"My hands, your hands
Tight up like two ships
drifting Weightless,
waves try to break it
I’d do anything to save it
Why is it so hard to say it?"
"Mamma, sono a casa."
La donna se ne stava seduta sulla poltrona del soggiorno a leggere una rivista di cucina. Portava gli occhiali da lettura, e qualche capello bianco le spuntava in mezzo a quell'ammasso di ricci biondi. Le sue iridi si soffermarono sul viso martoriato del figlio e subito si alzò andandogli in contro.
"Santo cielo, Luke! Che ti è successo?"
"Niente, mamma. Stà tranquilla. Sono caduto mentre giocavo a calcio e ho sbattuto il viso, tutto qui." mentì.
"Sei sicuro? Sembra grave.."
"Sto bene, ti ho detto di stare tranquilla, okay?"
"Okay. Ascolta, Lukey, ho trovato un appartamento e.."
"Ah ma è fantastico! Non vedo l'ora di andarmene da questa casa." la interruppe. La madre era abbastanza nervosa, lo notava dal modo in cui strofinava le mani tra di loro e dal fatto che guardasse verso il basso, come se le cose che dovesse dire fossero scritte sul pavimento.
"Cosa c'è che non va?" le chiese allora.
"Vedi...il fatto è che ho pensato che per poter dimenticare meglio tutto quanto, dovremmo cambiare un pò di cose, a partire dalla località. Così ho affittato un appartamento a.. Melbourne."
"Cosa? Mamma ti rendi conto di quello che hai fatto? Non ho intenzione di mollare tutto così! La scuola, gli amici, la mia vita!"
"Mi dispiace, Luke, ma ho preso questa decisione. Partiremo tra un mese circa."
Il biondo era sbalordito, non sapeva cosa dire. Si limitò a sgranare gli occhi e a uscire nuovamente di casa.
***
La ragazza fissava il soffitto bianco sdraiata sul letto. Odiava quel colore, odiava il vuoto che rappresentava. Ripensò a tutti i momenti in cui suo padre le era sembrato un vero padre. Quando, ad esempio, le aveva regalato una collana a forma di cuore con dentro le loro foto, o quando le aveva tenuto compagnia perché aveva paura dei mostri e non riusciva a dormire. Quanto può essere falsa la gente? Lo aveva voluto bene per tutto questo tempo e gli aveva dato fiducia, perché in fin dei conti era parte di lei. E ora che non aveva più quella parte, si sentiva incompleta, distrutta.
Un ticchettio al vetro della finestra la distolse dai suoi ricordi. Si avvicinò ad essa e la aprì. I suoi occhi incontrarono due pozzi scuri e s'irrigidì.
"Vattene." sibilò.
"Coraggio, bambina, fammi entrare." il moro si sporse leggermente. Iniziò ad arrampicarsi arrivando tranquillamente alla finestra poco distante dal primo piano. Clary indietreggiò.
"Mh, davvero una bella stanza." disse Calum facendo un giro dentro la camera della ragazza. Si distese sul letto e le fece segno di avvicinarsi.
"Calum che ci fai qui?" gli chiese.
"Niente, volevo solo fare visita alla mia ragazza."
Clary s'immobilizzò. Era come se tutto il suo corpo si fosse ghiacciato.
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Saved. || Luke Hemmings
Fanfiction"Quel nome, aveva sperato di non saperlo mai più. L'aveva tenuto lontano per giorni, mesi. Aveva pochi istanti per impedire che ritornasse, a ferirgli l'anima e i ricordi."