Si tratta di un fantasy che possono leggere tutti, è una storia che non ha un tempo delimitato, circoscritto proprio perché è generico nella sua fantasia. Spero tanto che piaccia si farà più interessante con la storia del VILLAGGIO i suoi personagg...
al villaggio belle vive, Gianrodel continuava il suo progetto, sostenuto dal caporale medico André, Nirvha seguiva il tutto, anche Milushna nascosta nella foresta non si allontanava dalla sua missione, , discussa anche con maya.
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E si divertiva a giocare con gli animaletti della foresta. Gianrodel che ormai sapeva che la ragazza era ritornata dagli indiani, non sospettava niente. Nella grotta segreta del capo del villaggio: "André devi ritornare a domremi per vedere cosa succede, sei un medico avrai da fare con i tuoi pazienti, sei un caporale devi tenere sott'occhio gli ufficiali" "hai finito Gianrodel di elencare i miei doveri? " " non te la sarai mica presa ".
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" no ma vedi non mi piace ricevere ordini se non sono dettati dal mio stesso interesse, sono il tuo braccio destro ma in collaborazione sempre, non per comando e poi dimentichi che sono un conte. " E Gianrodel con la sigaretta in bocca : " sai lo avevo dimenticato, stavo scherzando, non mi guardare così. Senti e quella Michelle che ormai sarà diventata una ragazza ha più avuto problemi di salute? " " Gianrodel lascia stare Michelle è un argomento delicato, così come la sua salute ma questo è un segreto professionale " " già mai trasgredire vero André, sarei solo curioso di sapere come si rivela ai tuoi occhi adesso che è diventata una ragazza, sai si vocifera molto della sua bellezza. " " Sarà pur vero che è diventata affascinante, alta bionda, ma ai miei occhi è sempre una bambina, ed ora dovrei lasciare il villaggio per ritornare dai miei " e Gianrodel : " vai pure ". Al villaggio domremi si parlava della definitiva rottura tra André e Elene, questo non passò inosservato a Michelle invaghita di André, mentre suonava il piano una serva continuava a raccontare alla governante. Ad un certo punto, Michelle tuona : " basta, basta con i pettegolezzi seminare zizzania è proprio da voi, lavorate piuttosto e non una parola di più. " La madre stava leggendo un libro in biblioteca quando la sentì urlare
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Arrivò subito nel salone : " Michelle ma perché urli così " " perché non lo chiedi a loro " smise di suonare e andò in camera sua. La signora Elisabeth guardò in tralice la servitù e loro a capo chino ripresero a lavorare. Elisabeth godeva di una gran stima del vicinato ma non solo di un intero villaggio. Lei si prodigava per i bambini orfani.
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Le suore l'accoglievano sempre con un gran sorriso stampato sui volti solo per le ingenti quantità di denaro che elargiva. Attraversava i lunghi corridoi che davano sulle camerate dei bambini, dava una fuggevole occhiata per mantenere ordine e disciplina. La casa accoglienza all'infanzia era stata proprio fondata da lei. Il rettore dell'Istituto che lei stessa aveva scelto era proprio il parroco don jersey. L'aveva studiato bene e aveva tutti i requisiti necessari per far fronte a quella responsabilità. Fin dal suo nascere, l'Istituto aveva avuto un affluenza devastante di bambini, Lasciati per strada al freddo con la non curanza di chi non sapeva amare. Elisabeth aveva lavorato molto, a lungo, duramente per vedere poi realizzato il suo progetto. I fondi arrivavano dalla sua famiglia d'origine. I Magne erano ricchissimi. Lei ricordava che da giovinetta si trovava a raccogliere bambini per strada, senza un tetto.
E lei voleva dare loro il calore di una mamma, vestiti amati e coccolati. Fu promessa al governatore George che lei aveva sempre stimato. "George stiamo entrando nell'istituto dove sono stati accolti tutti gli orfani. " "È un idea meravigliosa Elisabeth, sono fiero di te e del tuo progetto portato a lieto fine, hai un tesoro inestimabile di ricchezza interiore e sei nobile dentro, guarda quanti ce ne sono, avranno però bisogno di metodi educativi" "si George abbiamo già provveduto "auguri allora, ti starò vicino. E con la mente ritorna alla sua piccola Michelle chiusa in camera.