Dead Sea,
told me I was like the Dead Sea.
Never sink when you are with me.
Oh Lord, I'm your Dead Sea.
Il ragazzo biondo era appoggiato al muretto fuori dalla scuola, intento a parlare con una ragazza.
No.
Doveva smetterla di comportarsi in quel modo, di fare promesse ma non mantenerle, di illudere chi davvero teneva a lui. Prima o poi avrebbe distrutto tutti, e non aveva nessun diritto di farlo.
Michael, con il filtro della sigaretta fra le labbra, lo raggiunse. Luke distolse subito lo sguardo dalla ragazza imbambolata, e, vedendolo, fece una smorfia.
"Michael." fece un cenno con la mano a mò di saluto.
"Luke." rispose, alzando leggermente il capo. "Dobbiamo parlare."
"Scusa, ora non posso, ho da fare." disse il biondo indicando la ragazza accanto a lui.
"Non era una domanda, e lei può benissimo alzare il culo e sparire." ribattè in tono duro Mike.
"D'accordo" sgranò gli occhi. "Julie, vai a fare un giro, ti chiamo dopo."
La ragazza, annuendo, si allontanò.
"Cosa cazzo ti passa per la testa, amico?" gli urlò contro Luke, camminando verso di lui.
"Stai lontano da lei." Michael scandì le parole, una ad una, in modo che il biondo afferrasse il concetto.
"Come, scusa?"
"Ho detto che devi starle lontano, cazzo!"
"Di che stai parlando? Non ti seguo."
"Di Prim, coglione! Di chi vuoi che parli? Ti avverto, Luke, se ti avvicini ancora a lei, io ti uccido." lo minacciò Mike liberando una boccata di fumo in faccia al ragazzo che lo guardava con la mascella tesa.
"Oh, arriviamo alle minacce. D'accordo, Michael, stammi a sentire: non ho nessuna intenzione di stare alla larga da Prim, chiaro?"
"Sei un fottuto bastardo!" Il ragazzo dai capelli verdi era rosso per la rabbia, non era sicuro che avrebbe resistito dal tirargli un cazzotto. "Non capisci che standole accanto le procuri solo dolore? Cazzo, non la vedi che sta facendo i salti mortali per te e tu continui a farla soffrire? È davvero questo che vuoi?"
Luke aveva cambiato espressione, sembrava dispiaciuto. Michael l'aveva spiazzato con quelle parole, non sapeva che dire.
"Ah, ora non rispondi? Sei un codardo, Luke."
"Ah si? Va bene, Michael, posso anche essere un codardo e tutto quello che ti pare, ma almeno io sono sincero. Perchè non corri da lei e le dici che la ami, eh? Vai, coraggio! Lo sanno benissimo tutti, amico mio, l'unico che sembra non accorgersene, sei tu."
Il biondo si allontanò, lasciando l'altro ragazzo con i pugni stretti lungo i fianchi.
Solo lui e i sensi di colpa.
***
Prim si avviava svogliata verso il distributore di limonata. Era stata una giornata pestante, e aveva bisogno di affogare il suo stress in qualcosa. Si fermò davanti alla macchinetta e infilando gli spiccioli nella fessura iniziò a pensare di quanto fosse facile andare avanti quando si è piccoli. Nessuna preoccupazione, nessuna delusione, niente che possa ferirti. Tutto perfetto, insomma. Aveva nostalgia di quei giorni, ma non poteva tornare indietro. Ed è proprio questo il guaio: ci sono quei momenti in cui non vorresti avere più niente a che fare col passato, perchè ti causava solo danni all'anima, mentre in altri casi vorresti solo riviverlo. Già, vorresti che fosse tutto come in una fotografia: blocchi quell'istante in cui sei stato davvero bene, lo fai durare per sempre. Ma purtroppo dobbiamo andare avanti e vivere nella tristezza, perchè la felicità è ad attimi. Lei voleva tornare indietro a quando stava con Luke, perchè era diversa, era se stessa, non era chiusa in lei.
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Saved. || Luke Hemmings
Fanfiction"Quel nome, aveva sperato di non saperlo mai più. L'aveva tenuto lontano per giorni, mesi. Aveva pochi istanti per impedire che ritornasse, a ferirgli l'anima e i ricordi."