12- La Ninfea Stellata

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Oggi sono entrato in un negozio di musica.
Nota bene: dicono che tutti i più grandi musicisti sono partiti dalle basi, ovvero dalla personificazione del ragazzino con quattro dollari in tasca, un po' di erba negli occhi e tanta voglia di diventare un pezzo da rivista "Rolling Stone".

Ebbene, quel ragazzino oggi si è identificato con il mio nome. Ho praticamente trascinato Calum fuori di casa, con l'aiuto di Ashton, che neanche il tempo di guardare le chitarre e aveva già bucato i tamburi della batteria con il coltellino svizzero che si porta sempre dietro.
Non si può suonare la batteria con un coltellino.
Calum ha scordato una chitarra e io ho fatto cadere a terra un vecchio stereo stile anni '70.

Nel complesso dobbiamo al negozio circa 348 dollari.
Io ho già programmato il mio viaggio in America e ho intenzione di partire prima di raccontare di tutto ció ai miei genitori.

Comunque sia, ieri notte Luke Hemmings ha detto di aver letto che tutti gli -ismi del mondo sono comandati da quello supremo, il maschio alfa (letteralmente), ovvero il sessismo. L'uomo ormai controlla ogni cosa, ogni respiro, ogni -ismo del mondo. Quei bastardi hanno comprato il potere delle Top 10 dei migliori maschi macho-men e i quattordicenni spiritati si bevono tranquillamente ogni cazzata che dicono su come interpretare al meglio (o peggio, punti di vista) il loro futuro ruolo da capo-famiglia.
Sono loro che tengono per nove fottuti mesi un piccolo esserino affamato nella loro pancia, per il quale sono pronti a prendere chili su chili?
No, e se io mi sento incinto anche dopo aver mangiato un panino, credo che se fossi stato donna l'avrei adottato, il bambino.
A) perchè non vorrei donargli la sfortuna di ereditare i miei geni e B) sinceramente parlando, credo che Luke sia diventato sterile dopo la pallonata che la sua piccola e adorabile cuginetta gli ha tirato nei testicoli, oggi pomeriggio. Ma potrei comunque chiedere un po' di spermatozoi attivi a un donatore.

I progressi della tecnologia.

Da bambino ero uno schizzato iperattivo con la sindrome faccio-quel-che-voglio-tanto-mamma-non-lo-verrà-a-sapere. Finivo sempre con delle scottature, tagli, ematomi e due mesi di punizione garantiti. Gentilmente offerti da mio padre, tra l'altro, lui che quando sentiva mia madre litigare con la nonna se la filava come un topo terrorizzato.
Ecco il classico macho-men, signore e signori.

Traggo ispirazione dalla mia vita confederata del cazzo, che a sua volta è ispirata a quella di qualcuno che non sono io, il che va bene perchè è un gran coglione.

Qualcuno in questo mondo incasinato ha recepito il concetto che, se non riesce a fare qualcosa, deve copiarla dagli altri.
Ora, seconda lezione da ragazzino in fase pre-puberale: le vittorie altrui non devono apparirti come sconfitte personali.

Questo l'ho letto in un giornale di psicologia nello studio ortodontistico -o almeno credo—, il che specifica che l'ho spudoratamente copiato per poi utilizzare questa frase per una buona causa.

Oh, e ho pure lanciato il mio cellulare dalla finestra.
Poi ho stappato quel vino pregiato costosissimo a cui i miei tenevano tanto e ho cominciato a berlo, perchè qualcosa di pregiato infondo me la merito.
Poi mi sono ricordato che ho già Luke e quindi ho svuotato la bottiglia nelle aiuole del vicino, perchè la natura si merita qualcosa di pregiato e il caro e vecchio Jonny dovrebbe ringraziarmi.

Ora bisogna inserire uno spezzone di video con delle mani rosse che si insaponano, con prepotenza, insistenza, come se volessero cacciare via ogni errore commesso.
L'industria giornalistica non è altro che un buon pretesto per fare scandalo.

Se cerchi di farla pagare a qualcuno ignorando la sua esistenza, devi essere prima sicuro che quel qualcuno calcoli la tua. Perció siamo tutti un po' fottuti.

Tutti i testi, i libri, le raccolte che contengono lacrime e sangue di una persona non vengono sufficientemente creditati. Le persone ci si puliscono il culo e poi credono di avere un buon motivo per soffrire altrettanto.

La verità è che oggi mi sono messo a guardare quei canali di pubblicità televisiva e mi è venuta una voglia pazzesca di chiamare tutti quei numeri e fare una chiacchierata amichevole con uno sconosciuto.
Ma dopo mi sono ricordato che avevo ammazzato il mio cellulare e che quelle chiamate ti risucchiano la tariffa bancaria, così ho alzato il dito medio verso lo schermo della televisione e me ne sono andato da Calum. Non gli ho ancora raccontato di Luke. Credo che infondo lo voglia tenere solo per me, custodirlo come se fosse il fulcro vitale della mia esistenza.
Forse è così.


Mi piace Van Gogh perchè è triste e malinconico.
Lo odio perchè è me.
Mi piace Monet perchè è armonioso e tranquillo.
Lo odio perchè è Luke.

Sto ancora sognando un ipotetico bacio tra La Notte Stellata e le Ninfee.

Con falso amore e un pacchetto con due canne e un sonoro vaffanculo,
Michael G. Clifford

P.S. Ho preso una pasticca di melatonina ma sono le 2:44 di notte e non riesco ancora a dormire.

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