Un pomeriggio di tre anni fa Zayn capiì che Najiya era depressa.
Mangiava poco, era molto silenziosa e si chiudeva spesso a chiave in camera, accendendo la musica a tutto volume e restando lì per ore.
Il primo periodo la famiglia pensava volesse diventare una poetessa: per il compleanno aveva chiesto una vecchia macchina da scrivere e riuscivano a sentire spesso il rumore dei suoi tasti provenire dalla camera in cui si chiudeva.
Magari in casa Malik stava crescendo un piccolo talento, sarebbe stata la più grande poetessa della storia, l’orgoglio della famiglia.
Najiya era una ragazza graziosa, che non riusciva a passare inosservata per la sua statura: 1.80 a 17 anni.
Snella, spalle larghe e pelle abbronzata, aveva grandi occhi color ambra ed era la ‘sorella preferita di Zayn’, se così si poteva dire.
Avevano solo un anno di differenza, ma così tante cose in comune che qualcuno li scambiava per fidanzati: camminavano sempre mano nella mano e scherzavano su qualunque cosa.
Il ragazzo era l’unico a conoscere i problemi della sorella, le sofferenze che pativa ogni giorno al liceo e le prese in giro come ‘lo sappiamo che l’hai data a mezza scuola Malik, vediamoci in bagno dopo dai! ’.
Aveva sempre voluto difenderla e prendere a calci quei quattro coglioni, ma Najiya aveva sempre insistito sul fatto che erano solo degli stupidi e che non meritavano alcun tipo di considerazione.
Era una ragazza forte, all’apparenza, ma scappava dalla realtà il prima possibile appena tornava a casa.
Durante l’ultimo periodo non parlava quasi con nessuno, non trascorreva più i suoi pomeriggi con Zayn e preferiva scrivere chiusa in camera.
“Dai, tesoro, ha quasi 18 anni, vuole i suoi spazi. Non pretendere passi sempre tempo con te.” Lo rassicurava Trisha ogni volta che il ragazzo alzava la questione ‘Najiya sta troppo tempo chiusa in camera’.
Possibile che nessuno capisse che sotto poteva esserci qualcosa di più grave?
Il moro passava spesso dalla stanza della sorella, bussava tre, quattro volte, e si sedeva a terra aspettando l’ora di cena, in cui la ragazza usciva dalla camera.
Gli mancavano tanto i vecchi tempi e ogni volta che lo faceva notare a Najiya, riceveva un semplice “Non è per te, Zay, ho tanti compiti e non ho neanche tempo di mangiare.”.
E si vedeva.
Dimagriva a vista d’occhio.
Corrugava la fronte e la accompagnava in cucina, insieme agli altri membri della famiglia Malik.
Stessa routine per due mesi.
Un giorno di aprile, una sera come tante, si fermò alla porta della ragazza, sedendosi a terra e osservando il soffitto.
Erano le otto.
“Najiya, dai. Ti stiamo aspettando.” Sussurrava.
Nessuna risposta.
Rise fra sé e sé e fu sicuro del fatto che si fosse addormentata.
“Ti porto il piatto e lo lascio davanti la porta. Una studiosa brava come te ha bisogno di energia!”
Mandò un bacio volante alla porta della sua stanza e scese in cucina, come ogni volta.
Era tranquillo, e spiegò alla famiglia che la sorella stava solo dormendo.
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room 287 || zerrie
FanfictionPerrie amava procurarsi dolore, Zayn aveva fatto qualche sbaglio. Lei era in riabilitazione, lui in cerca di perdono. Due anime sole che si completano, e si sfuggono perchè il destino è un'inevitabile tunnel senza luce. --- iamnamelessvale 2014©