Sensi di colpa

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Pov Dean

*Due settimane dopo...*

Eravamo tutti insieme a casa di Bobby e stavo riparando la mia Impala che a causa dell'incidente sembrava una lattina accartocciata.

Sam si concentrava sui libri alla ricerca incessante di Azazel così da non pensare al resto mentre Catherine si prendeva cura di noi.

Nonostante papà l'avesse cacciata via le dispiaceva dell'accaduto e faceva di tutto per renderci le giornate un po' migliori.

«Dean, pensi di passare tutta la tua vita con quella macchina?» la voce di Catherine attirò la mia attenzione.

«Ehi! Non insultare la mia Baby, nessuno può farlo» dissi serio continuando il mio lavoro.

«Dai che scherzo, ti ho portato una birra, dovresti prenderti una pausa» rispose lei con tono preoccupato.

Sentendo quelle parole scivolai con lo skateboard da sotto l'auto poi mi alzai in piedi pulendomi le mani con uno straccio.

Caty mi porse la birra e io la presi in mano bevendo qualche sorso per poi notare gli occhi di lei scrutarmi.

«Perché mi fissi?» chiesi nuovamente alzando un sopracciglio.

«Vorrei solo che tu parlassi con Sam, con Bobby o con me» disse Catherine sospirando.

«Stiamo già parlando mi sembra» sbottai alzando gli occhi al cielo.

«Dean, sai benissimo a cosa mi riferisco, non va bene che tu ti tenga dentro tutta quella rabbia e tutta quella tristezza» continuò lei seria.

«Non ho niente da dire» conclusi bevendo un altro sorso e appoggiandomi con la schiena sul ripiano dove vi erano gli attrezzi.

In quell'istante Caty posò una mano sulla mia spalla poi mi guardò, non voleva lasciare perdere quell'argomento.

«Si invece, hai molto da dire Dean, so quanto era importante per te tuo padre, per questo voglio che ne parli. Io lo faccio solo per aiutarti, vederti triste e solo mi fa star male. Se ti aprissi con me o uno di noi sarebbe tutto più semplice, io ho già passato queste cose» disse Catherine utilizzando un tono più dolce del solito.

Fino ad oggi non aveva mai cercato di parlare con me di papà, forse perché temeva di farmi soffrire.

«Tu non capisci, io sono arrabbiato anzi, sono furioso» dissi spostandomi di scatto «Lui è morto per colpa mia, per colpa mia! Non sarebbe mai dovuto succedere! Io sono la causa della sua morte! Sarei dovuto morire io e non lui! È come se lo avessi ucciso con le mie mani e non posso sopportarlo!» gridai dando un pugno contro il cofano dell'auto così da provocarmi del leggero dolore.

Tutto ciò che mi riportava alla realtà era proprio il dolore, sentire continuamente quel vuoto dentro di me mi rendeva debole.

«No Dean...non è affatto colpa tua, tuo padre ha deciso di fare quel patto per salvarti, non glielo hai chiesto tu» rispose lei provando ad avvicinarsi.

«Vattene» sussurrai appoggiandomi con le mani al tettuccio dell'auto e chiudendo gli occhi.

«No Dean, mi dispiace ma non me ne vado» insistette Catherine.

Immediatamente mi voltai verso di lei bloccandola contro uno scaffale poi misi le mani di fianco al suo viso lasciandola senza via di uscita.

«Ah no?» chiesi fissandola dritto negli occhi.

Notai Catherine esitare prima di prendere un profondo respiro.

«No Dean, è inutile che tu ti nascondi da me, non so se lo hai notato ma noi due siamo più simili di quanto sembra. So come ti senti e cosa stai cercando di fare. Seppellire tutto quel dolore nel profondo, ma non serve a nulla. Il dolore prima o poi tornerà e dovrai affrontarlo anche se sarà peggio. Devi combatterlo ora Dean, devi farti travolgere da quel dolore per poterlo lasciare andare lentamente. Io ho visto morire mia madre e mio padre, proprio come te, quindi non venirmi a dire che non ti capisco. So quello che dico e credimi se prima o poi il dolore torna a bussarti alla porta» Caty fece il suo discorso senza distogliere lo sguardo dal mio viso e io rimasi senza parole.

Sam e Dean •I chose love•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora