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Dopo quel quattro agosto, Amore, ricordi cosa è successo? Continuavo a cercarti, a seguirti e tu, pur negandolo a parole, continuavi ad amarmi come testimoniavano i tuoi occhi ogni volta che mi vedevano, i tuoi baci furtivi, e quel pianto che ti ha costretta a sedere la prima volta che mi hai visto in passeggiata con i miei amici senza di te. Non riuscivi a credere che io fossi lì, che tu fossi lì, ma che non eravamo l'uno accanto all'altra come al solito. Ma era troppo complicato tornare insieme, come avresti potuto confessarlo ai tuoi proprio ora che ti avevano rifatto il guardaroba, proprio ora che ti permettevano di andare in discoteca, proprio ora che finalmente ti consentivano di uscire la sera e di rientrare a casa anche alle prime ore del mattino senza dirti nulla.

Come mi hai detto più volte, dopo avermi lasciato ti sentivi finalmente coccolata e voluta bene dai tuoi genitori: nessuna critica, nessun biasimo o rimprovero.

Perché mai avresti dovuto rinunciar a quell'idillio per tornare con me e con tutti i problemi che una simile scelta ti avrebbe comportato? Perché avresti dovuto scegliere di sentirti dire ancora "Bambina mia ti voglio bene, ma finché starai con lui.." e tutte le altre cose che ti facevano stare così male?

"Perché ti amo, perché non riesco a stare senza di te e perché sento che è giusto stare con te" è stata la risposta che mi hai dato quando il nove settembre mi hai detto "Senti, io e te torniamo insieme, perché così non ce la faccio più. Ai miei non lo diciamo, tanto poi se ne accorgeranno da soli" ed in fondo, come mi hai confessato qualche mese fa, perché tu non avresti mai voluto lasciarmi. L'hai fatto per compiacere i tuoi, perché tutti i tuoi parenti avevano appoggiato quella scelta, perché solo così saresti riuscita a preparare accuratamente e a superare quell'esame di ammissione a Medicina a cui tanto tenevi. Ma non è andata come ti avevano detto, lo stare senza di me non era la panacea di tutti i mali e non ti aveva certamente aiutato a studiare: a settembre l'esame di ammissione non era andato secondo le tue aspettative.

"Ci riproverò l'anno prossimo" avevi detto superato il primo momento di sconforto, pur sapendo che in questo modo avresti aggiunto un ulteriore anno al termine che ci eravamo prefissati per incominciare la nostra vita insieme, rafforzati da quel sacramento che si è soliti chiamare matrimonio.

L'anno dopo, quest'anno, due mesi fa, il tuo nuovo insuccesso ti aveva portato a dire, "vabbè vorrà dire che anziché fra sei anni, ti sposerò non appena mi sarò laureata in farmacia. Avendo già finito i primi due anni dovrai aspettare solo tre anni e non più sei, prendiamolo come un segno della volontà del Signore. Doveva andare così".

Mio piccolo grande amore, dopo appena qualche settimana da quel giorno hai deciso di lasciar perdere tutto, hai chiuso ogni porta, hai issato le barricate dei tuoi genitori frapponendole tra noi, in modo da renderti impossibile ogni ripensamento.

Almeno questo è quanto riesco a vedere da qui, da questa enorme distanza che hai voluto scavare tra noi. Ma a volte l'apparenza inganna e non voglio credere che dentro il tuo cuore sia davvero tutto finito, e quando ultimamente mi hai detto che il mio nome è scritto ancora a caratteri indelebili nel tuo cuore, mi hai fatto capire che forse, ancora una volta, la tua è stata una scelta obbligata ora come allora e, in quanto obbligata, non è stata una scelta, non è stata una tua scelta.


Indefinitamente tuo (frammenti di un amore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora