Passare il proprio compleanno in un ospedale, su una sedia scomodissima, con l'odore di medicinali e i sensi di colpa non è l'ideale, in particolare quando avresti solo voglia di spegnere tutto.
Oggi sono tre giorni da quando Riki è la dentro, e io qui fuori ad aspettarlo.
In questo periodo, ho avuto l'occasione di riflettere molto, ripercorrendo tutti i momenti belli e brutti vissuti con lui. E mi sono resa conto, di aver commesso errori ai quali forse, non potrò mai più rimediare. Ho ignorato tante volte i suoi sentimenti, l'ho respinto, gli ho urlato addosso colpe che non aveva, gli ho detto di andarsene ma non mi ha mai lasciata. E forse li l'ha commesso lui un errore perché se, se ne fosse andato ora, probabilmente non sarebbe qui in questo ospedale per colpa mia.
La domanda che però più continua a tormentarmi è: io sostanzialmente cosa ho fatto per lui?
Forse perché mi sto rendendo conto di quanti gesti, per quanto insignificanti essi potevano essere, avrebbero avuto comunque un'importanza.
Circa un'ora fa, sua madre mi ha dato una scatoletta insieme a una lettera, ancora non ho avuto il coraggio di aprire nessuna delle due, anche se il contenuto penso che sia abbastanza chiaro. Quella che più mi spaventa però è la lettera, perché pensare che quelle parole le ha scritte lui per me, mi fa venire i brividi perché vorrei che ha pronunciarle fosse lui.
Decido di aprire comunque per prima la lettera.
Buon compleanno principessa.
Oggi è un giorno speciale non solo per te, ma anche per me perché 29 anni fa nascevi tu, la mia anima gemella. Quando sei entrata a far parte della mia vita, mi hai scombussolato totalmente. Mi ricordo ancora la prima volta che ci siamo incontrati, i nostri occhi si sono incrociati, impauriti e un po impacciati. Quando ti vidi lì per la prima volta, tutto mi sarei immaginato tranne che saresti diventata cosi fondamentale nella mia vita. Hai conquistato il mio cuore, la mia mente e la mia anima. Persino i tuoi difetti mi hanno sempre spinto ad amarti.
Adesso vorrei risponderti a una domanda che mi fai in continuazione. perché non le altre? Perché proprio tu? In realtà non c'è un perché, è così e basta nella vita non puoi importi chi amare o chi odiare. Ho scelto te e lo rifarei un miliardo di altre volte, perché con te è tutto imprevedibile, è una continua scoperta, è un amarsi ogni giorno di più. Tu mi hai insegnato il vero significato dell'amore. Mi hai insegnato che l'amore non è possessione, non è paura, non è sofferenza, l'amore non annulla le persone, ma le rende migliori. Non rende infelici, ma ti trasforma nella tua versione più bella. L'amore è vita, è rispetto, è riuscire a essere se stessi senza filtri, è capirsi senza il bisogno di spiegazioni, è la sensazione del cuore che ti batte a mille senza una ragione improvvisamente per una persona. L'amore è quando il cuore prende il sopravvento e la testa passa in secondo piano. L'amore è averti tra le mie braccia e non avere bisogno di altro. Ed è proprio per questo, che ci tengo a ribadire quanto ti amo. Ti amo perché sai rendermi felice, perché quando ti sto affianco, il mondo sembra essere un posto migliore. Ho deciso di scriverti questa lettera, anche se penso che ci siamo già detti tutto perché voglio dirti una cosa che credo di non averti mai detto ovvero che sei una donna splendidamente forte, una madre meravigliosamente unica, ma sopratutto una fidanzata, una migliore amica e una futura moglie perfetta. Non avrei mai potuto desiderare di meglio. Sei la cosa più preziosa che io abbia mai avuto tra le mani. Ora io, non ho la più pallida idea, di ciò che ci riserva il futuro, so solo che voglio scoprirlo con te al mio fianco quindi...
"Shady Charkaoui, piccola mia vuoi essere mia moglie?"La mia risposta sarebbe si e un miliardo di altre volte si. Solo che ora non riesco a vedere luce, vedo solo buio per quanto questa lettera abbia un grande significato, non riesco a darle il valore che merita senza di lui al mio fianco. Se solo fosse stato qui, sarebbe stato tutto diverso li sarei saltata addosso, lo avrei abbracciato e baciato all'infinito ripetendo si e si per sempre. Ma non è così lui non è qui, lui non è inginocchiato di fronte a me per pormi la fatidica domanda. Lui non c'è e io non riesco ad accettarlo.
Il mio stato d'animo, al momento è sotto zero e non posso farci niente perché è inevitabile. È come svegliarsi ogni giorno e non avere il comando della propria vita perché è lei ad avere il comando su di te."Non crede che dovrebbe andare a riposare?" Le mie orecchie percepiscono una voce maschile. Mi volto e trovo il medico. "No la ringrazio, ma preferisco rimanere qua" lui annuisce e mi porge una tazza di caffè che io accetto, si siede affianco a me e inizia ad osservare lo stesso muro che guardo io da ormai tre giorni. "Io non posso assicurarle niente, posso solo dirle che lui è stato davvero forte, ha superato un operazione che solo l'un per cento dei paziente superano" "già è l'uomo più forte che io abbia mai conosciuto" sorrido, ma non è uno di quei sorrisi felici che ti gonfiano il petto di gioia, no è semplicemente un sorriso triste, nostalgico "stavate per sposarvi?" Indica la scatoletta che ho tra le mani "si" la stringo forte e una lacrima mi sfugge lungo il viso. Il dottore mi guarda con uno sguardo comprensivo, e mi posa una mano sulla spalla "facciamo così, oggi mi sento buono quindi farò un eccezione per te, vuoi entrare a vederlo?" Alzo lo sguardo verso di lui e non so neanche io il perché lo abbraccio, forse è la mancanza di affetto o la felicità di poter rivedere Riki. "Si la prego, ho bisogno di vederlo" "seguimi".
Difronte a me c'è una porta bianca, troppo bianca da far male agli occhi. La apro e la prima cosa che vedo è lui disteso su un letto, ha tanti, troppi fili attaccati, una maschera d'ossigeno sul viso, gli occhi chiusi, i palmi della mano aperti. Sembra un corpo senza vita e guardarlo provoca in me un dolore talmente tanto forte, che le parole non lo spiegherebbero a pieno. Il cuore mi si sta stringendo in una morsa, gli occhi non cessano di gettare lacrime, l'ossigeno arriva in ritardo, sembra di essere in un brutto sogno, dal quale io vorrei con tutta me stessa risvegliarmi. Mi avvicino a lui lentamente, prendo la sua mano nella mia ed è un'altro colpo al cuore non solo perché finalmente ho un contatto con lui ma sopratutto perché lui non ricambia, non mi sta stringendo la mano come fa sempre, non mi sta accarezzando, non mi sta guardando negli occhi, non sta... facendo nulla e questo fa male, tanto male. Vedere la persona che più ami non reagire, non... non esserci è tutto così strano, così fuori dal normale. Come è possibile che solo qualche giorno fa lui mi stringeva fra le sue braccia mentre ora, ora tutto questo sembra solo un ricordo lontano, impercettibile come se non fosse mai esistito. Gli accarezzo i capelli e poso un leggero bacio sulle sue labbra sussurrando:
"Non te ne andare ti prego, io non potrei vivere senza di te, non più, non posso smettere di guardare i tuoi occhi, non posso smettere di amarti, non posso toglierti dalla mia testa, non posso crescere i nostri figli senza di te, non posso, non posso capisci? È più forte di me, io non ci riesco. Ti prego lotta, fino al tuo ultimo respiro lotta! Sei entrato ad una profondità dentro di me che niente e nessuno potrà mai raggiungere o eliminare"Non so se mi sta ascoltando, non ho la certezza che lui si risvegli. So solo che ho paura, come mai ne ho avuta.
Rimango a guardarlo stringendo la mia mano nella sua come se avessi paura che potesse andarsene, finché non sento un rumore assordante, non capisco più nulla vedo solo infermiere e il medico entrare gridando "in rianimazione immediatamente" poi si gira verso di me e dice "esci per favore. farò tutto ciò che mi è possibile te lo prometto"
Cos'è successo? Cosa sta succedendo? Perché sento il cuore battere a una velocità anomala? Perché anche respirare mi sta facendo male? Perché ho una brutta sensazione? Perché? Cosa sta succedendo?
Pochi minuti dopo esce il medico con lo sguardo abbassato.
"Cos'è successo?" Grido andandoli in contro. Lui scuote la testa rassegnato.
"Parla, maledizione parla!""Mi dispiace ha avuto un arresto cardiaco, il suo cuore non ha retto, abbiamo fatto la rianimazione ma il sangue ha smesso di circolare, non possiamo più farci nulla"
"No, non è vero lui è vivo fatemi entrare voglio vederlo, io, no non è possibile, lui non mi ha lasciata, lui, lui non può essere morto, fammi passare voglio entrare"
"Non puoi" "Ti ho detto di lasciarmi passare cazzo! Mi hai appena detto che è morto, morto capisci!? Se lui è morto, lo sono anch'io definitivamente"1...2...3 VIA AI COMMENTI...
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È un (S)eg(R)eto tra di noi🔐❤
RomanceSequel di "Rikady" ovvero la storia precedente a questa. Ovviamente vi consiglio di leggere prima quella e poi questa in modo tale da poter comprendere l'avvenimento dei fatti❤ Tratto dal sequel "L'amore si crea giorno dopo giorno superando avversit...