meglio, e non 'ospite'. Però non andò a cercare l'ago nel pagliaio, e lasciò perdere, dicendosi che il folletto aveva avuto le sue buone ragioni per chiamarla in quel modo.
"Già, proprio così. Non mi hai ancora detto il tuo nome..." ancora la voce nella testa. Non ne poteva più di sentirla senza sapere da chi provenisse. Per questo fermò bruscamente la sua frase con una domanda. "Chi sei?"
"Che insistente, Neerhi!"
"Aspetta, conosci il mio nome, come?"
"Ti ho già detto che non posso rivelarti ancora niente, forse dopo la prova. Solo se avrà esito positivo."
Lei sbuffò. Non ne poteva più di tutti questi dilemmi, le davano alla testa. Chiuse il legame, e continuò ad ascoltare Meirvem.
Notò che aveva la cadenza della voce simile a quella che sentiva nei suoi pensieri. Non si trattenne: "Aspetta, dove sei? Voce!" Non sapeva se se ne fosse andata, o se potesse andarsene.
"Calmati, sono qui. Che cosa c'è?"
"Mi stavo chiedendo... Sai che mi ricordi qualcuno? Ma ancora non so chi, peccato." Nessuno rispose.
Subito Meirvem riprese a parlare, dicendo che la prova non sarebbe durata più di dieci minuti.
E poi si fermò subito quando percepì un nuovo contatto.
"Davvero? Non credo che possa ricordarti qualcuno. Sono solo una voce nella tua testa, niente di più."
Neerhi non ci mise troppo per fare due più due.
Ed esclamò, quasi ringhiando: "Tu! Tu sei Meirvem! Avrei dovuto capirlo prima, gli indizi c'erano tutti: il tono, la cadenza, il fatto che quando eri tra i miei pensieri non sentivo parlare l'altro Meirvem!"
"Dovevo prevedere che mi avresti scoperto! Gli elfi..." a quel punto, lei capì che la coscienza del folletto si stava allontanando, e percepì che aveva deciso di continuare il discorso davanti a tutti.
《...sono sempre stati molto colti. Sono tutt'ora numerosi gli studiosi nell'impero Degli Elfi. E tu non sei da meno Neerhi.
Devi sapere che sono io il mago che doveva controllare i tuoi pensieri, ma avrei preferito dirtelo dopo che li avessi esaminati tutti. Sono nella tua testa da quando sei arrivata qui, e ora ti avrei posto delle domande che mi sarebbero servite solo a capire se mi avresti detto la verità, e se sei una persona onesta. Perché in poco tempo, ho vissuto la tua vita intera, attimo per attimo, e so tutto sul tuo conto, anche che Keliem ti ha rivelato un'altra cosa che avrei dovuto dirti io adesso.》si voltò verso di lui, guardandolo storto.
Keliem sorrise, isterico.
Meirvem ricominciò:《Il fatto che nelle tue vene scorre sangue elfico.》sulla stanza calò immediatamente un silenzio grave, e Neerhi intuì che solo una cerchia ristretta di persone sapevano il suo segreto.
《Vattene, ragazzina!》urlò uno tra la folla.
《Sì, no ti vogliamo con noi!》gridò un altro, e un altro ancora. Finché tutti non divennero della stessa opinione.
Neerhi si sentiva a disagio, e non capiva nulla. Perché sembrava umana, mentre era un'elfo? E perché non si trovava nell'Impero, ma dall'altra parte di Ehiria? Troppe domande la assillavano, e lei non aveva la mente lucida.
《Silenzio!》proruppe Meirvem.《Stando a quello che ho visto tra i suoi ricordi, non ha mai conosciuto o semplicemente parlato con un elfo. È pulita!》esclamò finalmente, sollevandola da un macigno invisibile.
Un brusio di disaccordo la colse alla sprovvista.
《Shhht!》questa volta era Keliem.《Come ben sapete non sono né un mago né un sensitivo, solo un guaritore che usa le erbe. Ma in tutti i folletti scorre un flusso d'energia che alle volte, come è già successo con Yeloth il Savio, può...》non concluse la frase perché venne interrotto da una fata.
《Yeloth è morto più di duecento anni fa, ed è altamente probabile che la sua storia sia solo una leggenda inventata da qualche cantastorie con una fervida fantasia!!!》disse contrariata. 《No, non capite. l'ho vista in una visione! La ragazza si era trasformata in elfo, e aveva una spada, con la lama rossa come il fuoco. Si trovava in un campo di battaglia, ma io sentivo che combatteva dalla nostra parte! Fratelli, ascoltate le mie parole, perché lei non è corrotta come gli elfi che da sempre abbiamo imparato a riconoscere come nemici, è buona!》
Un boato scosse l'aria.
Tutti quanti percepirono il pericolo, e fu il caos generale. Un odore di bruciato le irritò le narici del naso, e fuori dalla sala le fiamme avvamparono..
Neerhi chiamò a raccolta Keliem, Ilius ed Efliem.《Ragazzi, devo tornare a casa, i miei genitori!》ormai il sole stava tramontando, tingendo il cielo di viola, in uno spettacolo mortale.
Il primo dei tre che si riprese, fu Efliem.《D'accordo, ma noi veniamo con te, così in caso di pericolo potremmo darti una mano.》
《Perfetto, ma ora andiamo.》Rispose lei sbrigativa.
I quattro corsero a perdifiato per tutto il Bosco delle Voci, quando un altro ruggito fece fischiare le orecchie a Neerhi, che se le tappò con le mani, infastidita.
《Aspetta!》fece Ilius.《Conosco una scorciatoia per casa tua!》e si mise in testa al gruppo.
Dovettero cambiare percorso più volte perché alcuni alberi - consumati dal fuoco - caddero sul sentiero.
Ormai non erano troppo lontani dalla casa di Neerhi, e lei non aveva in testa altre preoccupazioni, se non quella di sapere se i genitori stessero bene. Scorse qualcosa dal bosco, forse erano i suoi, o almeno lo sperò con ogni fibra del suo corpo.
Mancavano pochi metri al limitare degli alberi, e lei era madida di sudore. Fece un balzo superando i folletti e gli ultimi pini che le sbarravano la strada.
Il tempo sembrò rallentare: le sue gambe erano ancora in aria, tese allo spasimo, con i muscoli sofferenti. Una delle tante goccioline che le imperlavano la fronte cadde a terra, finendo tra l'erba secca. Il suo respiro affannoso, dettava il ritmo dei battiti del suo cuore; e gli occhi erano chiusi in attesa dell'impatto col terreno. E poi...

...la scena riacquistò il suo normale ritmo: il forte fruscio del vento contro gli alberi, il rumore della legna che si rompe, l'odore acre del fumo, e la casa di Neerhi distrutta dalle fiamme.
《Mamma! Papà!》le lacrime le scesero copiose dagli occhi.《Dove siete!?》Tutto era ridotto in frantumi, non restava niente di intatto.
Lo spettacolo che le si stagliava davanti era magnifico e tremendo al tempo stesso.
Eppure nel bel mezzo di quella tragedia - una ragazza cercava disperata i suoi genitori, ferendosi e scottandosi le mani mentre sollevava tavole di legno malamente disposte in quell'inferno vivente.
Si voltò, e sotto l'ennesima tavola che stava alzando, trovò i corpi inermi di Delas e Tara.


COMMENTO DELL'AUTORE
bello no? Commentate e mettete stelline!!! Potete anche scrivermi come pensate che possa andare avanti la faccenda, magari potrei aggiungere dei vostri particolari...
Ci vediamo al prossimo capitolo💙

IL MONDO DI EHIRIA - Figlia Del DestinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora