I love you, Zay.

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Strinse le mani a pugno e osservò le nocche bianche come la neve; morse il labbro e percepì il piacevole sapore del sangue farsi largo nel suo palato.

Le piaceva farsi male, far soffrire il suo esile corpo e non c’era nessuno che poteva impedire la sua opera di autodistruzione.

Zayn uscì avvolto in una sciarpa dalla stampa militare Louis Vuitton, rabbrividendo al contatto della sua pelle col gelido vento di quel giorno.

Probabilmente quel freddo era nulla paragonato a quello che provava all’interno del suo cuore.

Camminò a passo spedito e tentò di non guardarsi indietro.

Le voci, le voci.

Prese la lametta, nascosta bene sotto la biancheria del terzo cassetto e la osservò in tutta la sua lucentezza, un po’ di ruggine cominciava a farsi largo sul lato destro- ciò le conferiva un fascino ancora più irresistibile – e sorrise provocante, socchiudendo leggermente gli occhi con un sospiro rassegnato.

Tossicchiò per attirare l’attenzione della vecchia signora che stava alla cassa e chiese il mazzo più fiori più belli che avesse, sorridendo orgogliosamente.

“E’ per far colpo sulla tua ragazza, vero bel giovanotto?”

“Si si, esattamente” rispose col sorriso a trentadue denti.

Sentì il rivolo di sangue scorrerle lungo il polso e farle il solletico, ma resistette alla tentazione di grattarsi e ridacchiò sotto i baffi, godendo di quella sensazione di pace.

Era rimasta sola per qualche ora e ne aveva approfittato per chiudersi a chiave nella stanza e divertirsi un po’, come non faceva da tempo.

Zayn si aggiustò il ciuffo con la mano destra, mentre con la sinistra reggeva i girasoli ed passava attraverso il grande cancello di ferro battuto. Era imponente e maestoso, avrà avuto si e no cento cinquanta anni.

Salutò la signora Riddle con un affettuoso sorriso e la donna ricambiò con un occhiolino; aveva sessanta sei anni ma lo spirito di una ventenne.

Percepì i battiti del suo cuore accelerare e poggiò la testa su un cuscino bianco neve, osservando confusa il soffitto. Era pienamente consapevole di ciò che stava facendo, ma perché non gliene importava niente?

Insomma, amava Zayn, e sapeva che il ragazzo ricambiava il sentimento tanto quanto lei, o forse anche di più, ma qualcosa non le bastava.

Avrebbe dovuto accontentarsi, lo sapeva.

Le voci, le voci.

Il moro salutò la sua ragazza col solito affetto di sempre, mentre sentiva il suo stomaco andare sottosopra e la testa girare; non si sarebbe mai abituato a quella sensazione, nonostante l’avesse provata migliaia di volte.

Si grattò il collo imbarazzato e cercò le parole giuste, anche se sapeva che solo due erano esatte.

But if you loved me

Why'd you leave me?

Take my body

All I want is,

And all I need is

To find somebody.

room 287 || zerrieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora