Morto dentro
Paul’s pov
Un altro giorno senza di lei, il mio cuore era a pezzi ma fortunatamente ancora potevo contare su qualche pezzo. Non avevo chiuso occhio per tutta la notte avevo paura di fare qualche incubo, quindi preferii stare sveglio a fissare il soffitto, illuminato dalla leggera luce della luna piena. Anche se sembravo stanco , dentro di me avevo una forza sovrumana che mi teneva in vita perché doveva riprendermi quel che era mio. Le giornate qui in carcere passavano lentamente ed erano strazianti specialmente quando non avevo niente da fare. Per l’ennesima volta quella porta di metallo si aprì , rimasi meravigliato non era ancora ora di pranzo e la colazione era già avvenuta- ci sono visite per te – disse la guardia, questa era la mia preferita , era un ragazzotto robusto che sembrava cattivo, ma sotto quella maschera si nascondeva una persona dolce e premurosa, con un cuore d’oro – allora Paul come va?- mi chiese – male – risposi abbassando lo sguardo e superando il cancello che aveva aperto Sam con il suo mazzo di chiavi arrugginito e rumoroso . – Bhe oggi c’è per te un certo Martin- feci un sospiro, credevo che fosse Beatriçe ,ma che dico le non verrà mai a trovarmi.- si, come mai è venuto anche oggi- - dice che ha una cosa importante da farti vedere- - capisco- annuii e con gli occhi assenti percorsi gli ultimi metri di quel lungo e mal tenuto corridoio – forza su entra- mi spinse con un pacca amichevole Sam – io sarò qui fuori, quando hai finito esci- mi ordinò strizzandomi l’occhio. Spinsi quella porta e notai che Martin teneva in mano un computer. Forse Beatriçe vuole farmi un video chiamata , pensai tirandomi su di morale un po’. Mi sembravo patetico – giorno capo- mi salutò cordialmente rivolgendomi un sorriso che dopo pochi secondi svanì e prese il suo posto un’espressione d’incredulità- come va l’azienda ?- chiesi – bene Evelin ha delegato un suo fidato impiegato ed ha preso il posto di John perché si è licenziato- dichiarò cercando qualcosa sul monitor del computer- voglio che sia tu a prendere il mio posto come amministratore delegato nella mia azienda. Conosci tutti i nostri punti di forza e tutte le strategie di marketing e poi mi fido ciecamente di te e ti conosco da tempo e so che non faresti mai una cosa che si ritorcesse contro la mia azienda- annunciai con un irrilevante sorriso.Erano giorni che non sorridevo-ma i-io non posso- balbettò – si che puoi- lo incoraggiai . Di Martin mi fidavo ,sapevo che avrebbe condotto la mia azienda come lo avrei fatto io e inoltre per me era come il mio secondo fratello. – ok, capo- mi sorrise felice – qual è il motivo della tua visita – gli chiesi sistemandomi i capelli- bhe circa un’ora fa mi è arrivato un video da Alex seguito da un email. La mail diceva che si scusava perché aveva sbagliato il video che voleva mandarti.- - fammi vedere questo benedetto video- gli ordinai alterandomi un po’ – sicuro di volerlo vedere, io non lo farei- dichiarò armeggiando ancora con il computer – voglio, vederlo- ordinai ancora più determinato girò il laptop e fece partire il video……serrai la mascella e la mia espressione divenne ad un tratto dura, ma infondo non era così perché il mondo mi era caduto definitivamente,il cuore era sparito. Al suo posto avevo solo un piccolo cumolo di cenere fumante, volevo morire. Stavolta l’avevo persa definitivamente.
Come poteva baciarsi con Alex dopo che aveva giurato di amarmi per sempre.Si bacivano con tanta e passione e la cosa che mi diede fastidio e che erano in un ascensore. Lui si staccò da lei per riprendere fiato e gli sussurrò quelle due paroline che mai al mondo volevo più sentirle – Ti amo- a quelle parole tentennò un po’ ma poi con tutta se stessa ricambiò anche lei- ti amo- lo sussurrò con tanta sicurezza e gli occhi le brillavano come due diamanti. Basta gridai nella mia mente. Uscii da quella stanza morto dentro e sanza parole, ogni speranza si era cancellata, tutto per me era finito.- finito?- chiese lui - si, portami in palestra- gli ordinai- si-mi scortò in palestra e in quel tratto non parlammo più una parola , sapeva che era successo qualcosa, sempre se quel video non l’aveva visto anche lui. Entrai e mi diressi verso il sacco da boxe , inizia a prenderlo a pugni, più forte che potevo, tanto non sentivo minimamente dolore. Feci finta che io fossi quel sacco e i pugni che gli davo erano tutte le delusioni che mi avevano colpito, ma questa era l’ultima delusione, ormai Paul nom esiste più.. è solo un corpo che cammina
-smettila giovanotto ti farai male- mi ordinò un signore sulla cinquantina che aveva tutte le braccia muscolose ricoperte di tatuaggi. I capelli erano lunghi e gli cadevano sopra le spalle ed erano brizzolati
-non sento dolore- gli risposi dicendo la verità e continuando a riempire quel sacco di botte alla velocità della luce
- non servirà a niente-continuava a insistere , così mi fermai per un po’ e ripresi fiato
-io sono Davis – si presentò quel signore che sembrava aver avuto ai suoi tempi tanto fascino.- Paul- risposi. Il signor continuava ad esaminarmi le nocche delle mani che mi sanguinavano. Davis si allontanò e andò a prendere la cassetta di pronto soccorso. Si avvicinò ed estrasse il disinfettante, me ne gettò un po’ sulle ferite, ma stranamente non sentivo bruciarlo , sentivo solo scorrerlo sulla mia pelle come acqua –brucia ?- chiese quell’omone che si stava prendendo cura delle mie ferite –no, ti ho detto che non sento dolore, ormai sono morto dentro- dichiarai. Mi mise delle bende e poi richiuse la cassetta del pronto soccorso- scommetto che è stata una ragazza a ridurti così- strano ma Davi aveva proprio ragione.
#spazioautrice
ecco a voi il capitolo...anzi la prima parte.
che dire ?!piccolo ma significativo
spero vi sia piaciuto...quindi continuate a votare e comnentare ...
vi lovvo di bene ♥♥♥
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My dependence..you
Romance- fra nove mesi diventerai papà - annunciai ,la sua bocca si schiuse in un'espressione di sorpresa -merda , cosa ho combinato- borbottò portandosi le mani fra i capelli mentre lo sguardo era assente- {...}