I miss you.

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Hello there the angel from my nightmare 

The shadow in the background of the morgue 

The unsuspecting victim of darkness in the valley

 We can live like Jack and Sally if we want 

Where you can always find me 

And we'll have Halloween on Christmas 

And in the night we'll wish this never ends 

We'll wish this never ends .

Con gli occhi ancora lucidi, Luke tornò nella sua stanza d'ospedale. Quella sarebbe stata l'ultima volta in cui le avrebbe parlato, se così si può dire. Non le avrebbe più dato fastidio, l'avrebbe lasciata vivere, finalmente. E se possibile, l'avrebbe dimenticata. Ma è difficile dimenticare qualcuno che ti ha fatto sentire bene davvero.

Vide seduta di spalle una donna, sulla sedia accanto al lettino.

"Mamma?"

Si girò e appena vide il figlio corse da lui e se lo strinse tra le braccia. Nonostante le sue condizioni, la madre si sentiva sollevata, perchè era arrivata a pensare addirittura che non avrebbe mai più rivisto l'azzurro cielo dei suoi occhi, o lo splendore dei suoi capelli, o anche il piercing al labbro che non aveva mai approvato.

"Tesoro mio, come ti senti?" La signora Hemmings iniziò a piangere per la gioia.

"Mamma, sto bene. Pensavo che..bè si che non sarebbe venuto nessuno."

"Oh ma non lo dire neanche! Darei la vita per te, e tu lo sai. Dove sei stato? Quando sono arrivata non c'eri."

"Sono andato a salutare Prim."

Per l'ultima volta, pensò, e le fitte al cuore si fecero sentire come mai prima d'ora. Già gli mancava il modo in cui faceva ricadere i capelli lungo la schiena,  gli mancavano le sue labbra, gli mancavano i suoi occhi, gli mancava tutto di lei. Ne aveva bisogno.

"Come sta?" chiese preoccupata la madre.

"Non si è ancora svegliata." Aveva pronunciato quelle parole con disperazione, come se ormai non ci fosse più alcuna via d'uscita, e la colpa era sua. Ma una piccola parte del suo cuore ancora sperava.

"Mi dispiace. Luke, non darti la colpa di tutto, okay?"

"Ma come faccio? È colpa mia, non puoi negarlo! E voglio avere la certezza che la rivedrò, perchè non voglio che l'ultima volta sia così. Mi basta vederla felice. Ce la deve fare, ti prego mamma, dimmi che ce la farà!" Ormai piangeva, sulla spalla della madre che intanto gli carezzava la schiena.

"Ce la farà, ne sono sicura."

Dopo una manciata di minuti il ragazzo si calmò e si distese sul letto.

"Papà lo sa?" La donna scosse la testa. Luke non reagì nemmeno, sapeva che non avrebbe fatto nessuna differenza. Ormai suo padre viveva solo per lui stesso, era stato egoista e non aveva affatto pensato alla sua famiglia.

"Quando potrò tornare a casa?" chiese il biondo.

"I medici mi hanno detto che domani puoi tornare." Il ragazzo annuì.

"Grazie mamma, ci sei sempre quando non c'è mai nessuno."

                                                                ***

Quando sentì le morbidi labbra di Luke sulle sue, fu come se il suo cuore ricominciasse a battere. Quelle parole l'avevano spiazzata, ma ne aveva comunque bisogno. Voleva muoversi, urlare al mondo tutto l'amore che provava per Luke e che nonostante tutto la rendeva felice, correre da lui e stringerlo in un abbraccio, intrecciare le loro mani, baciarlo fino alla morte perchè aveva bisogno di quel contatto. E tutta quell'adrenalina che teneva dentro si trasformò in qualcos'altro. Non si sforzò nemmeno, ma sorrise.

Saved. || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora