CAPITOLO 20

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-Mary-

Una voce che riconoscerei lontano un miglio...

Esco subito fuori. Mi affaccio sulla terrazza ed è come pensavo. E' lui, il mio Riki. Mi sta dedicando 'SEI MIA', con un mazzo di rose rosse, in mano. STUPENDE. Quanto è bello. Mi sto commuovendo. Ora, tutti i dubbi che avevo, sono spariti. *Se so che stasera sei mia chi o cosa tu sia, ti guardo e non la smetto e tutto. Trema la tua voce che mi tocca più veloce poi mi tocca stare al gioco perché poi manca poco, e so che stasera sei mia chi o cosa tu sia, ti guardo e non la smetto, e so che stasera sei mia e che stasera tu sei mia e che stasera tu sei mia e che stasera tu sei mia, mia mia miaaaa*

R: Allora?! Per stasera, sei mia?

Mi sorride, facendo spuntare le sue fantastiche fossette. 

Io: Come posso dirti di no. Certo che sarò tua. Stasera e per sempre, se tu lo vorrai. 

R: Lo voglio. Certo, che lo voglio.

Sorrido e senza volerlo una lacrima mi scende sul mio viso. La asciugo subito. Non voglio che mi veda piangere, di nuovo. 

Io: Entra. Devo cambiarmi. Sai, mi hai preso alla sprovvista. Sono rimasta tutto il giorno in pigiama. 

R: Allora entro. Immagino, che ci vorrai tanto per cambiarti. 

Apro il cancello. Entra e corro verso di lui, buttandomi tra le sue braccia, lui ricambia, stringendomi di più. Rimaniamo così per un'eternità. 

R: Mi sei mancata tanto, piccola. 

Io: Anche tu. Non puoi capire quanto. 

Ci stacchiamo. 

R: Ho qualcosa per te. 

Le rose le avevo viste, ma, solo ora noto che ha anche una scatola, per niente piccola, rossa, con un grande fiocco. Wooo, cosa sarà?! Lo riguardo e gli faccio un grande sorriso. 

Io: Ma... tu mi fai davvero troppo. 

R: Silenzio e aprilo.

Gli faccio cenno di entrare in casa. Entriamo. Appoggio la scatola e le rose sul tavolo. Lo riguardo e con la testa mi indica la scatola. 

R: Aprila. 

Io: Si, d'accordo. 

Sciolgo il bellissimo fiocco. Apro la scatola e... rimango pietrificata. E' davvero inspiegabile la bellezza di questo vestito. E' di un colore blu elettrico (il mio preferito), corto, con strass abbaglianti e un corpetto di pizzo ricamato. MAGNIFICO. 

Io: Ma... è davvero per me?

Devo esserne sicura. Insomma, è troppo bello per me. 

R: Certo, che domande fai. Ed ora sbrigati a prepararti, che sennò non facciamo in tempo per...

Si blocca. 

Io: In tempo, per cosa?

R: Non mi far parlare troppo. Dopo rovino la prossima sorpresa, che ora immagino non sia tanto una sorpresa. 

Io: Per me, tutto questo è un sogno. Hai fatto tanto. Anzi direi, troppo. 

Lo riguardo con gli occhi lucidi. Ho sempre amato le sorprese e soprattutto i ragazzi romantici e lui, lo è. Credo che non potrò vivere senza. Mi lancio su di lui, attacco le gambe sul suo bacino e lo stringo forte. Lui fa lo stesso, accarezzandomi la testa. 

***

Mi sto preparando più velocemente possibile. Sono appena uscita dalla doccia ed ora incomincio a truccarmi. Povero Riki. Ha molta pazienza, lo sto facendo aspettare da un bel po' e lui non si lamenta, almeno per adesso. Prendo il fondotinta che ho nel mio beauty-case e me lo applico con il pennello. Prendo gli ombretti. Per la prima volta, dopo tanti anni, mi metto l'ombretto. Già. Non mi sta benissimo, ma oggi voglio provare a rimettermelo. L'ho preso di un colore azzurrino, che si avvicina al vestito. Penso che ci metterò anche l'eye-liner ed infine la matita nera. Spero che venga un bel trucco. Ci metto una mezz'oretta per truccarmi, ora mi dirigo verso camera mia, per indossare quel magnifico vestito. Ancora non ci credo che lo ha regalato a me. Non riesco a crederci, ma è così e sono la ragazza più fortunata del mondo. Appena entrata in camera, prendo il vestito e lo indosso, cercando di non rovinarlo. Ho paura che si strappi, così, lo metto con molta delicatezza. Fatto. Il vestito è ancora intatto. Mi infilo le scarpe col tacco. Cosa che non ho mai fatto. E' davvero raro che io metta delle scarpe col tacco, ma, lo faccio solo per lui. Si meriterebbe davvero il meglio. Ed io voglio dargli tutto il meglio di me. Mi do un'ultima controllatina allo specchio. E' tutto apposto. I capelli sono apposto e quindi, SONO PRONTA. Scendo le scale. Come al solito, ho l'ansia. Ma la cosa più importante è che, sono davvero felice, che tutto questo sia accaduto a me. 

Io: Eccomi. Ho fatto. 

R: Finalmente. Ci hai messo un'eternità.

Io: Scusami. Ma sai come funziona. Noi ragazze siamo così. 

Mi raggiunge davanti alla scalinata. Si blocca. 

R: Cavolo...

Credo che dovrei, chiudergli la bocca. Ci è rimasto, spero sia una cosa positiva.

R: Sei... sei uno SPLENDORE. 

Io: Credo, tu stia esagerando. 

R: No... credimi, non sto esagerando. SEI MERAVIGLIOSA. Sapevo che quel vestito ti sarebbe stato davvero tanto bene. 

Arrossisco e abbasso subito lo sguardo. Sto sentendo un calore su tutto il corpo. Sto incominciando a sudare. Non voglio. Non con lui. Mi si avvicina. Mi afferra il mento, con un dito. Sta appoggiando le sue labbra sulle mie e... Drin. Dron. Merda. I miei genitori. 



LA STORIA DI UN IDOLO || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora