Strani comportamenti

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Pov Dean

Era passato ormai un mese da quando Catherine lavorava con noi, dovevo ammettere che con le armi ci sapeva fare, eppure qualcosa in lei mi rendeva strano.

Mi passai le mani sul viso pensando a ciò che mi stava accadendo poi mi alzai dal letto del Motel vedendo che Sam ancora dormiva.

Voltai lo sguardo verso la sveglia e sospirai.

"Le 5:00 del mattino, seriamente?" pensai notando che fuori ancora era buio.

Dopo essermi preparato uscii dalla stanza per prendere un po' d'aria ma appena arrivai nel parcheggio vidi Catherine seduta su una piccola panchina di legno.

La guardai da lontano, senza fare rumore, i suoi capelli erano legati in una coda e la sua giacca di pelle brillava sotto la luce del lampione poco distante.

Mi avvicinai lentamente, quel poco che bastava per poter capire cosa stesse facendo, nelle mani aveva un libro, più le pagine le scorrevano tra le dita più i simboli demoniaci e le scritte mi lasciavano perplesso.

"Perché sta facendo tutto questo da sola?" pensai alzando un sopracciglio e così allungai una mano per poi mettergliela sulla spalla.

Lei immediatamente si voltò spaventata e quando vide che ero io notai le sua mascella rilassarsi.

 «Che cosa ci fai tu qui?» mi chiese Catherine chiudendo il libro che aveva tra le mani.

«Potrei farti la stessa domanda» risposi sedendomi al suo fianco.

«Non riuscivo a dormire, molto spesso esco fuori per rilassarmi un po', quelle quattro mura mi soffocano» disse lei massaggiandosi le tempie.

«Stai cercando informazioni su un demone? Quei simboli non li ho mai visti» affermai indicando la copertina del tomo.

«Volevo trovare informazioni sul demone dagli occhi gialli, purtroppo sembra praticamente impossibile» rispose Catherine frustrata.

«Non ti preoccupare, appena riusciremo a rintracciare mio padre lo cercheremo insieme, lui è da anni che gli dà la caccia, vedrai che lo uccideremo in un modo o nell'altro» la consolai facendo un sorriso sincero.

«Vorrei solo che finisse tutto, è da quando ho dodici anni che continuo ad uccidere cose e persone possedute, ogni tanto mi piacerebbe essere normale e vivere con tranquillità» ammise lei guardando le stelle per qualche secondo.

«Ti giuro che lo uccideremo Caty, è una promessa» conclusi posando una mano sulla sua schiena per poi ritrarla a causa di una strana sensazione al petto.

Catherine annuì poi riprese a leggere il suo libro scrivendo qualche appunto negli spazi liberi al lato delle pagine.

Io restai in silenzio ad osservarla, anche se ancora la notte rendeva la visuale poco chiara non potei fare a meno di notare le sue occhiaie, evidentemente faticava a riposare già da giorni.

«Dean? Che fai, fissi?» chiese lei ridacchiando leggermente.

Di solito non mi comportavo in questo modo ma con Catherine ultimamente sembravo un altro.

«No, è che, come dire, io, stavo cercando di ... mm ... capire» gesticolai provando a trovare le parole e lei rise ancora di più.

«Da quando Dean Winchester balbetta? Mi stupisci ogni giorno» disse Catherine scuotendo la testa.

«Ma dai! Guarda che non sono un pezzo di ghiaccio eh, insomma, basta vedere come mi comporto con Sammy» risposi fiero del mio atteggiamento da fratello maggiore.

«È normale, lui è il tuo fratellino» Catherine parlò con tono ovvio lasciandomi leggermente confuso.

«Non c'entra nulla questo, quando vuoi bene ad una persona sinceramente, non c'è bisogno di un legame di parentela, se succedesse qualcosa anche te mi preoccuperei, ormai è un mese che viaggiamo insieme e per me sei diventata un'amica» dissi rendendomi conto solo dopo delle parole che avevo pronunciato.

"Merda, forse dovevo stare zitto" pensai maledicendomi.

In quell'istante Catherine mi guardò, sembrava stupita dal mio discorso eppure la sua reazione mi rese ancora più confuso di quello che già ero.

Lei sorrise poi si avvicinò a me dandomi un piccolissimo bacio sulla guancia.

Rimasi fermo immobile  e Catherine prese le sue cose guardando l'orario sull'orologio da polso che indossava.

«Vado a preparare la borsa, tra un po' dobbiamo ripartire» sorrise di nuovo osservandomi per qualche istante poi tornò nella sua camera mentre invece io non riuscii a fare altro che fissare un punto invisibile del parcheggio.

"Nessuna donna si è mai comportata così con me" pensai trattenendo il fiato per qualche secondo.

Scossi la testa riprendendo a respirare e poi mi passai una mano sul viso ancora confuso da quella situazione.

"Che ti sta succedendo Dean Winchester?"


∞∞∞∞


Ecco il quarto capitolo della storia. Spero vi stia incuriosendo. Che cosa starà succedendo a Dean? Continuate a leggere per scoprirlo! Se avete dei consigli, opinioni o anche critiche scriveteli nei commenti. Al prossimo capitolo 😊.




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