4.

214 6 2
                                    

"Sofi, mi dispiace, io non sapevo che fosse inserito il CD"

Mi guardai allo specchio.

Chi ero diventata? In cosa mi aveva trasformata? Io non avevo mai creduto nell'amore, fino a quando è arrivato lui, Damiano.

Andai ad aprire la porta e mi ritrovai Francesco davanti.

"No, scusami tu, non sarei dovuta sparire in quel modo, ma lo s-"

"Shh, non devi giustificarti"

Gli sorrisi.

Lui capiva. Mi capiva. L'aveva sempre fatto.

Ci sedemmo sul letto.

"Ci pensi mai, Fra?"

"A cosa, media?"

Stava cercando di tirarmi su.

"A come eravamo, un anno fa"

"Tu e Dem?"

Dem...

Mi limitai ad annuire.

Francesco stette qualche secondo in silenzio.

"Sì, penso che eravate una coppia spettacolare, forse la più bella. Tu eri diversa, quando eri con lui. Emanavi la tua luce al cento per cento. In parte era grazie a lui, ma tu eri serena, si vedeva, anche quando dovevi presentarti ad un esame, non avevi l'ansia ed eri sempre felice, perché lui ti rendeva felice."

Alzai il capo per cacciare indietro le lacrime, ma invano, perché lo guardai, piansi e sorrisi insieme.

Dovevo dirglielo.

"Devo dirti una cosa, stangone"

Sorrise

"Stasera all'università i Måneskin suoneranno per beneficenza"

Ci fu un attimo di silenzio.

"Beh, è fantastico, no?"

Lo guardai incredula

"No, Francesco, non è fantastico, non ci andremo, o almeno non io"

Ma lo stangone aveva già smesso di ascoltarmi, catapultandosi verso l'armadio e scartando i vestiti ad uno ad uno.

"Certo che hai l'armadio di una vecchia, media! Ti voglio bene, ma qui c'è bisogno di un restauro!"

Lo fulminai con lo sguardo.

"Cos'hai intenzione di fare?"

"Senti, questa è un'occasione più unica che rara, non puoi lasciartela sfuggire. Devi riconquistare Damiano!"

Forse il pugno di Mario gli aveva fatto perdere temporaneamente il cervello.

"Tu sei fuori, Fra! Non ti ricordi come ci siamo lasciati?"

"... Male?"

"Malissimo!"

Possibile che aveva dimenticato tutto? Mi stava sicuramente prendendo in giro.

Avevamo litigato, per mille problemi, e di comune accordo avevamo messo un punto alla nostra storia. Anche se a me quel punto mi stava stretto, da sempre. L'ho sempre definito come un punto e virgola, che lascia sperare che dopo ci possa essere qualcosa, ti lascia nel dubbio, ti lascia a galla ma nel frattempo ti tira verso l'abisso. Ho sempre avuto la sensazione che avevamo ancora tanto da dare, da amare, da amarci.

"Sofi, ti fidi di me?"

"...S-sì?"

"Ecco, allora vieni con me, nonna mi ha dato un po' di soldi per andare a fare shopping, è stufa di vedermi sempre con pantaloni o jeans attillati, vorrebbe che mi vestissi come un contadino. E, senza offesa per loro, ma non accadrà mai. Quindi, siccome la mia migliore amica urla dall'interno un SOS enorme, ti porto in centro a fare shopping"

"Non posso rifiutarmi, vero?"

Francesco scosse la testa e mi trascinò fuori dalla porta.

Vicino Piazza Navona ci sono tantissimi negozi, quindi andammo lì.

Girammo almeno quattro negozi, per il semplice fatto che io avevo un tipo di gusti, molto delicati, e Francesco invece era molto eccentrico.

"Media, porca miseria, ascoltami per una buona volta! Entriamo qui, vendono tanti vestiti fighi!"

Non ricordo nemmeno il nome di quel negozio.

Era strano, aveva delle luci soffuse, e a stento riuscivo a intravedere i vestiti appesi alle grucce. Mi sentivo alquanto disorientata, vedevo tante magliette, gonne, camicie, ma non appena ne tiravo fuori una, affermavo che era bellissima, ma puntualmente la riponevo al suo posto perché non la vedevo adatta a me, al mio fisico.

Estrassi un vestito azzurro pastello, lungo fin sopra al ginocchio, con dei ricami in pizzo posti sulla parte del seno, senza spalline. Era meraviglioso.

"Oh, wow!"

Ero talmente presa ad ammirarlo, che non mi accorsi della presenza di Francesco.

"Ti piace?"

"Se mi piace? E' favoloso! Dai, corri a provarlo"

Non me lo feci ripetere due volte e mi precipitai in camerino. Pochi minuti dopo uscì e trovai Fra a guardarmi a bocca aperta.

"A media, fattelo dì, stai na bomba!"

E per una volta, ci credetti davvero.

Somebody Told MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora