Decimo capitolo.

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#FEBBRAIO

Domani è il mio compleanno,l'ho detto a Jacopo che non voglio niente di speciale,in questi ultimi mesi ne sono successe,Pericle piano piano si sta riprendendo,negli ultimi periodi ci siamo visti molto,vado spesso da lui anche perché sua madre lavora tutto il giorno,siccome i suoi sono divorziati e il padre non lo vede mai. Jacopo lavora tanto,anche perché stiamo facendo spese molto alte per l'arrivo della bambina,non saprei come fare senza di lui,alcune sere non riusciamo più a vederci.

«Ehi piccola sei sicura che non vuoi nessuna festa ?»

«No.»

«E come regalo ?»

«Voglio la carrozzina per la mia bimba,magari quelle che si usavano anni fa,mi piacciono troppo.»

«Per te Mia ?»

«Niente,non voglio niente.»

Preferisco qualcosa per la mia bambina,perché io ho tutto,sono contenta anche così.

Mi da un bacio,domani è sabato,domani due febbraio sarò maggiorenne,sarà un giorno come un altro,eppure è proprio questo giorno che fa la differenza,non sono più una adolescente o una bambina,ora sono una 'adulta' e questa parola mi fa paura,si perché gli adulti,i grandi sono noiosi,sono monotoni,litigano sempre tra compagno e compagna,poi non voglio chiamare Jacopo il mio compagno,no,lui è il mio moroso,gli adulti si baciano poco e non parlano,piangono più di un adolescente alle prese col suo primo amore e si stringono di meno e io non voglio essere così,io voglio amare Jacopo e non stancarmi tra anni,non voglio ritrovarmi tra 10 anni e star male con lui,ci saranno momenti no,momenti in cui vorrò mollare tutto,ma resteremo insieme,perché lui è il padre della mia bambina,perché è lui ciò che voglio.

Domani ho chiesto alla professoressa di italiano se mi da mezz'ora per festeggiare con i miei compagni di classe-ha accettato e mi ha dato addirittura l'ora intera-un qualcosa di piccolo dato che comunque non voglio fare grandi cose,torte e stuzzichini,i ragazzi hanno proposto di portare anche loro qualcosa,chi vuole portare le patatine,chi le bibite,chi bicchieri,tovaglioli e piattini.

Mi suona il telefono,Pericle.

«Pronto..non vengo oggi,è tornato presto Jacopo dato che in questo periodo siamo stato poco insieme è dato che non parliamo tanto,sto con lui...domani ci vediamo tanto non voglio far nulla di speciale...ah non ci sei ?...no,non fa niente,magari ci sentiamo...ciao ciao.»

Cerco Jacopo che è in giro per casa.

«Jacopo dove sei ?»

«Sono qui,arrivo.»

«Si,sono in camera.»

Lo sento arrivare,mi fa malissimo la schiena,mi guardo allo specchio e sono diventata davvero una mongolfiera.

«Ehi piccola cosa stai guardando ?»

«Come fai ad amare una mongolfiera come me ?»

«Mia,ancora ? Devi smetterla di farti queste paranoie.»

«Si,però non sono mai stata magra e va bene,ma mai così grossa.»

«Mia,non sei 'grossa' perché mangi tanto o per altre cose,ma perché hai dentro nostra figlia. Cosa sono quelle borse sotto gli occhi ?»

«Studio fino a tardi,faccio fatica anche ad addormentarmi.»

«Sto qui stanotte,i tuoi mi hanno detto che vanno via,non vogliono e non voglio lasciarti sola,stato qui con te.»

«Grazie amore.»

«Mi manca dormire con te.»

«Anche a me,questa settimana abbiamo dormito pochissimo insieme.»

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