Last night I dreamt
that somebody loved me.
No hope, no harm
just another false alarm.
Calum aveva vissuto fino all'età di cinque anni in un orfanotrofio, dove le condizioni di vita erano alquanto pessime. Non aveva avuto una bella infanzia dal momento che veniva preso di mira da tutti, dato che era il più piccolo.
Scostò di poco il collo della maglietta a mezza manica e quella macchiolina bianca che contrastava con la sua pelle olivastra gli riportò in mente molti ricordi.
"Buttati." gli ordinò il ragazzo robusto che lo sovrastava con la sua altezza.
"Ma è gelata!" piagnucolò Calum.
Lo avevano costretto a spogliarsi, e in quel momento era rannicchiato su se stesso per coprire la sua nudità. Si sentiva le guance avvampare per la vergogna, ma se non si fosse tuffato nel gelido lago vicino all'orfanotrofio, lo avrebbero picchiato senza pietà.
"T-ti prego Danny, lasciami andare." balbettò il piccoletto. La paura stava avendo la meglio su di lui, e non riusciva a muovere un muscolo e sarebbero stati inutili i tentativi di difesa.
"Moccioso, vuoi che te lo ripeta con le maniere forti?" Danny sgranò gli occhi e, non ricevendo nessuna risposta da Calum, estrasse dal taschino della divisa un coltellino affilato. Glielo puntò contro ed improvvisamente tutti i bambini che un momento prima urlavano "Buttati! Buttati!", tacquero.
"Allora, moccioso, ti butterai?" ringhiò Danny mentre conficcava lentamente il coltellino nella spalla della sua vittima. Calum lanciò un urlo acuto, pieno di disperazione, non solo per quello che gli stava succedendo, ma perché i suoi genitori lo avevano abbandonato lì probabilmente perché non era abbastanza, e la sua vita faceva già schifo a cinque anni.
Il sangue iniziò a colargli dalla spalla e, quando Danny ripose il coltello macchiato nella tasca, Calum si girò piangendo e si tuffò.
Quei ricordi lo devastavano.
Ogni volta che ci ripensava si chiedeva perché. Perché i suoi genitori non lo avevano voluto? Perché all'orfanotrofio ce l'avevano tutti con lui? Perché non aveva amici? Perché in quel momento si sentiva terribilmente solo?
La sua famiglia adottiva era stata molto gentile a prendersi cura di lui, ma era stanco, lui esigeva delle risposte.
A Sidney voleva ricominciare una nuova vita, ma voleva prima completare quella del passato.
***
Era l'ultima ora di lezione e Prim non riusciva a smettere di pensare al bacio della sera prima. Era confusa, perchè lei lo amava ma Luke non meritava il suo amore, non dopo averla tradita. Avrebbe voluto cancellare l'accaduto, ma infondo sapeva che le sue labbra le erano servite. Ma cosa avrebbe fatto, allora? Lo avrebbe perdonato e avrebbe dimenticato il passato? O avrebbe fatto finta di nulla?
Questo Prim non lo sapeva. Non poteva, però, lasciar correre il fatto che il giorno prima Luke fosse con sua sorella Stephanie, così decise che non avrebbe fatto assolutamente nulla.
Il suono della campanella la riportò alla vita reale e uscì dall'aula dietro tutti i suoi compagni.
Aprì l'armadietto e posò tutti i libri di cui non aveva bisogno quando si sentì chiamare. Luke era davanti a lei e aveva in volto un'espressione confusa.
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Saved. || Luke Hemmings
Hayran Kurgu"Quel nome, aveva sperato di non saperlo mai più. L'aveva tenuto lontano per giorni, mesi. Aveva pochi istanti per impedire che ritornasse, a ferirgli l'anima e i ricordi."