-Mary-
...Non riesco più a continuare...lancio il giornale per via della rabbia che ho dentro. Sto avendo un attacco d'ansia, mi avvicino lentamente sulla sedia della cucina e mi siedo. Chiudo gli occhi e cerco di tranquillizzarmi, respirando lentamente. *Come la prenderà Mary, essendo stata usata dal proprio idolo?...* Questa frase non smette di frullarmi nella testa. Mamma, vedendomi in questo stato, si avvicina e mi abbraccia. Ed è quello che mi serviva in questo momento, un abbraccio rassicurante. Lo avrà letto sicuramente anche lei il giornale, perché nell'orecchio mi sussurra: <<Mi dispiace tesoro, è solo un'idiota, con poco cervello.>>E non so il motivo, ma scoppio a piangere, buttando fuori tutta la rabbia, la delusione e tanti altri sentimenti che non riesco a spiegare.
Appena ripresa dal panico, per non pensare a quello che ho letto, ho chiesto a mia madre se potevo andarmene a fare una passeggiata e lei ha risposto subito con un 'SI' diretto. Mi ha vista che ero a pezzi e quindi ha capito che avevo bisogno di staccare un po'. Perciò, eccomi qui, a passeggiare, con la musica nelle orecchie, sperando che mi aiuti a riprendermi da tutto questo schifo. Mi sento cos' triste, negativa. Una lacrima mi scende sulla guancia, la asciugo subito, ma ne scende un'altra e un'altra ancora. Ora scendono senza smettere. Devo smetterla. Entro in un parco e mi siedo sull'altalena. Mi asciugo tutte le lacrime che mi hanno bagnata anche troppo le guance. Incomincio a dondolarmi, prima lentamente e poi sempre più veloce. L'adrenalina che sento e la brezza che mi accarezza il viso mi aiuta a mandare via la tensione che mi stava uccidendo dentro. Ora mi sento più tranquilla, che non mi accorgo che mi spunta un sorriso, ed è rilassante tutto questo. Ma questa meravigliosa serenità finisce non appena mi rendo conto che, dall'altra parte della strada ci sono persone con in mano microfoni e telecamere. Giornalisti. MERDA. Non devono trovarmi. Non sopporterei questa situazione. Scendo lentamente dall'altalena e mi incammino verso un albero, abbastanza grande da nascondermi. <<Eccola lì>> Sento un grido nella loro direzione. Non è possibile. Mi hanno vista...
-Riki-
Ho appena finito di leggere il giornale che mi ha dato Pazzini. Ci sono scritte cavolate. <<Hanno scritto cose non vere. Questo non posso accettarlo...>> Dico a Pazzini. <<Sai come sono i giornalisti>> Si. I giornalisti, sanno solo inventarsi cazzate. Devo fare qualcosa. Devo smentire tutto quello che hanno scritto. <<E dovrai dire che è tutto vero>> Continua Pazzini. <<COSA?!>> <<Riki, è meglio così. Per fare carriera queste storielle romantiche non ci servono. Quindi nelle interviste dovrai dire decisamente le stesse cose. Tu, non hai mai incontrato quella ragazza.>> Sono paonazzo. Non posso farlo, lei non se lo merita. <<Ma...non posso>> <<Hai scelto la musica, questo è quello che devi fare se vuoi che continui la tua carriera.>> <<Quando...quando ci sarà l'intervista?>> Non riesco nemmeno a parlare in modo normale. <<Domani pomeriggio>> Esce e se ne va, senza neanche ascoltare le mie parole. Vuol die che non ho davvero altra scelta. Domani il mondo intero saprà che tra me e Mary non ci è mai stato niente. Se voglio che la mia carriera continui, questo è quello che dovrò fare.
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LA STORIA DI UN IDOLO || Riccardo Marcuzzo
FanfictionMary, una ragazza di 20 anni. Dolce e molto timida. Non si è mai innamorata veramente. Ma quando incontra il suo idolo succede qualcosa di speciale. Riccardo, un ragazzo di 25 anni. Ama la musica, ed è un cantante favoloso. Decide di partecipare ad...