<< L'uscita. Subito.>> ripetè Athena, aumentando la stretta intorno al collo del ragazzino dai capelli ricci ed avvicinando il globo di energia a quello dai capelli tagliati a spazzola.
<< A-ascolta, probabilmente sarai spaventata e...>> iniziò Capelli a Spazzola,.
<< Zitto! Portami subito fuori di qui, altrimenti il tuo bel faccino sarà solo un lontano ricordo>> gli rispose Athena, cercando di non far tremare la voce, perché sì:
Lei era spaventata.
Molto spaventata.I due rimasero in silenzio per qualche altro secondo, guardandosi negli occhi, poi parlò quello inchiodato al muro:
<<D'accordo, ma stai calma.>>
Lei, impercettibilmente, annuì, lasciando andare la presa sul suo collo, ma creando con un rapido guizzo della mano un altro globo luminescente.
Trasalì un attimo, quando quello rischiò di uscire dal suo controllo; era estremamente complicato per lei mantenere stabile quell'energia rabbiosa, ma non poteva assolutamente farlo capire ai due ragazzini, altrimenti non avrebbe mai trovato l'uscita.Camminarono per una decina di minuti, durante i quali la tensione si sarebbe potuta tagliare con un coltello, finché il giovane con i capelli ricci non parlò:
<< Ti fa male?>> chiese, indicando la sua gamba fasciata.
Lei le lanciò un attimo uno sguardo, notando con orrore che aveva ripreso a sanguinare, e che stava iniziando a lasciare goccioline di sangue scarlatto suo percorso.
Tentò di strofinarla con l'altra gamba, è solo in quel momento si rese conto di non indossare altro che un camice da ospedale.
<< Mi farà meno male una volta uscita di qui >> rispose l'altra, aumentando per quanto possibile il passo.Dopo una decina di svolte, incroci e corridoi vuoti, Athena vide la prima finestra: si affacciava su un giardino molto curato, le cui piante però iniziavano ad ingiallire in vista dell'autunno ormai alle porte.
<< Io esco da lì >> disse la ragazza, utilizzando tutto il suo autocontrollo per mantenere ferme le sfere sulle sue mani.
I due sgranarono gli occhi, osservandola; non se lo aspettavano.
<< Non ci vuole un genio a capire che volevate fregarmi>> riprese Athena, iniziando ad indietreggiare verso la finestra, sulla quale appoggiò una mano, che, tremante per lo sforzo, fuse completamente il vetro.Appena mise un piede fuori e si ritenne quasi al sicuro,però, il ragazzo con i ricci urlò:
<< Adesso! >>Prima che Athena potesse fare qualunque cosa, l'altro aprì la bocca e...
Urlò.Athena aveva sentito molta gente urlare, ma mai in quel modo.
Quel suono sembrava perforarle i timpani ed entrarle fin dentro alle ossa, facendo vibrare la sua cassa toracica.
Durò appena qualche secondo, ma per la ragazza quelli furono i secondi più lunghi della sua vita.Non appena il suono iniziò a smorzarsi cominciò a barcollare.
Vide le labbra del riccio muoversi mentre veniva verso di lei, ma non riusciva a sentire nulla; tutto quello che udiva era un fischio stridulo, che copriva qualunque altro suono.
Mentre Athena constatava questo fatto il ragazzo si era avvicinato a lei, che, spaventata e arrabbiata, lanciò un urlo a sua volta ( o almeno comandò a se stessa di urlare, perché non sentì nulla) e generò involontariamente un'onda di energia blu che si propagò per tutto il corridoio, sbalzando all'indietro il ragazzino.
Un po' spingendosi ma soprattutto grazie alla forza di inerzia, riuscì a far scivolare il suo corpo fuori dalla finestra.Forse prima avrebbe dovuto controllare l'altezza, però.
Si era buttata da qualcosa come il quinto piano, senza nemmeno controllare.
Non aveva però tempo di rimproverarsi:
Il terreno era sempre più vicino, ma questa volta non c'era dell'acqua sotto, e nemmeno qualcuno che la aiutasse.
Doveva salvarsi da sola.
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Power: Enemies
FantasySecondo libro della saga "POWER". Si trova un RIASSUNTO DEL PRIMO LIBRO all'inizio per coloro che vogliono iniziare la lettura da qui. Athena fugge senza una meta da quattro mesi. Cambia città continuamente, a bordo di treni e mezzi di fortuna, in u...