Diciannovesimo capitolo.

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Stiamo tornando a casa,questo viaggio sarà molto più breve dell'altro,si perché siamo felici,sono la ragazza più felice del mondo,sono stati dei giorni intensi,davvero,troppe emozioni,ma finalmente tutto si è sistemato al meglio,la bambina dorme anche lei è tranquilla. Guardo l'anello e mi sembra tutto così irreale,un sogno,non so quanti pizzicotti mi son data per capire se non è un sogno,ma una realtà davvero fantastica,è la prima volta che amo la realtà e non i sogni,è la prima volta che desideri di una vita anche se son giovane si stanno realizzando,con l'uomo che amo,che voglio. Anche se,so che infondo quest uomo è arrabbiato,con lui stesso,infatti parla poco,fa fatica a sorridermi,so che dopo quello che ha fatto non dovrei fargliela passare così come se fosse una stupidata,ma non riesco a tenergli il muso,a far l'arrabbiata,perché dovevo rovinare ulteriormente quello che c'era stato nei giorni passati ? Ne riparleremo sicuramente,ma penso che il discorso sia giusto chiuderlo.
«Non fare il serio,sono così felice,non posso vederti così.»
«Devo andare da Cristian.»
«No,Jacopo non far cazzate,ti prego.»
«Mia,non può passarla liscia quello stronzo.»
«Veniamo con te.»
«Oh no,le mie piccole stanno a casa.»
«Jacopo smettila,sono la tua ragazza e questo anello dice che sono anche la tua futura moglie,sistemiamo le cose insieme in modo pacifico.»
Mi guarda e mi accarezza la guancia,non può farmi niente quello stronzo,mi sento la ragazza più forte del mondo quando ho accanto a me il mio uomo.
Ci fermiamo al primo autogrill che troviamo,manca poco meno di un ora e poi finalmente siamo a casa,ma la nostra piccola Daisy ha deciso che ha fame,così,decido di comprare delle patatine perché anche io ho fame,intanto che allatto Daisy,Jacopo entra a prendere tutto ciò che ci serve per finire questo viaggio e tornare finalmente a casa : caffè,coca-cola e infine le mie fantastiche patatine,la macchina diventerà un porcile me lo sento.
Tra una chiacchierata,per far in modo non mi addormento e lasciar Jacopo da solo e una patatina,arriviamo a casa,posso dire di essere stanchissima,entro in casa e è tutto come l'avevo lasciato,metto Daisy sul divano e aiuto Jacopo con le valige,non pensavo avessimo preso così tante cose. Mi siedo sul divano.
«Sei stanca Mia ?»
«Tantissimo,volevo chiamare i miei, magari passano di qui dopo con i miei fratelli.»
«Devo chiamare anche mia mamma,non l'ho sentita in questi giorni,ho scritto a Marika un paio di volte ma niente di più,chissà dove avevo la testa.»
E io lo so dove aveva la testa,in questi giorni ha fatto cazzate e ha cercato in tutti i modi di farsi perdonare,ecco dove aveva la testa,tra le nuvole,tra il matrimonio,tra me e Daisy,tra Cristian e la messa in scena che è riuscito a inventarsi.
Appoggio la testa alla sua spalla,mi stringe.
«Prima voglio andar da Cristian,sennò non so quando lo farò,poi passiamo da tua mamma e dopo dalla mia.»
«Provo a chiamare mia mamma,magari ci fermiamo da lei a mangiare.»
«Certo,se ci ospita volentieri.»
Prendo il telefono,compongo il numero e dopo due squilli mi risponde,le dico che siamo arrivati,che devo darle una buona notizia e senza neanche chiederglielo mi dice di star da loro a mangiare stasera.
Jacopo sta cambiando la bambina,non ricordo più il tempo che le cambia un pannolino,sarà che non l'ha mai fatto forse.. Li guardo e davvero sono bellissimi,ne è innamorata del padre e lui è innamorato di lei.
Mi cambio anche io,ho bisogno di una sistemata,non posso farmi vedere in queste condizioni,già mi sputtana abbastanza.
Jacopo chiude la casa e siamo già in strada in pochi minuti siamo là,lo chiama,gli dice di scendere,ci fa entrare e per la prima volta in anni che conosco la madre di Cristian mi abbraccia,non sapeva della mia gravidanza o forse si,ma di una cosa ne son certa,non aveva mai visto il mio capolavoro,il nostro.
Cristian si sposta a parlar con Jacopo,sa già qual è l'argomento,ogni tanto mi manda occhiate,Daisy sta passando in braccio alle sorelle di Cristian,ehi è la mia bambina non una bambola.
«Mia,ma cos'è successo ? Una bambina ora ? Avevate così fretta ?»
«È capitata,nessuna fretta,non sappiamo neancora come,ma eccola qui,dopo nove lunghissimi mesi,non poteva capitarmi cosa migliore,è la nostra felicità e sono fortunata che ho trovato un ragazzo con la testa sulle spalle.»
«Si,perché ormai Cristian la testa ce l'ha in mezzo alle palle,so che Jacopo l'ha chiamato furibondo.»
«Beh,grazie alle sue stupidate ci stava facendo lasciare,dato che sembrava che fossi io a cercar suo figlio.»
«Mi dispiace davvero tanto,spero che ora sia tutto okay.»
«Certo,ci ha uniti,mi ha chiesto di sposarlo e non ho potuto rifiutare.»
Mi fa un sorrisone,ma non capisco,a questa donna non sono mai piaciuta e ora ? Ora che ho una mia vita,una mia famiglia,quasi mi stima,quasi,non capisco davvero,anche se poverina,si è ritrovata con un figlio che al posto di migliorare sta peggiorando.
Jacopo mi chiama,chiedo alla sorella di Cristian di tenermi un secondo la bambina.
«La vedi ? Vedi questa ragazza ? Ecco è la mia ragazza,sarà mia a tutti gli effetti tra poco tempo,quindi lasciala in pace,vuoi esserci amico ? Va bene okay,ma lasciala stare.»
«Cosa intendi con tua a tutti gli effetti ?»
«La sposo.» mi stringe la mano,sono così felice,lo amo,lo amo davvero tanto.
Vado a prender Daisy perché la sento piangere.
«Ma cosa c'è ?»
«Mia,forse ha fame.»
«Può darsi. Vado in macchina a allattarla.»
Vado da Jacopo e prendo le chiavi della macchina,non so cosa stiano dicendo di nuovo,attacco la bimba al seno,intanto chiamo la mamma di Jacopo.
«Ehi Elisa,siamo usciti a far una commissione,stiamo benone...dovrò raccontarti una cosa...no,andiamo da mia mamma a mangiare poi veniamo da voi...si Jacopo si è dimenticato,che stordito..a dopo.»
Chiudo la chiamata. Jacopo finalmente mi raggiunge,mi bacia,ed è wow,un bacio da togliere il fiato.
«Cosa c'è ?»
«Ho davvero bisogno di te. Che idiota sono stato a fidarmi di lui.»
Lo accarezzo,e ci avviamo da mia mamma. Come glielo dico ? Cosa diranno ? Ho un po' di timore,ma,mi hanno sempre appoggiato perché non dovrebbero farlo ora ?
No basta,via pensieri negativi,affrontiamo la realtà,i miei vogliono bene a Jacopo,amano la bimba e me.
Suono e mi aprono subito,i miei fratelli mi vengono di corsa ad abbracciare.
«Questi sono per voi.» e gli consegnò i pacchetti dove ci sono i loro regali.
Entro in casa e ci sono i miei che mi abbracciano e mia madre prende subito Daisy dalla carrozzina.
«Mamma ti ho preso una cosina anche a te. Ma non mi son dimenticata di papà eh.»
Metto gli altri due pacchetti sul tavolo.
«Volevamo parlarvi di una cosa.» Oddio Jacopo serissimo,mi fa quasi paura. Mia mamma dice che il cibo è tutto pronto e possiamo sederci a tavola.
«Diteci.»
«Voglio sposarla. Vogliamo sposarci.»
Mia mamma mi sorride.
«Finalmente,magari non quest anno,finisci la scuola e ti trovi un lavoro. Ma è una bellissima notizia.»
Ci sono rimasta di sasso non aspettavo che la prendessero così bene,sono felice e si ha ragione,devo finir la scuola e poi ci sposeremo.
La miglior serata,tra i miei genitori e la madre del mio ragazzo;tra lacrime e sorrisi. Ma soprattutto,noi e la nostra bambina.

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