Sirius Black

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Mi chiamo T/N, e sono un potente Auror del Ministero.
Dopo quasi quindici anni in prigione, Sirius Black è riuscito a fuggire da Azkaban.
Hanno incaricato tutti noi Auror di cercarlo.
A me dispiace perché, quando andavamo insieme a Hogwarts, lui era un mio grande amico.
Potrei aver sempre avuto una cotta per lui, ma ormai questo non conta.
È sera, sto tornando a casa dopo una stancante giornata di lavoro. Sono di fronte a casa mia, mentre infilo la chiave nella toppa, quando sento un rumore provenire dai cespugli.
Ho paura. Tiro fuori la mia bacchetta e la punto contro l'origine del suono.
Dopo pochi secondi, fa capolino dal cespuglio il muso di un grosso cane nero.
"Oh, che carino!" dico io avvicinandomi e accarezzandolo sulla testa. Poi, riaffiorano i ricordi.
Mi stacco dal cane, mi alzo in piedi e incrocio le braccia.
"Sai che potrei farti spedire ad Azkaban in meno di un secondo Sirius?"
Il cane si ritrasforma nel mio vecchio amico d'infanzia.
"Non ne avresti il coraggio"
"Non ti consiglio di provocarmi, Black"
Ci fissiamo negli occhi per qualche secondo, io con un ghigno e un'espressione di sfida in volto.
"Va bene, va bene. Hai vinto tu. Comunque mi sei mancata tantissimo in tutti questi anni"
"Anche tu mi sei mancato, Sirius"
Noto solo ora quando sia malridotto. Probabilmente non mangia da giorni, considerando quanto è magro e debole.
I capelli sono un intrico ingovernabile, gli occhi spenti, i vestiti strappati.
"Vieni dentro prima che ti vedano" a Sirius si illumina il volto dopo queste mie parole.
"Quindi, non mi vuoi denunciare?"
"Sei pur sempre mio amico. E non si tradiscono gli amici. Per questo so che non sei stato tu a uccidere James e Lily"
"Allora mi credi"
"Perché non dovrei? Anche Remus ti crede. Sai, gli manchi molto. Potrei dirgli che una persona speciale vuole vederlo e lo inviterei qua per una bella riunione di 'famiglia'" dico mimando le virgolette con le dita.
"Lo sai che sei una persona speciale?"
"Non per niente ero amica dei Malandrini, ovvero le persone più pazze dell'intero mondo magico" sorrido anche io.
Ride. Mi è mancata la sua risata.
L'ultima volta che l'ho sentito ridere è stato tredici anni fa, prima della morte di Lily e James.
"Harry è diventato famoso. Però sta bene. Qualche volta ci vediamo e parliamo. Lui mi chiede com'era la mia vita una volta, quando ancora eravamo un gruppo unito, pieno di pazzi. Non so mai cosa rispondere quando mi chiede se cambierei qualcosa della mia vita. Se devo essere sincera sì. Non permetterei a Peter di tradirci, non permetterei a Voldemort di uccidere James e Lily, non permetterei agli Auror di spedirti ad Azkaban incolpandoti. Voi eravate la mia unica famiglia, da sei persone, in meno di un minuto siamo rimasti in due. Io e Remus. Abbiamo lottato per avere questa vita. Non importa quanto dura sia stato, io continuerò per la mia strada!"
"Che belle parole. Non pensavo ti tenessi dentro tutto questo"
"Continuo a pensare a questo discorso da quel giorno lontano. Quando tutto è cambiato"
"Anche io ci penso sempre. Quando mi hanno torturato ho pensato a tante belle cose, per non sentire il dolore. Ripensavo alle urla di Lily o agli scherzi di James. Le lune piene con Remus e i pomeriggi di divertimento. Se tutto questo non bastava pensavo a te. Tu che sei sempre stata la mia migliore amica, che non mi ha mai abbandonato per nessuna ragione. Tu che hai sempre preferito essere coinvolta nei nostri scherzi e finire in punizione insieme a noi, piuttosto che negare tutto. Tu che hai sempre preferito avere noi, piuttosto che altre amiche. Tu che non mi hai mai guardato come io guardavo te..."
Resto scioccata. Non pensavo che Sirius, quello bello ma non intelligente del gruppo potesse formulare un discorso così complesso.
"Perché pensi che io non guardi te come tu guardi me?" chiedo, sperando abbia capito.
"Perché tu hai sempre guardato Remus. Si vedeva da un chilometro di distanza"
"Veramente, io lo guardavo perché lui si comportava come un fratello con me, era iperprotettivo e non mi lasciava fare niente. Per questo gli dicevo, ogni giorno, ogni ora, quasi ogni minuto, che mi meritavo una vita. Per questo parlavamo sempre" dichiaro io con un sorriso in volto.
"Allora ho passato tredici anni a farmi paranoie inutili. Pensando tu preferissi lui a me"
"Sarebbe stato un problema?" chiedi tu.
Lui fa un passo e si ritrova di fronte a te.
"Certo che sarebbe stato un problema. Anche quando andavamo a Hogwarts, io potevo avere tutte le ragazze che volevo, ma io ne volevo solo una. In questo momento ci sto parlando assieme" dice tutto questo mentre mi accarezza una guancia.
"Quanto sei dolce" sclero io.
Lui ridacchia. Si avvicina di più a me. Siamo a un soffio di distanza. Il mio respiro è irregolare. Lui mi guarda negli occhi, come per chiedermi il permesso. Annuisco.
In meno di un secondo le sue labbra sono sulle mie. Non so cosa pensare o provare. Si stacca lentamente ma resta con la fronte attaccata alla mia.
"Vuoi trasferirti qua?"
Sul suo volto compare un sorriso che va da un orecchio all'altro.
Annuisce con vigore.
Io penso a cosa dovrò dire al Ministero quando mi scopriranno.
Però adesso non devo pensarci e devo godermi la vita.

_Spazio Autrice_
Salve! Questo era il primo immagina non richiesto da sognosondesto (ho fatto pure la rima :) ), ma è stato richiesto da sara_hogwarts.
Se avete altre richieste scrivere nei commenti please.
Addio

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