Quindicesimo capitolo

1.7K 66 32
                                    


«Mia svegliati,piccola era solo un incubo sono qui.» sto piangendo e Jacopo mi sta cercando di calmare,era solo un incubo,nessun Cristian che mi ha toccato,nessun Jacopo sanguinante,niente,sono solo nel mio letto col il mio ragazzo a piangere come una fontana,era tutto così reale,così tremendamente e paurosamente reale,abbraccio Jacopo e mi bacia,prendo la mia bambina e la stringo a me.
«Cos'è successo ? Cos'hai sognato amore ?»
«Tu,Cristian,la bimba..» e scoppio di nuovo a piangere con la bimba poggiata all'altezza del seno,sta dormendo ed è così piccola e innocente e cercherò di proteggerla sempre da ogni male,da ogni ragazzo stronzo,perché lei non se lo merita,perché lei è la mia bimba.
Mi incanto a guardarla,e Jacopo mi stringe.
«Qualsiasi cosa sia stato quell'incubo ora sono qui io e c'è qui anche la tua bimba,la nostra.»
«Si,ma lui mi ha 'toccata' in quel sogno e solo al pensiero mi viene da star male.»
Mi guarda,ha capito quanto quel sogno mi ha fatto paura. Scendo dal letto e mi vado a fare una camomilla,Jacopo mi segue dopo poco,non lo guardo mi siedo e fisso il fondo della tazza come se potessi nascondermi vicino a quello zucchero che ormai si sta sciogliendo nell'acqua calda e la bustine di camomilla,mi sento una merda,ma lui non c'entra,la bevo e torno a letto a testa bassa,non lo guardo,mi sdraio a letto,la bambina dorme,mi addormento anche io.

«Mia,sono le diciotto,svegliati andiamo da mia mamma a mangiare su sistemati.»
«Non esco di casa,vai tu con la bambina.»
«Mia ma stai scherzando ? Guarda come ti stai riducendo per un deficiente,vuoi lasciar la tua famiglia perché ti ha fatta sentire uno schifo settimane fa e anche tramite un sogno ? No,dimmelo perché a me non va bene.»
«Non sto bene.»
«Domani ti porto dallo psicologo e stasera vieni con me fa mia mamma a costo di portarti con le forze io senza di te non ci vado.»
«Stai a casa.»
Mi toglie le lenzuola,mi prende in braccio e mi guarda
«Smettila di comportarti così.»
«Tu non sai come sto.»
«No,non lo so,ma così fai star male anche a me,ti amo ma devi parlar con me,non comportarti così.»
Mi metto un vestito e un paio di calze fini nere e i miei dr Martens,metto anche alla bimba un vestito e anche a lei i dr Martens a fiori. Jacopo mi guarda,metto la bambina nella sdraietta. Il mio ragazzo mi ferma,mi bacia e mi accarezza.
«Andiamo ? Così gli diciamo a mia mamma se ci tiene Daisy così che possiamo andare dallo psicologo e sentire cosa dice.»
«Non voglio andarci.»
«Noi ci andiamo,non voglio vedere la mia ragazza che si sta distruggendo e sta distruggendo noi,la nostra famiglia così.»
«Non mi sto distruggendo.»
«Mia,non ti ho più visto mangiare un piatto di pasta pieno da settimane,non mangi più nulla sei dimagrita,stai scomparendo.»
E forse un po' ha ragione,forse ho qualcosa dentro che mi sta distruggendo,non posso permettermi di star male così,non me lo posso permettere,li amo entrambi,amo la mia famiglia,che esempio sarò per Daisy quando crescerà ? Che sua madre era una pazza che è diventata anoressica ? No,io non lo voglio,non lo voglio per me ma soprattutto per lei. Mi metto a piangere,Jacopo mi da un bacio in fronte,mi asciugo le lacrime e saliamo in macchina,mettiamo la piccola nel seggiolino.
Dopo poco siamo da Elisa,mi bacia e mi abbraccia,sorrido,ma si vede che non sto bene,Jacopo mi prende per mano,mentre sua mamma prende la bambina in braccio,ci sediamo tutti a mangiare e non riesco a mangiare di più,neanche volendo non ce la faccio è più forte di me.
«Domani puoi tenerci Daisy un paio di ore ? Dobbiamo andar via io e Mia,non possiamo portarla.»
«Non devi neanche chiederlo,certo che potete,andate con calma,non fate le cose di fretta.»
«Grazie Elisa.» e mi sforzo a sorridere
Elisa ha preparato da mangiare per un esercito e io non riesco neanche volendo a finire metà piatto.
Jacopo mi accompagna sul divano,mi bacia ancora e ancora,finché non lo fermo. Iniziamo a parlare e inizio a rassicurarlo,ricordargli che lo amo e che voglio restar con lui,ma lui mi ripete che è giusto andar da questo psicologo.

IL GIORNO DOPO.
Siamo dallo psicologo e Jacopo è uscito,inizio a parlare,del mio sogno e di ciò che mi è successo.
«Sono diventata madre da poco ed è la miglior cosa che poteva succedermi,fortunatamente mi ha salvato dalle serate in discoteca dove potevo rovinarmi,perché sono una persona che ama le discoteche,il divertimento,poi ho incontrato Jacopo per caso una sera d'estate e ci siamo messi insieme,due mesi e più dopo sono rimasta incinta della mia bambina,ho partito a maggio la mia Daisy,il mio ex mi ha insultato,ha fatto l'amico,mi ha spesso fermato anche con maniere forti,mi fa paura,faccio incubi dove lui mi tocca e lo caccio,urlo,Jacopo e la mia bambina non ci sono,nessuno mi sente.»
Lui dice che è perché sono davvero terrorizzata da quel ragazzo,perché mi ha fatto del male anche in passato,dovrei cancellarlo,ricominciare senza quello e star lontano da lui. Jacopo entra e parlano loro due,lo vedo che sorride,non so cosa gli dirà.
Andiamo in macchina,mi bacia,mi guarda
«Andiamo a prendere Daisy,facciamo le valige,partiamo,voglio portarti via da qua per un po'.»

Ai lettori :
Mi scuso davvero tanto avervi fatto aspettare così tanto,non mi aspettavo che così tanta gente richiedesse il continuo di questa storia nata così per caso,vi ringrazio per il supporto che mi avete dato in questi mesi e i vostri messaggi sono stati bellissimi,eccomi qui con un nuovo capitolo,spero vi piaccia.
Il prossimo non so quando lo pubblicherò,non voglio promettervi che lo farò entro settimana prossima o tra pochi giorni perché non so gli impegni che ho,ma prometto che appena avrò uno spazio di tempo scriverò.
Grazie a tutti,un bacione.

DisastroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora