Maimie
Sono bloccata in questa gabbia da due maledetti giorni. I bambini sperduti mi portano una ciotola d'acqua ogni 3 ore e pranzo e cena ma non sono mai uscita da qui. Ripenso sempre alle parole pronunciate pan e a quel bacio ingannatore...non posso chiudere i miei occhi che rivedo la sua faccia, quella faccia d'angelo che nasconde un demone. Forse sono pazza, questo sicuramente visto che una parte di me vorrebbe correre da lui e rivivere tutto il nostro passato mentre l'altra parte vorrebbe solo porre fine a questo incubo e distruggere pan per sempre. La gabbia è fatte da legno, legno magico suppongo. Tra le grate mi fa compagnia un raggio di sole, l'unico raggio perché la gabbia si trova in un albero non ci posso credere che anche il sole mi faceva pensare a lui... pan diceva che io ero la luna, immersa nell'oscurità, solitaria e tenebrosa ma che illuminavo sua vita con la mia luce di notte. Mentre lui non era il sole ma una stella, più precisamente la seconda stella a destra, ch si trovava vicino alla luna, perché nonostante fossimo cosi lo tontani lui era sempre vicino a me.
-Maime- Immersa nei miei ricordi sento una voce che sussura il mio nomi. Lo spazio è piccolo ma cerco di muovermi per vedere chi mi chiama -Maime- era Jacob
-Jacob... cosa ci fai qui?-
-Sono fuggito... e farò fuggire anche te- inizia ad arrampicarsi su l'albero. Sgrano gli occhi a quelle parole.
-Tu sei pazzo. Se pan lo scoprisse...-
-Non preoccuparti di lui. Finché starai con me, non ti accadrà nulla- è strana la sua gentilezza ma alla dine sismo entrambi nella stessa situazione, anche io farei lo stesso. -Fatti il più lontano possibile. Non so cosa succerà-
-Jacob... attendo questa gabbia è magica, non si romperà con un sasso-
-Lo so... infatti devo dire un mio segreto- era arrivato ormai alla gabbia, il suo viso era cambiato, un paio di lividi sono comporsi sul suo volto e ha lo sguardo confuso
-Mi.. mi tappo le orecchie se vuoi- lui alza lo sguardo su di ne per la prima volta e annuisce. Faccio come ho detto. Pochi secondi e la porta della gabbia si apre. Lo sguardo di Jacob è ancora confuso ma mi prende subito per il braccio
-Vieni.. fa attenzione. Ti sostengo io- faccio come mi dice ma in questi giorni non ho mangiato, mi sento così debole. Appena metto piedi su in ramo la mia forza non è abbastanza per aggrapparmi al tronco dell'albero, sto per cadere ma Jacob mi prende sul fianco appena in tempo. Mi giro e incrocio i suoi occhi -Ti ho detto di fare attenzione, Maime- sospira -Okay. Aspetta qui- mi sistema su un ramo più doppio -Scendo io poi mi posiziono giu e tu ti butti-
-No. È pericoloso, jacob-
-Fidati di me- dice toccando il mio braccio. Lui scende e alza lo sguardo su di me per vedere la mia posizione. Si avvicina e allarga le braccia -dai, buttati- esito un po'. Ho sempre avuto un po' paura dell'altezza, anche se con pan volavo ma era con lui, e con lui le mie paure svaniscono... anche se ora lui è diventata la mia più grande paura.
-no...-
-Dai Maime, ci sono io, non posso mancarti... non me lo perdonerei mai- lo guardo e ripeto nella mia metto ora o mai più. Mi butto e dopo qualche secondo sento le sue braccia che avvolgono il mio corpo. Alzo lo sguardo sul suo
-G..grazie-. Mi rimette giù.
-Figurati- si sistema i suoi indumenti. -ora scappiamo- mi tira per il braccino ma io mi fermo subito costringendolo a girarsi verso di me.
-Scappiamo dove, scusa?- dico togliendo il mio braccio dalla sua presa
-Da qualsiasi parte lontano da qui. Non preoccupati, non ti sto rapendo- alza gli occhi al cielo.
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Lost Girl| Peter Pan Ouat
FanfictionPan, dopo aver lasciato suo figlio, Tremotino, può finalmente vivere nel suo mondo "Nerland". I giorni passano ma lui lui si sente solo, quindi, va nel mondo in cerca dei suo bimbi sperduti. Quando si ferma a Londra il ragazzo si inoltra nei giardin...