Capitolo 16

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Volevo ringraziare le persone che mi hanno detto di continuare la storia,ma soprattutto una che mi ha detto che vale la pena continuarla e che non mi devo abbattere cosi.Spero che possiate capirmi,ma non sto passando per niente un bel periodo.Grazie a chi continuerà a leggere la storia.

Buona lettura xx

CARLY'S P.O.V.

Quando entro in camera mia mi siedo sul letto,mi metto le cuffie,prendo il mio diario e inizio a scrivere.

Quando mi dicevano che avere un diario aiuta,io non ci credevo,poi 4 anni fa ho iniziato e ho dovuto ricredermi.Quando scrivo è come se mi sfogassi e scrivessi tutto ciò che mi accade e che mi circonda.E' come se sentissi la necessità di macchiare quel foglio bianco,pulito e senza sgualciture,tutto il contrario di me.Ho seempre voluto condividere tutti i miei problemi,le mie paure e le mie incertezze  con qualcuno ma non mi sono mai fidata abbastanza da confidarmi,allora ho iniziato a scrivere in modo tale da "dimezzare" il peso di questi problemi.

"Caro diario,

ho conosciuto un nuovo ragazzo,si chiama Harry.Siamo molto simili,anche lui ogni giorno combatte contro i suoi demoni che lo torturano costantemente.La cosa che mi ha attratto di lui è che anche lui è riservato,si chiude come un riccio e nessuno vuole mai rischiare di pungersi pur di sapere cosa c'è dietro tutte quelle spine,o meglio dire dietro tutto quel dolore.

E' stata la prima persona a dirmi che vuole sapere cosi c'è dietro tutto il nero che mi circonda.Entrambi vogliamo abbattere i muri dell'altro,rischiando anche di rimanere feriti.

Un pò come oggi..non si è comportato molto bene con me,ma sono sicura che dietro quel comportamento c'è dietro qualcosa....forse anche lui ha paura di essere abbandonato,non lo so.

Ho intenzione di scoprire di più,quindi per una volta metto da parte l'orgoglio e vado alla casa che condivide con i suoi amici,magari loro sanno dov'è andato.

A presto."

Apro la finestra,scavalco il cornicione e cerco di attaerrare nel mio giardino ilo più silenziosamente possibile.Salgo sulla moto e mi dirigo a casa sua,se cosi possiamo chiamarla.

HARRY'S P.O.V

Quando arrivo al parcheggio di fronte casa di mio zio vedo che accanto alla sua auto ce n'è una che non ho mai visto prima.Senza farmi troppe domande salgo le scale e apro la porta di casa.

In salone non trovo nessuno,cosi vado verso l'angolo bar e mi verso un bicchiere di vodka.Mentre sto per portare il bicchiere alla bocca sento una voce familiare chiamarmi.

"Harry..ragazzo mio"è Melissa,una delle tante prostitute che mio zio si porta con sè,ma lei sembra essere la sua preferita.

"Ciao" rispondo freddo e inizio a bere la vodka.

"Vedo che diventi sempre più bello..." dice avvicinandosi sempre di più "e anche sempre più muscoloso" dice toccandomi un bicipide.

"Levati" dico cercando di superarla e di andare in camera mia,ma la sua presa sulla mia maglia me lo impedisce.

"Non avere fretta....appena tuo zio esce per andare in ufficio ci daremo da fare" dice con fare sensuale.

"Io non voglio avere niente a che fare con te...o almeno non più!" le ringhio contro,ma questo non fa altro che provocarle una risata.

"Tu non vuoi,ma ne hai bisogno.Hai troppo rabbia da sbollire e io so come fare.." dice facendomi sedere sul divano e salendo sulle mie gambe."Ti ricordi di tutte le altre volte che dovevi calmarti?Venivi sempre da me....poi però tuo zio è dovuto partire e mi ha portato con sè" dice iniziando a baciarmi la mascella.

The light in the darknessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora