Gli anelli fanno male

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Tiro fuori dalla tasca una sigaretta. Prendo l'accendino e l'accendo. Fumo un pò, poi la butto fra gli scogli. Mi alzo e vado verso casa. Fa un pò freddo.
Mi allaccio il giaccone e mi metto le mani nelle tasche. É bella la città di notte. C'è molto silenzio, si vedono alcune luci sui palazzi più alti. La maggior parte sono uffici.

Vedo casa. La luce della sala è accesa. Merda. Inizio correre. La luce della cucina si accende. Arrivo sul muretto che recinta casa. Lo scavalco e mi arrampico sull'albero, poi entro della finestra della mia camera. Mi butto sotto al letto tutta vestita e sudata. Prendo un pail e me lo metto addosso appena in tempo per non farmi scoprire.

Zara entra. Porta una minigonna motivo ghepardo molto, anzi troppo, corta.

-Ah, sei giá sveglia. Perfetto. Il colloquio ieri sera è andato bene- mi dice.

-Con bene intendi che ti sei scopata il boss, vero?- le rispondo con tono sprezzante.

-Senti orfanetta, abbassa la cresta! Sono tua zia! -

Mi alzo. -Sinceramente, del fatto che tu sia mia zia, me ne stra fotto. Per me sei solo una puttana-. Non finisco nemmeno la frase. Mi arriva uno schiaffo così forte che finisco sul letto. Zara esce furente dalla stanza. Tutti quegli anelli fanno malissimo. Mi stendo con una mano dietro la testa e una sulla pancia. Dalla finestra vedo che il sole sta sorgendo.

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