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Arrivò finalmente il nove giugno che come tu sai non è una data come un'altra per me, e tu ne conosci bene il motivo: fino ad oggi è sempre stato solo il giorno del tuo compleanno, ma da allora altri ricordi si sarebbero sovrapposti ai nostri.

La giornata si preannunciò strepitosa sin dalle 7.00 del mattino, quando mi chiamò per dirmi che aveva perso il treno delle 6.45. La aspettava un lungo viaggio con ben tre cambi, ma negli ultimi due giorni avevo colto in lei un sincero entusiasmo e una sana eccitazione per quanto stava per vivere: nulla le avrebbe impedito di arrivare. Non c'erano stati apparenti strascichi conseguenti alla fine della sua relazione, era determinata e libera come non mai.

Il nostro primo incontro andò al di là di ogni più rosea aspettativa. L'impatto non fu dirompente, ma aveva una dolcezza e una sensibilità particolare che univa ad un inconsapevole quanto efficace arte seduttiva, tanto mentale quanto fisica.

Ricordo ancora che a pranzo, nel vedere altre ragazze che mi guardavano e mi sorridevano, teneramente mi disse "Me ne accorgo quando le altre ti guardano, ho i radar accesi. Per me non è facile, ma posso resistere se tu non contraccambi". Quando ci alzammo per andarcene, si avvicinò timidamente attaccandosi al mio braccio con tutta la forza che aveva: non riuscii ad evitare di ricambiare quell'affetto. La sentii mia e decisi in quell'istante di essere suo.

Divenne il mio mondo e, nonostante la sua giovane età, il suo desiderio di scoprire cose nuove e la sua gioia di vivere ci permisero di trascorrere lunghi week end che hanno reso anche lei parte indelebile della mia memoria. Certo ricordo anche che la sua insicurezza, profonda, la portava a dire spesso bugie che ero solito scoprire in breve tempo, ma avevo deciso di vivere il momento senza preclusioni e senza pormi limiti.

"Amami e rendimi felice" era il suo mantra, ed io ero ben lieto di appagare ogni sua curiosità ed ambizione. Ancora una volta la felicità non aiutava il suo rapporto con i genitori che con il passare delle settimane temevano sempre più l'allontanarsi della loro "bambina".

È strano come a volte si preferisca avere una figlia infelice sotto lo stesso tetto piuttosto che saperla felice a chilometri di distanza.

Lei alternava momenti di euforia a momenti di dispiacere che nascevano dalle preoccupazioni che ogni volta sua mamma ben si guardava dal nasconderle: "Sei troppo felice, non è normale. È estate, la tua vita ti apparirà anche bellissima, ogni week end sei al mare come hai sempre sognato, ma non sarà sempre così. Si stancherà di te, non hai nulla da offrire ad un ragazzo così grande. Sii realista".

Ancora oggi sono basito da quanto si riesca a dire per egoismo, per paura di veder realizzati altrove i sogni dei nostri cari.


Indefinitamente tuo (frammenti di un amore)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora