Il demone della discordia

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Pov Dean

Arrivammo in città dopo il lungo viaggio in macchina e la prima cosa che feci fu trovare le stanze di un Motel.

Scesi dall'auto una volta parcheggiata ed entrai nella struttura cercando di sfoderare uno dei miei migliori sorrisi.

Mentre prenotavo le stanze i miei pensieri non mi lasciavano tregua, tanto che dovetti farmi ripetere i numeri delle camere.

Vedere Caty e Sam in quel modo per qualche motivo mi rendeva nervoso, dopotutto lo avevo spinto io verso di lei.

"Che cavolo sto facendo?" pensai alzando gli occhi al cielo e tornando da mio fratello vicino alla Impala.

«Okay, il Motel è sistemato, ora andiamo a fare una bella chiacchierata per capire la situazione, magari prima dallo sceriffo?» domandai dando la chiave della sua stanza a Catherine.

«Dovremmo vestirci da agenti Dell' FBI? Sinceramente è la prima volta che mi capita» Caty rise prendendo il suo bagaglio.

«Ci vediamo qui tra dieci minuti» Sam mi afferrò per il braccio poi mi trascinò lontano con fretta.

«Sammy? Ma che fai?» chiesi alzando un sopracciglio e spingendolo con calma lontano da me, solitamente non si comportava mai in questo modo.

«Abbiamo un discorso in sospeso» rispose lui entrando dentro la camera con sguardo severo.

«Sammy smettila, come devo dirti che io con le ragazze ci vado solo a letto? Non ti piace questa realtà? Okay, ma non fissarti adesso che mi piace Caty, è ridicolo» ammisi prendendo alcuni documenti dal borsone.

«Io Dean non ti capisco, vorrei farlo sai? Ma molte volte non me lo permetti. Io ti vedo, come ti preoccupi per lei soprattutto quando non è nei paraggi mentre siamo a caccia. Oppure che la guardi con la coda dell'occhio mentre lei cucina. Che rimani sul letto e invece di ascoltarmi stai con la testa tra le nuvole per sentire Caty canticchiare. Dean, sono il minore ma il cervello ce l'ho ancora buono» Sam mi lasciò spiazzato con quelle parole e immediatamente mi voltai verso di lui puntandogli il dito contro.

«Tu non sai cosa provo, per me è solo un'amica, qualcuno da proteggere ed è normale che mi preoccupo sai? Ora caccia con noi e ci copriamo le spalle a vicenda. Perciò non venire a farmi una seduta psicoanalitica Sammy, so badare a me stesso senza problemi. Poi, le mie priorità ora sono altre» dissi con tono fermo e deciso, io ero il maggiore e dovevo mantenere il controllo della situazione.

Senza papà mi sentivo quasi perso, nonostante non fosse stato il padre migliore del mondo, io ci tenevo a lui.

Per il bene mio e di Sam dovevo mantenermi imparziale e obbiettivo senza pensare a problemi altrui.

«Ma io volevo solo...» mio fratello provò a parlare e io subito lo zittii.

«Basta Sammy, ti ho già detto tutto, poi sinceramente qui sei tu il ragazzo perfetto, dolce e sensibile. Mentre io sono quello testardo, impulsivo e anche egoista in certe situazioni. A te è bastato un secondo per capire come consolarla, mentre invece io sono rimasto fermo a guardare, perciò penso che questo ti serva per saltare alle giuste conclusioni» dissi ridendo amaramente e notai solo in quell'istante che Sam era già pronto per uscire.

Presi l'uniforme poi la indossai sistemando la cravatta e il distintivo mentre nella mia mente mille pensieri mi rendevano confuso.

«Il problema Dean qui è solo uno, che tu pensi di dover fare tutto, anche se sono il minore posso pensare a me stesso senza la tua protezione continua e con questo sto cercando di dire che dovresti parlare con me invece di addossarti mille pesi ogni volta» ammise lui inclinando il capo di lato.

Sam e Dean •I chose love•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora