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"Stangone, costa troppo, e sì, devo ammettere che mi sta bene, ma non lo indosserò mai"sospirai "O perlomeno non staser-"

Francesco non mi fece finire la frase, appoggiando il suo indice sulle mie labbra.

"Silenzio, ne ho abbastanza delle tue lamentele. Ho il piacere di comprartelo, e mia nonna l'avrebbe pure se lo sapesse, quindi adesso tu taci e lo indossi, stasera."

Alzai le spalle, esasperata. Mettersi contro il mio migliore amico era un'impresa ardua, e non volevo farlo arrabbiare dopo l'episodio della mattina, così annuii, vedendo un sorriso formarsi sulle sue labbra subito dopo.

Mi cambiai e andammo alla cassa, dove c'era una commessa ad attenderci.
Guardando il vestito, ci sorrise.

"Ottima scelta, la tua fidanzata sarà felicissima!"

"Ma io e lei n-"

"Sì, lo sono, infatti, il mio ragazzo è così gentile e premuroso, gli devo tutto" dissi, interrompendolo. Quanto mi piaceva prendere in giro sia lui che le altre persone che credevano che io e lui fossimo una coppia!

Uscimmo dal negozio e Francesco mi diede una gomitata.

"Ahi! Che cosa ho fatto?"

"Ti diverti, eh?" disse con un'espressione divertita.

"Oh... tantissimo!"

Tornammo in camera mia; io andai a farmi una doccia, Francesco invece mise su un po' di musica.

Aspettai che l'acqua si riscaldasse, dopodiché entrai.
Pensai a tante cose, a quanto fossi fortunata ad avere una persona così gentile e premurosa per amico: prima non ho mentito alla commessa, non del tutto almeno.
Ma poi il pensiero di Damiano si intrufolò velocemente nella mia testa, ancora prima di poterlo bloccare sul nascere.

Mi mancava, da morire.
E fu strano dirlo, dopo quasi un anno.

Il solo pensiero di rivederlo la sera mi eccitava e terrorizzava allo stesso tempo. Cosa avrei detto? Come mi sarei comportata? Scossi la testa, bagnando le mura di plastica della doccia con i capelli.

Sofi, smettila, non è detto che vi rivedrete. Stai semplicemente andando a un concerto, e non appena finito, subito a casa, giusto?

"Sofi, sei morta affogata? Sei lì da quaranta minuti! E' quasi ora di andare"

Francesco mi fece destare da tutti quei pensieri che continuavano a torturare la mia mente.
Uscii dalla doccia, mi coprii con l'accappatoio e aprii la porta, andando a recuperare il vestito.

Trovai il mio migliore amico sdraiato sul letto ad aspettarmi. Presi un paio di mutandine e un reggiseno dal cassetto, insieme al vestito, e tornai in bagno a cambiarmi. Decisi di mettere un filo di trucco sugli occhi, ma un rossetto rosso sulle labbra. A lui piaceva da matti. "Smettila, Sofi!" pensai, asciugandomi velocemente i capelli e lasciandoli mossi, non avevo proprio voglia di passare la piastra. Tornai da Francesco, che nel frattempo si era cambiato con dei vestiti che aveva lasciato nel mio armadio. Li teneva lì da sempre, in caso di emergenza.

"Fra, metti pure i vestiti sporchi nella cesta, domani è il giorno del bucato, te li faccio trovare puliti"

"Cosa farei senza di te?"

"Probabilmente saresti già morto da un pezzo sotto un camion"

Lui rise e mi baciò sulla fronte.

Preparai lo zainetto, dove misi un pacchetto di fazzoletti, salviettine e il portafogli.

"Cosa gli dirò se dovessimo vederci? Non riuscirò nemmeno ad aprire bocca. Avrei tante cose da dirgli, ma resterei zitta davanti al suo viso. Dio, è tutto così complicato!" sbuffai, dandogli le spalle.

"Credo che lui ti abbia anticipata" disse Francesco

Lo guardai incredula, vedendolo fissare il mio cellulare sul comodino.
Mi avvicinai e lo presi, trovandolo acceso.

Da: Damiano
Ho saputo che stasera verrai a vederci suonare.
D'altronde c'era da aspettarselo, è la tua università.
Spero di incrociarti prima.

Strano, pensavo di aver cancellato il suo numero.

Posai il mio sguardo su Francesco

"Houston, abbiamo un problema."

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