Secondo capitolo.

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«Jacopooo.» sento le urla di una donna
«Siamo a casa.» è sua madre
Jacopo sta dormendo,mi fa quasi tenerezza,vorrei non doverlo svegliare
«Jacopo è arrivata tua mamma.»
«Un attimo.»
«Vai almeno a salutarla.»
Sbuffa. Apre gli occhi
«Buongiorno bell'addormentato nel bosco.»
«Buongiorno. Stai bene stamattina ?»
«Sicuramente meglio di ieri. Dai che devi andare a lavorare e io vado a casa.»
«Ti faccio conoscere mia mamma.»
Sono in panico,ho vergogna,come farò ? Cioè cosa gli dico : sono Mia e mi sono fermata a dormire da suo figlio perché be' ci siamo addormentati,eh si siamo insieme.
Mi metto il vestito,non posso farmi vedere con la maglietta del figlio,già penserà male,mi da un bacio e andiamo in cucina dove c'è sua mamma
«Ciao Jacopo.» e gli da un bacio sulla guancia.
«Ciao mamma. Lei è Mia.»
«Dopo due giorni che mi parlava di te finalmente ti conosco.»
«Piacere Mia.» sorrido.
«Avete dormito bene ?»
«Si,grazie signora.»
«Ma Chiamami Elisa,signora mi fa sentire vecchia.» e ride.
Sorrido anche io,Jacopo mi mette il braccio attorno alla vita
«Com'è andato il weekend con Marika ?»
«Bene,anche l'hotel era bello.»
«Dov'è la Marika ?»
«È in camera a sistemare le cose,non vai a salutarla ? Poi gli presenti Mia.»
«Vado a salutarla,poi porto Mia a casa e vado al lavoro.»
Conosco sua sorella e non è la ragazza più socievole del mondo anche se con suo fratello è brava. È davvero carina.
«Ma ciao Marika.»
«Ciaaaaao Jacopo.» e lo abbraccia
«Come stai ?
«Bene bene. Lei è Mia.»
«Ciao Mia.»
«Ciao.»
Torno in camera del mio ragazzo e dire "il mio ragazzo" mi fa strano,ogni tanto mi abbraccia e più lo fa,più mi rendo conto che ha bisogno di affetto,ha bisogno di qualcuno che gli stia accanto e,non lo so se sua madre quando era piccolo lo abbracciava o stava con lui,ma a me non da questa impressione,me l'ha detto anche lui di essere un ragazzo problematico,ma,così non si risolve nulla,è l'amore che fa sistemare le cose.
Gli do un bacio sulla guancia,uno di quelli con lo schiocco,non lo lascerei andare.
Mi accompagna a casa.


#Due mesi dopo.
Sono alcuni giorni quasi una settimana che non sto bene,Jacopo torna più spesso per vedere come sto,ho sempre la nausea e mal di pancia.
Sono sul divano con la coperta,in tv non c'è nulla.
«Mia e se sei incinta ?» dice mia madre preoccupata.
«Mamma,okay che abbiamo avuto rapporto ma non vuol dire che io sia per forza incinta.»
«Lo so,però è da un po' che hai la nausea,solitamente dura uno o due giorni al massimo. È quasi una settimana che stai male.»
«Mi stai mettendo paura.»
«Andiamo a comprare il test,Mia,così magari non sei nemmeno incinta e lo spero per te perché sei giovane. C'è la mamma con te.»
«Vai tu ?»
«Si,tu aspetta Jacopo penso arrivi tra non molto anche perché sono le 18.30.»
«Ho paura.»
«Tranquilla,vado.»
Socchiudo gli occhi,non voglio dormire,voglio pensare,non sono incinta,abbiamo fatto l'amore,ma abbiamo usate sempre le protezioni,mi ha sempre trattato bene e non mi avrebbe mai messo nei guai così. Il campanello suona è lui,gli apro.
«Ciao piccola.»
«Ciao amore.»
«Come stai oggi ?»
«Come ieri,come l'altro ieri.»
«Piccola cosa dobbiamo fare ? Ti porto dal dottore ? Dov'è tua mamma ?»
«Jacopo,be' mia mamma è andata in farmacia.»
«Come mai ?»
«Crede che io sia..»
«Tu sia cosa ?»
«Be',si insomma.»
«Mia,parla.»
«Che io sia incinta.»
«Cazzo.»
C'è rimasto male,si alza e va a prendere da bere.
Torna da me.
«Okay,un bambino a 22 anni e tu 17 non me l'aspettavo,lo ammetto,ma,se l'abbiamo fatto,lo teniamo e io ci sono e ci sarò.»
«Ma non ne sono sicura,non ho neancora fatto il test.»
Sento la cler aprirsi. È arrivata mia mamma. Jacopo gli corre incontro. Mi alzo per andare con lui.
«Tieni vai a farlo subito.»
«Si,ma non faccio test di gravidanza ogni giorno,come si fa.»
«Fai la pipì sopra e dopo due minuti vedi quante linee ci sono.»
Entro in bagno e faccio ciò che mi hanno detto,porto il test a loro,non riesco a guardare,non ce la posso fare,mi siedo sul divano.
«Mia,Mia.»
Mi viene da piangere.
«Cosa c'è ?»
«Vieni a vedere.»
«No.»
«Allora te lo porto.»
Si siede con me sul divano e appoggia la sua testa sul mio collo. Guardo il test. Cazzo due linee. Ho diciassette anni e sono incinta. Sono un disastro. Non ci credo,non voglio crederci.
Jacopo mi bacia è contento. Perché ? Come fa ?
«Mamma.»
«Si,Mia siete in tre. Però cazzo è poco che state insieme e già fate un figlio ?»
«Si ha ragione signora però,mi prenderò cura di entrambi.»
«Lo spero per te.»
«E io cosa faccio ?» è l'unica domanda che mi viene spontanea fare.
«Tu adesso avrai un bimbo dentro di te amore.» mi bacia Jacopo.
«Ragazzi dovete prenotare una visita il prima possibile e poi parlatene anche con Elisa.»
«Stasera andiamo a mangiare fuori,Mia.»
Lo fulmino «Scherzi ?»
«Non puoi fare la polvere sul divano o sul letto,devi uscire,hai ancora degli amici e penso sia giusto farglielo sapere faccia a faccia e non tramite messaggio. Non credi ?»
Si be' forse ha ragione lui,ma sono le 19.00,gli chiederò di uscire magari per le ventuno di stasera.
«Essendo tardi non riusciamo andare in un ristorante o dove vuoi. Se chiamo mia mamma,così glielo diciamo ?»
«E mio papà ? E a papà come lo dico ?»
«Tu vai da Elisa,con papà provo a parlare io. Vai a lavarti e a sistemarti.»
Io,un bambino,una ragazza di diciassette anni può essere in grado di allevare un figlio,sono sicura che Jacopo ci sarà,ma ho comunque paura.
Mando un messaggio a tutti i miei amici.
-Stasera ci troviamo alle 9.30 in città che devo parlarvi. Scusate il disturbo

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